Scuola, dai tamponi alle mascherine: prove di semplificazione

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da Il Sole 24 Ore

Governo al lavoro per ridurre adempimenti burocratici per scuole e Asl. I genitori del Moige: mai vista tanta confusione, chiesto incontro al ministro.

di Claudio Tucci

Il governo è al lavoro per snellire e rendere meno burocratici gli adempimenti per famiglie e scuole alle prese con la gestione dei casi positivi in classe. Un primo passo è stato fatto venerdì 21 gennaio con il decreto Sostegni, con la previsione delle mascherine gratis ad alunni e personale in regime di autosorveglianza.

I nodi sul tavolo sono molti, complice regole molto complesse nell’applicazione ed interpretate diversamente da territorio a territorio, da Asl a Asl (in molti istituti, ad esempio, per rientrare dopo la malattia viene richiesto sia il tampone negativo sia la certificazione del medico per il rientro in comunità).

Niente certificato medico per il rientro a scuola

Anche per queste ragioni, i ministri Bianchi (Istruzione) e Speranza (Salute) stanno lavorando a una serie di semplificazioni che possano venire incontro a famiglie, scuole e Asl. In questo contesto, sarebbe allo studio l’ipotesi di eliminare il certificato medico per il rientro a scuola degli studenti, dopo il Covid, di medie e superiori. Sarà sufficiente un tampone antigenico o molecolare negativo.

No tamponi per studenti vaccinati in autosorveglianza

Tra le altre semplificazioni allo studio niente tampone per gli studenti vaccinati, in regime di autosorveglianza e senza sintomi. Pertanto, si resta in classe, con l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per almeno 10 giorni.

A medie e superiori infatti le nuove direttive prevedono che con due casi di studenti positivi in classe scattino misure differenziate in funzione dello stato vaccinale: per i non vaccinati o per chi lo è da più di 120 giorni è prevista la Dad, mentre per i vaccinati si proseguono le lezioni in presenza con l’autosorveglianza e l’utilizzo di mascherine Ffp2.

Ebbene, solo per questi ultimi, si chiarirà che non è necessario fare tamponi per stare in classe (e quindi le scuole, in questi casi, non devono più chiederlo). Ovviamente, fuori dalla scuola, gli stessi studenti dovranno limitare al minimo indispensabile altri contatti.

Un vademecum per orientare genitori e alunni

Per aiutare genitori e alunni si starebbe pensando a un vademecum per fare chiarezza (si spera, una volta per tutte) sulle regole da rispettare sulla gestione dei casi positivi a scuola.

Mascherine Ffp2 gratis a studenti e prof in autosorveglianza

Intanto, con oltre 45 milioni di euro, il decreto approvato venerdì 21 gennaio dal governo apre alla fornitura di mascherine Ffp2 anche a studenti di medie e superiori e al personale scolastico (inclusi i docenti) in autosorveglianza, sulla base di un’attestazione dell’istituzione scolastica interessata che ne comprovi l’esigenza.

Non appena la norma entrerà in vigore, le scuole potranno acquisire le mascherine Ffp2 necessarie nelle farmacie o presso gli altri rivenditori autorizzati che abbiano aderito al protocollo d’intesa dello scorso 4 gennaio, che prevedeva un costo di 0,75 centesimi a mascherina.

Finora le mascherine Ffp2 sono previste, dal decreto Befana, per il solo personale «preposto alle attività scolastiche e didattiche nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, dove sono presenti bambini e alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie».

I genitori: mai visto tanto disorientamento

Intanto, i genitori sono sotto pressione, con il Moige che parla apertamenta di «tanto disorientamento», mai visto prima.

«Al secondo contagio in classe, molti genitori preferiscono tenere i figli anche se vaccinati in dad, scavalcando a norma che non lo prevede – racconta Antonio Affinita, dg del Movimento italiano genitori (Moige) -. C’è troppo disorientamento e paura. I messaggi sono tutto e il contrario di tutto; un crogiuolo di norme e disposizioni poco chiare che creano disagio. Finestre spalancate a gennaio; bambini che hanno paura di tossire perché rischiano di andare nella stanza covid… Si salvi chi può. Mai si era vista nella scuola italiana una situazione simile. Abbiamo chiesto con urgenza un incontro con il ministro».

In settimana conferenza delle regioni per le semplificazioni

Contro l’eccesso di regole sul funzionamento della scuola – vero rompicapo per i genitori – è intervenuto il governatore della Liguria Giovanni Toti: «Abbiamo avvelenato la vita a centinaia di migliaia di papà e mamme tra tamponi in ingresso, al tempo 0, al tempo 5, tra l’età di figli diversi che seguono regole diverse, se qualcuno ha due-tre figli francamente si deve studiare qualcosa come l’esame di Diritto civile. E visto come sta evolvendo la malattia penso che sia l’ora di usare il tagliaerba per dare una decisa tosata alle regole».

E lo stesso Toti annuncia per la settimana entrante un incontro tra le Regioni in cui sarà chiesto al governo di rivedere le regole.