V. M. Manfredi, Antica Madre

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Manfredi di nuovo scrittore

di Antonio Stanca

Nato a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, nel 1943, Valerio Massimo Manfredi ha settantanove anni ed ancora continua nella sua attività di studioso, ricercatore, archeologo, narratore. Si è laureato in Lettere Classiche presso l’Università di Bologna e specializzato in Topografia del Mondo Antico all’Università del Sacro Cuore di Milano. Ha insegnato in Università italiane e straniere e soprattutto molto ha scritto tra giornali, riviste, libri, tra storia, narrativa, saggistica. Anche la televisione e il cinema hanno riguardato la sua ampia attività.

   Il mondo antico è stato l’ambito principale dei suoi interessi, quello che ha attirato i suoi propositi di studioso e ricercatore. Molto, tramite Manfredi, le sue ricerche, le sue scoperte, le sue pubblicazioni, si è saputo del passato, di quanto era rimasto ancora sconosciuto o poco noto. Non si è mai stancato d’indagare ma nemmeno di costruire attorno a particolari eventi, luoghi, personaggi della storia antica, vicende immaginarie, inventate, che facessero di quelli gli elementi, gli aspetti di un romanzo. Più volte è successo nella sua vasta produzione e famoso è diventato Manfredi come storico e come scrittore. I cicli di romanzi Alexandros del 1998e Ulisse del 2012-2014, il loro successo, sono la prova più evidente di come dalla storia sia egli giunto alla narrativa. E scrittore è stato ancora con Antica Madre, romanzo del 2019 al quale recentemente Mondadori Libri ha dedicato un’edizione speciale.

   La storia è quella degli anni 62-65 d.C. quando l’imperatore romano Nerone aveva inviato in Egitto, terra dell’Impero, il centurione Furio Voreno a capo di una spedizione composta da legionari, pretoriani e tecnici affinché scoprissero la fonte del Nilo, allora ritenuto il più grande fiume del mondo. Questo era il motivo ufficiale della missione ma c’era un altro che consisteva nel rinvenire l’enorme quantità di oro che si diceva ci fosse in quei luoghi e portarla a Roma.

   Voreno perseguirà il primo scopo anche perché dell’altro non era stato incaricato e sapeva solo quel che serpeggiava segretamente tra i suoi dipendenti. Da Nerone aveva ottenuto che la bellissima e selvaggia ragazza etiope, Varea, portata in precedenza a Roma ed esibita nell’arena per la sua forza, la sua agilità, il suo coraggio, facesse da guida alla spedizione perché molto esperta dei luoghi egiziani. Voreno s’innamorerà di Varea, staranno insieme e la storia del loro rapporto percorrerà l’intera opera del Manfredi trasformando quello che doveva essere un resoconto di viaggio in un romanzo d’amore. Lo scrittore combinerà la storia pubblica con quella privata, gli eventi ufficiali con quelli personali, intimi, mostrerà come grazie a Varea Voreno giunga a sapere, a vedere tutto di quei posti sconosciuti, misteriosi, come si salvi da tanti pericoli compreso quello dello scontro finale con l’immenso esercito etiope. Non potranno, tuttavia, rimanere insieme poiché lei non può staccarsi dalla sua terra d’origine, non può prendere strade diverse. La sua terra è la sua “antica madre” e altro non ci può essere per lei se non la gente di quella terra, di quella madre.

   Una storia vera è diventata una storia d’amore, un momento della storia di Roma è diventato il motivo di un romanzo. Manfredi non è rimasto a fare semplice cronaca di quella spedizione ma si è soffermato a cogliere quanto di particolare, di tenero avveniva tra due giovani, a dire del loro amore anche se difficile e irrealizzabile. Non ha scritto solo di soldati in marcia tra popoli sconosciuti ma anche di luoghi meravigliosi, unici per la bellezza, il fascino delle albe, dei tramonti, per le luci, i colori delle acque, delle piante, dei monti, dei fiumi, dei laghi. Si è richiamato a tempi lontani, remoti, alle loro leggende, li ha collegati con quelli vicini, attuali. Un tempo infinito, un paesaggio incantato hanno fatto da sfondo all’amore tra Voreno e Varea. Una dimensione diversa hanno procurato a quanto stava accadendo, un respiro più ampio, un significato più profondo, arte hanno fatto della storia.