Scuola, la protesta dei presidi = I presidi contro la riapertura «Tutti in Dad fino al 24 gennaio»

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da CORRIERE DELLA SERA

«Lezioni da casa per almeno due settimane». Ospedali nel caos a Napoli e Palermo
di Valentina Santarpia

Nuovo record, quasi 220 mila contagi. Open day per l’obbligo vaccinale dei oOenni. Mulle nno a º.500 eui Scuola, la protesta dei presid «Lezioni da casa per almeno due sellimane». Ospedali nel caos a Napoli e Palern Studenti a casa con didattica a distanza almeno fino al 24 gennaio «perché non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie per riaprire». Anche perché tra contagiati e no vax «manca il personale». È quanto chiedono quasi duemila presidi con una lettera indirizzata al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Nel giorno del nuovo record di positivi (219 mila casi) gli ospedali di Napoli e Palermo sono nel caos con code ai pronto soccorso. Obbligo di vaccino per over 50, open day dedicati e corsie preferenziali negli hub. Le multe possono arrivare fino a 1.500 euro. da pagina 2 a pagina 9 In duemila chiedono ili posticipare il ritorno in classe previsto lunedi 11 sindacalo: mancano personale e l”l’p2. Il ministro: in alila in sicure//a I NODI E LE MISURE 11 sottosegretario Costil (Salute): non temiamo blwelii delle lex su (.listini/lamento e aera/ione pachiamo scelte del passato I presidi contro la riapertura «Tutti in Dad fino al 24 gennaio; «Non ci sono le condizioni di sicurezza per riaprire, manteniamo gli studenti in Dad (didattica a distanza, ndr) almeno fino al 24 gennaio e, se necessario, fino al contenimento del contagio»: la «bomba» arriva in tarda mattinata nel giorno dell’Epifania, quando un gruppo autonomo di dirigenti scolastici diffonde una lettera appello al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e al premier Mario Draghi. All’inizio sono pochi (una ventina), ma col passare delle ore il numero di sottoscrittori schizza a 2 mila, su 8 mila presidi in Italia, e la voce che il rientro a scuola possa essere rinviato inizia ad essere insistente. «Sono sempre stata critica sulla chiusura della scuola, ho sempre ritenuto che fosse un baluardo importantissimo da salvaguardare — spiega Amanda Ferrario, dirigente del liceo Tosi di Busto Arsizio, una delle promotrici dell’iniziativa —; ma oggi non ci sono le condizioni. Mancano mascherine Ffpa per tutti, e soprattutto manca il personale: tra non vaccinati e positivi, le assenze sono tali da non permetterci di garantire il servizio». Il sindacato dei presidi rilancia: «Mettiamo tutti in Dad fino a febbraio — dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi — e intanto garantiamo Ffp2 a tutti ed effettuiamo una massiccia campagna di testing». E una doccia fredda per il governo, che ha appena varato un nuovo protocollo per alleggerire le quarantene e quindi garantire il più possibile la presenza a scuola degli studenti. Anche ieri mattina il ministro Bianchi ha ribadito al Tgi che tutto il pacchetto delle nuove norme ha l’obiettivo «di far tornare in aula in presenza e in sicurezza» gli studenti dal io gennaio. Ma Giannelli ha «il sospetto che la tempistica dei test e del tracciamento non sia migliorata rispetto al passato e c’è il rischio che la scuola abbia notizia dei risultati dei tamponi effettuati solo diversi giorni dopo». Timori condivisi: secondo Maddalena Gissi, Cisl scuola, il «rientro in presenza è solo una narrazione virtuale, spiacevole e incoerente. In migli a i a di istituzioni scola- stiche ci sono elevati rischi di ripresa a singhiozzo, di attività didattiche per poche ore o solo per qualche classe». Anche la vice segretaria Cgil Gianna Fracassi avvisa: «C’è tanto personale scolastico tra i contagiati. C’è il rischio per lunedì prossimo di avere una situazione di difficoltà». «Preoccupazione» per questo rientro a scuola anche dalla Rete degli studenti medi: «Ci saremmo aspettati una maggiore velocità e attenzione da parie di governo e ministero in queste settimane. Abbiamo visto, invece, solo uno scarico di responsabilità verso le Regioni che in autonomia stanno decidendo di rimandare di qualche giorno il rientro». E infatti i segnali arrivano: il governatore della Puglia Michele Emiliano vuole la Dad fino a febbraio, e quello della Campania Vincenzo De Luca non ha fatto
mistero di spingere per una chiusura delle scuole durante la fase critica dei contagi. Ma dal ministero dell’Istruzione insistono che le misure del decreto puntano a tutelare presenza e sicurezza, con una gradualità legata alle fasce di età e al tasso di vaccinazione. Le misure sono diverse per gli studenti vaccinati e non, perché «è diverso il grado di protezione», dice Bianchi. Ma oltre 700 mila alunni di medie e superiori non vaccinati rischiano di restare a casa con due casi in classe. E alle elementari ci sono ancora oltre tré milioni di bambini senza nemmeno una dose. Valentina Santarpia Le Regioni Puglia e Campania spingono per una chiusura fino alla fase critica dell’ondata I punti La lettera di 2 mila presidi O Duemila dirigenti scolastici hanno sottoscritto una lettera appello al ministro dell’Istruzione e al premier in vista del rientro in classe programmato II 10 gennaio Mila Sono gli studenti delle scuole medie e superiori non ancora vaccinati. Tré milioni alle elementari Le contestazioni al nuovo piano Operi dirigenti scolastici non ci sono le condì? ioni per riaprire le scuole In sicurezza e si chiede di mantenere in Dad gli studenti almeno fino al 24 gennaio o al contenimento del contagio Cosa dice il decreto La regola «1-2-3» O Con un solo positivo, al nido o all’asilo, l’attività viene interrotta per tutti per 10 giorni. Alle elementari servono due casi; alle medie e superiori, con dje casi c’è la Dad per i non vaccinati; con tré casi per tutti La mascherina e l’obbligo O I bambini fino a 6 anni sono esonerati dall’obbligo della mascherina. Mentre nelle medie e superiori. in caso anche solo di un positivo, diventa obbligatorio indossare per tutti le Ffp2 -tit_org- Scuola, la protesta dei presidi I presidi contro la riapertura «Tutti in Dad fino al 24 gennaio»