Tra DaD e scuola in presenza: in arrivo nuove regole per la gestione dei positivi

da Tuttoscuola

Cambiare i tempi della quarantena per gli alunni ed introdurre nuove disposizioni sui tamponi per gli studenti. Sarebbero queste le due nuove regole per la gestione dei contagi a scuola che starebbero mettendo a punto i ministri dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e della Salute, Roberto Speranza. I provvedimenti sarebbero già stati discussi in queste ore dai tecnici e potrebbero approdare già nel Consiglio dei Ministri in programma per oggi, 21 gennaio. Obiettivo: semplificare il sistema. Intanto in queste ore ha raggiunto circa 15mila firme una petizione lanciata da alcuni genitori sulla piattaforma online Change.org per cambiare le quarantene a scuola.

I firmatari lamentano il protocollo unico per alunni vaccinati e non “che prevede per tutti gli alunni delle scuole primarie, 2 tamponi (t0 e t5) di screening, dad e quarantena di 10 giorni in caso vengano trovati 2 positivi nelle classi dei nostri figli, e, in questo caso, con un ulteriore tampone di uscita per rientrare a scuola. Questo protocollo – si legge nella petizione – è un assurdo controsenso rispetto al Dl 229 del 30/12/21 che prevede, per i vaccinati e i guariti da 120 giorni, in caso di contatto con un positivo, il regime dell’auto-sorveglianza, senza necessità di tampone e di quarantena a meno che non sopraggiungano sintomi. È anche un clamoroso autogol per la buona riuscita della campagna vaccinale per la fascia 5-11 anni, un elemento che avrà un effetto negativo su tutti i genitori indecisi, che non vedranno così alcun tipo di vantaggio nel fare vaccinare i propri figli. I nostri bambini devono avere parità di condizioni e di trattamento rispetto agli altri vaccinati/guariti: chiediamo pertanto che venga loro applicato lo stesso protocollo in vigore nelle scuole secondarie».

Nel corso del vertice tra Bianchi e il presidente del Consiglio Mario Draghi, si è parlato dei numeri del ministero sulle classi in Dad,  ma anche del fatto che attualmente il tracciamento negli istituti è saltato e che i presidi non riescono ad applicare le regole considerate troppo difficili. Ecco perché genitori e Regioni chiedono di semplificare le regole.

Da qui la necessità, dunque, di cambiare le regole, a partire dalle scuole primarie dove, con almeno due casi positivi in classe, per tutti i bambini è previsto il ritorno in DaD e una quarantena di 10 giorni alla fine della quale bisognerà effettuare un tampone, rapido o molecolare, per poter uscire e rientrare a scuola in presenza. E poco importerebbe se i bambini sono vaccinati o meno. Le soluzioni a questo punto sarebbero due, entrambe estreme: lasciare tutti in presenza o tornare tutti in Dad. Per superare l’ostacolo si pensa addirittura di eliminare del tutto i tamponi dal nuovo protocollo.

Sulla questione ha preso posizione il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: “Ritengo che per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale la scuola deve essere sempre in presenza, io credo che sia giusto premiare chi si è reso disponibile alla vaccinazione. Sotto questo aspetto mi auguro che si proceda a una modifica anche per una questione di equità. Dobbiamo dire che per coloro che sono vaccinati la didattica è sempre in presenza perché può servire da stimolo per coloro che non si sono ancora vaccinati e così uniformeremo le regole che si applicano gli adulti anche ai meno adulti”.

Gli enti locali vorrebbero semplicemente alzare il numero degli studenti positivi per far scattare il ritorno in DaD, magari portando le stesse regole per elementari e medie. Ma le Regioni vorrebbero alzare anche le medie e  superiori il numero di contagiati.

Infine ci sono le mascherine Ffp2 che dovrebbero essere offerte gratuitamente a tutti gli studenti in autosorveglianza dalla scuola.