AAA: commissioni di concorso cercansi

da Tuttoscuola

Un avviso inusitato e, per certi aspetti, segno di difficoltà, quello con cui il ministero, con nota prot. 2107 del 20 gennaio, ha invitato ogni soggetto avente titolo a presentare domanda per la costituzione delle commissioni di valutazione relative al concorso ordinario di scuola secondaria di cui pochi giorni fa è stato ripubblicato il bando.

La stranezza e anomalia dell’avviso consiste soprattutto nel fatto che, a differenza di quanto avviene normalmente per la costituzione delle commissioni di concorso, le domande da parte degli interessati devono essere presentate direttamente al ministero dell’istruzione (“Istanze on line Polis”), anziché agli Uffici scolastici regionali presso cui si svolgerà la parte conclusiva del concorso (prove orali e predisposizione delle graduatorie finali di merito).

L’avocare a sé la raccolta delle domande sembra dipendere dalla consapevolezza che alcuni uffici scolastici regionali registrano oggettive difficoltà nella costituzione delle commissioni di concorso, come sta emergendo anche nel concorso di scuola primaria e dell’infanzia attualmente in fase di svolgimento, dove, ad esempio, l’USR Lombardia ha immediatamente costituito commissioni e sottocommissioni calendarizzando le prove orali, mentre altri USR sono tuttora ancora alle prese con la costituzione della commissione madre.

Il ritardo di costituzione delle commissioni nella secondaria – le cui prove scritte sono previste per l’inizio di marzo per turni che impegneranno circa una ventina di giorni e le prove orali prevedibili non prima di aprile – potrebbe compromettere la conclusione delle procedure per molte classi di concorso in tempo utile per le nomine in ruolo dal prossimo settembre.

Il lodevole intento organizzatore del ministero trova un ostacolo difficile da superare in quello che si può definire il vizio d’origine della materia: il mancato esonero temporaneo dal servizio dei componenti delle commissioni.

Se non si avrà il coraggio di rimuovere quell’ostacolo, la cadenza annuale dei concorsi prevista dalla riforma rimarrà un’utopia.