Maturità 2022. Cosa impedisce di ritornare al modello d’esame pre-pandemia?

da Tuttoscuola

La legge di bilancio 2022, all’art. 1, comma 956, ha conferito sostanzialmente al ministero dell’istruzione la delega per definire i prossimi esami di Stato di maturità e di licenza: “In relazione all’evolversi della situazione epidemiologica e al fine di garantire il corretto svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2021/2022, con una o più ordinanze del Ministro dell’istruzione, possono, sentite le competenti Commissioni parlamentari, essere adottate specifiche misure per la valutazione degli apprendimenti e per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, anche tra quelle di cui all’articolo 1 del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22”.

Con potere di ordinanza, dunque, il ministro Bianchi definirà a breve le ‘specifiche misure’ per gli esami di Stato di fine ciclo, comprese, come extrema ratio, le misure adottate nel primo anno di pandemia, nel 2020 (riduzione del numero delle tre prove nell’esame del primo ciclo, sostituzione della seconda prova nazionale con una prova locale nell’esame di maturità).

L’anno scorso l’ordinanza derogatoria aveva previsto per gli esami di primo ciclo una prova orale con la presentazione di un elaborato; analogamente per l’esame di maturità era stata prevista un’unica prova sotto forma di colloquio per discutere un elaborato concernente le discipline caratterizzanti.

Mentre infuria il toto maturità, ci permettiamo di lanciare una provocazione, che in realtà ha il sapore di una proposta concreta: cosa impedisce di prevedere il ritorno alle prove d’esame collaudate nel 2019?

Per la maturità era stato abolito il quizzone e le prove nazionali erano state due, come da tradizione.

Per l’esame di licenza le prove, come da tradizione, erano state tre. Si potrebbe adottare questa formula.

Forse la maggior parte degli studenti gradirebbe l’esame semplificato dell’anno scorso, ma se si vuole restituire un po’ di credibilità all’esame, vale la pena pensarci seriamente. Sarebbe una scelta coraggiosa.