La ricerca pedagogica

La ricerca pedagogica e i nuclei fondanti delle discipline nelle scuole autonome

di Pietro Boccia

Lo studio sistematico del problema educativo, in un gruppo sociale o in una particolare società, viene compiuto dalla pedagogia, che è anche un’elaborazione di strategie metodologiche e di strumenti di indagine, per risolverlo razionalmente. La pedagogia è la scienza dell’educazione; l’educare (da ex ducere) deve, nella società globale, significare il prendere per mano un soggetto e aiutarlo a svilupparsi in maniera equilibrata, affinché possa inserirsi, integrarsi e includersi nella vita sociale, già pronto per affrontare e risolvere i problemi della vita.

Jerome S. Bruner ha sostenuto che l’educare è “un’invenzione umana che conduce chi apprende al di là del puro apprendimento”. Oggi, il problema educativo ha, invece, assunto una connotazione scientifica. Si sono, così, diffuse le scienze dell’educazione e la pedagogia, che, attraverso l’epistemologia, hanno cercato di acquisire una valenza teorica e di caratterizzarsi scientificamente. Il problema epistemologico della pedagogia, come branca della teoria educativa, esamina i rapporti fra le diverse discipline che sono la parte costitutiva della scienza dell’educazione e, nello stesso tempo, rappresentano l’intelaiatura teorica e metodologica, che ne costituisce il punto di partenza e il risultato finale.

In ogni disciplina sono presenti i nuclei fondanti e i nuclei tematici. Questi ultimi rispondono alla domanda cosa fare e sono i contenuti fondamentali e irrinunciabili della disciplina. I primi sono, invece, i concetti presenti in diversi punti di una disciplina e, rispondendo alla domanda come fare, sono trasversali e sviluppano competenze. I nuclei fondanti forniscono senso al percorso metodologico-didattico e hanno il valore di riorganizzazione della disciplina, perché strutturanti, e di produzione di nuove conoscenze, giacché generativi. Essi, essendo l’essenza di ogni disciplina, hanno la caratteristica di rimanere invariati per ogni grado e ordine di scuola. Nei nuclei fondanti, la disciplina ha i contenuti, come oggetto, e le conoscenze, come frutto del processo di costruzione del sapere.

Non si può datare la nascita di una scienza, ma la pedagogia o scienza dell’educazione, secondo alcuni studiosi, coincide con la pubblicazione, nel 1909, dell’opera, Psicologia del fanciullo e pedagogia sperimentale, di Edourd Claparéde. In tale contesto, si teorizza che la scienza dell’educazione è, da un lato, lo studio sistematico del problema educativo, in un gruppo sociale o in una determinata società, e, dall’altro, l’elaborazione di metodologie e di tecniche, per risolverlo razionalmente. Il pedagogista è un operatore teorico. Egli si dedica, avvalendosi della conoscenza nel campo delle scienze umane e sociali, allo studio, all’analisi e all’elaborazione delle teorie pedagogiche e dei principi educativi. Non mette, quindi, quasi mai in pratica l’insegnamento. A quest’ultimo si dedica l’educatore. Si possono, però, incontrare, nella realtà, anche pedagogisti-educatori e educatori-pedagogisti. Nelle società industrialmente avanzate, il sapere è esploso e, di conseguenza, ha prodotto l’esigenza di dover conoscere, in modo approfondito, non solo le peculiarità dello sviluppo teorico dell’insegnamento e dell’apprendimento, ma anche le loro applicazioni pratiche. La nostra civiltà, tecnologicamente avanzata, ha rivoluzionato il significato dell’educazione e il metodo per attuarla. Oggi, tutti hanno diritto a essere educati. L’educazione non è più un’invenzione sovrastrutturale, ma un bisogno individuale e un’esigenza collettiva e di massa per costruire una società democratica e per governarne la complessità. Fino a poco tempo fa, l’educatore fondava la sua preparazione sulla capacità di trasmettere saperi; attualmente, dovrebbe orientarsi e proiettarsi verso il futuro.

Attualmente, la ricerca e la sperimentazione sono, all’interno delle istituzioni scolastiche autonome, anche previste dall’art. 6 del D.P.R. n. 275/1999; l’una e l’altra, come studio dei fattori che concorrono a far acquisire nuovi elementi conoscitivi, hanno investito numerosi settori e campi del sapere. Perciò hanno, ad esempio, acquisito un elevato livello di conoscenze nel campo educativo. La ricerca e la sperimentazione, come dimensioni educative, non possono, quindi, affidarsi all’improvvisazione e all’arbitrarietà, ma devono essere caratterizzate da un accurato impegno metodologico e specifico. Esse, come tali, possono essere realizzate, attraverso il metodo sperimentale; questo è impiegato quando, nell’individuazione di un fenomeno indagato, si vogliono verificare e controllare le ipotesi formulate. Queste sono elaborate, tenendo conto rigorosamente delle cause (variabili indipendenti) che i fenomeni osservati (variabili dipendenti) producono. Se volessimo, ad esempio, verificare l’efficacia di un metodo didattico, per insegnare la psicologia, dovremmo tenere presente che la variabile dipendente è l’insegnamento della psicologia e la variabile indipendente è il metodo didattico che viene utilizzato. È l’insegnamento che è, quindi, conseguente alla metodologia educativa. Ogni forma di metodologia educativa si svolge attraverso alcune tappe, che, nella maggior parte dei casi, riassumono l’intero percorso di una ricerca pedagogica. La pedagogia è stata, nel passato, valutata come un oggetto di riflessione filosofica e come un’arte per allevare i bambini. Oggi, essa, ha, invece, assunto una connotazione scientifica. Si sono, così, diffuse le scienze dell’educazione, che, attraverso l’epistemologia, hanno cercato di acquisire una valenza teorica e di caratterizzarsi scientificamente.

ll problema epistemologico della pedagogia, come branca della teoria educativa, esamina i rapporti fra le diverse discipline che sono la parte costitutiva della scienza dell’educazione e, nello stesso tempo, rappresentano l’intelaiatura teorica e metodologica, che ne costituisce il punto di partenza e il risultato finale. Dato l’enorme moltiplicarsi dei fatti storico-sociali, la pedagogia deve inevitabilmente accrescere il proprio terreno d’indagine, facendone scaturire un approfondito esame della sua struttura teoretica e conferendole un ruolo di primo piano nello studio della teoria pedagogica stessa. Dal greco epistémé (scienza) e lògos (discorso), l’epistemologia può definirsi come teoria generale della conoscenza che si occupa dei fondamenti,

della natura, dei limiti e delle condizioni, concernenti la validità del sapere scientifico. Come riflessione sui materiali elaborati dalle scienze, l’epistemologia è, dunque, l’analisi dei criteri generali attraverso cui è possibile distinguere le scienze cosiddette esatte da quelle documentate empiricamente. Il pedagogista Jean- Jacques Rousseau, alla fine del XVIII secolo, ha, per la prima volta, riconosciuto che l’educazione è fondamentale per il genere umano.