AA.VV., Una scuola su misura

Maria Buccolo, Federica Pilotti e Alessia Travaglini, “Una scuola su misura. Costruire azioni di didattica inclusiva”, FrancoAngeli, Milano, 2022, pp. 178.

di Valerio Ferro Allodola

Nonostante si parli spesso di inclusione, numerose sono ancore le sfide alle quali la scuola deve ancora rispondere. “Cosa significa progettare nella scuola dell’inclusione? È possibile coniugare le esigenze formative di discenti che presentano interessi, caratteristiche e stili cognitivi molto diversi tra di loro? Come promuovere il benessere emotivo degli allievi?”. Sono queste le questioni poste dalle autrici nel corso della loro riflessione. Questioni che, per la loro complessità, sono tuttora al centro di numerosi studi e ricerche. Da un lato, infatti, emerge con una evidenza sempre maggiore che la costruzione di una scuola inclusiva non riguardi solamente l’insegnante specializzato al sostegno; dall’altro è innegabile, come evidenziano gli attuali dati di ricerca, che il cambiamento non dipenda solamente dalla quantità delle risorse impiegate (considerate in termini di numero di docenti, disponibilità di dispositivi adeguati,  presenza di laboratori, ecc.). Questi elementi, infatti, seppur indispensabili per l’implementazione di metodologie e pratiche didattiche adeguate, devono essere affiancati da una riflessione accurata di tipo teorico, che tenga sempre in mente il perché, il come, il quando si opera. Il tutto senza mai perdere di vista il contesto educativo nel quale si costruisce un intervento educativo,  laddove con il termine contesto si fa riferimento a una dimensione ampia e variegata nella quale interagiscono in modo dinamico vissuti, emozioni, pensieri, dei discenti tanto quanto dei docenti.

L’intento delle autrici, allora, è quello di muoversi all’interno di un panorama così complesso, con l’obiettivo di delineare alcune piste, dal punto di vista teorico e pratico, che possano sostenere i docenti nei processi di insegnamento-apprendimento. Tre sono, in particolare, le parole chiave che animano il loro percorso: l’inclusione, considerata come un processo rivolto alla trasformazione di un contesto educativo affinché questo possa rispondere alle esigenze formative di tutti gli allievi, la relazione educativa, intesa come “luogo” nel quale far convergere in modo sinergico processi affettivi e cognitivi e, infine, le tecnologie, ritenute come elementi da valorizzare per la loro potenzialità nell’alimentare negli allievi la creatività e il pensiero divergente. L’intento dichiarato dalle stesse autrici in più parti del volume  non è quello di offrire ricette preconfezionate, quanto piuttosto quello di formare professionisti che coltivino l’attitudine alla ricerca, che progettino e sperimentino, coinvolgendo i propri colleghi secondo la prospettiva della comunità di pratica e della contitolarità, interventi inclusivi secondo una prospettiva multi e intradisciplinare, in grado di valorizzare le differenze individuali di ciascun allievo, abbattendo le barriere che, a volte anche inconsapevolmente, ne ostacolano la piena partecipazione.

Non a caso le autrici si richiamano direttamente a Claparède, pedagogista svizzero che vedeva nella realizzazione di una “scuola su misura” una risposta concreta e tangibile per costruire e realizzare processi individualizzati e personalizzati, che rispondano ai principi dell’equità e delle pari opportunità.

Particolarmente interessanti sono le risorse online a disposizione del lettore, che racchiudono alcune unità di apprendimento elaborate da docenti e allievi tirocinanti di diverso ordine e grado che hanno dialogato con le autrici nell’ambito di corsi di formazione presso l’Università La Sapienza (Corso di laurea in Scienze della formazione primaria) e l’Università Roma Tre (Corso di specializzazione alle attività di sostegno IV e V Ciclo), nonché materiali e schede da utilizzare per la verifica e la valutazione degli allievi e dei processi di insegnamento-apprendimento.