Buon sangue non mente!

Buon sangue non mente!

di Maurizio Tiriticco

Putin come Mussolini? O peggio… come Hitler? Purtroppo la risposta e SI?! Questa orribile e inutile guerra, di cui ogni giorno vediamo le immagini in TV, l’ha scatenata Putin, non appena ha avuto sentore che gli Ucraini stavano strizzando l’occhio all’Unione Europea! Guai a guardare ad Occidente, quando si deve essere drammaticamente agganciati all’Oriente! O meglio all’Oriente di Putin e di Xi Jinping, Presidente della Repubblica Popolare Cinese nonché Segretario Generale del Partito Comunista Cinese. Dall’Europa all’Asia! Si tratta di un’estensione territoriale che va da Pietroburgo (temo che prima o poi Putin tornerà a ridenominarla Leningrado) a Vladivostok, una grande città russa situata sull’Oceano Pacifico, nella Baia di Zolotoj Rog vicino al confine con la Cina e la Corea del Nord.

Agghiacciante il discorso di Putin allo Stadio di Mosca! Ma ancora più agghiacciante la folla festosa che gremiva gli spalti! Agitavano bandiere russe tutte eguali e nuove nuove! Tutti mobilitati! Hanno dovuto lasciare fabbriche, uffici e case per correre ad applaudire il loro leader! Ciascuno con la sua bandiera! Mi ricordo i discorsi del Duce a Piazza Venezia! Tutti – da fabbriche e uffici – erano stati mobilitati, e con tanto di cartolina rossa di precetto! E in piazza più si applaudiva e meglio era! Purtroppo la folla festante gridò il suo entusiasmo al Duce, anche quando dal balcone di Palazzo Venezia il pomeriggio del 10 giugno del 1940 disse tra l’altro: “Ho già consegnato agli ambasciatori di Francia ed Inghilterra la dichiarazione di guerra”. E ciò nonostante il parere contrario dei generali che gli avevano chiaramente detto che le nostre forze armate non erano pronte per una guerra, i cui sviluppi sarebbero stati assolutamente imprevedibili! Ma il Duce aveva risposto testualmente: “Mi basta un migliaio di morti per sedere al tavolo della pace”: illuso che avrebbe potuto fare come a Monaco, due anni prima.

A Monaco, il 29 e il 30 settembre del 1938, si era svolto un incontro a cui avevano partecipato i capi di governo del Regno Unito (Arthur Nevillee Chamberlain), della Francia (Eduard Daladier), della Germania (Adolph Hitler) e dell’Italia (Benito Mussolini). Si era discusso delle rivendicazioni tedesche sulla regione cecoslovacca dei Sudeti, abitata prevalentemente da popolazione di lingua tedesca, i cosiddetti Sudetendeutsche. Fu però cosa grave che i rappresentanti cechi e slovacchi non erano stati invitati a partecipare alle trattative. Pertanto quel trattato venne da loro etichettato come “diktat di Monaco”. La conferenza si concluse con un accordo che portò, purtroppo, all’annessione di vasti territori della Cecoslovacchia da parte dello Stato tedesco. Di ritorno da Monaco, Mussolini venne pressoché incensato da tutta la stampa nazionale – eravamo in piena dittatura – come lo stratega politico che, con il suo equilibrio e la sua abilità diplomatica, aveva salvato l’Europa dalla guerra. Tutto questo nella tarda estate del 1938! Ma l’anno successivo, esattamente il primo settembre 1939, Hitler varca il confine polacco e dà inizio, di fatto, alla seconda guerra mondiale. L’anno successivo Mussolini precipita l’Italia in una guerra in cui non avrebbe mai potuto vincere… e infatti nel 1945, indossato un cappotto da soldato tedesco, salito su camion di soldati tedeschi in fuga dall’Italia del nord, tenta di scappare in Svizzera con soldi, documenti e l’amante. Ma viene scoperto! E il resto è noto!

Comunque non dobbiamo dimenticare che qualcosa di analogo a quanto oggi accade nell’Europa dell’Est, accadde nell’America Centrale, ed esattamente a Cuba nel lontano 1962. A Cuba vigeva un regime dichiaratamente comunista, dopo la rivoluzione condotta e vinta da Fidel Castro contro il regime corrotto di Fulgencio Batista. Nel maggio 1962, il premier sovietico Nikita Chruščёv, convinto di dover contrastare il crescente potere degli Stati Uniti nello sviluppo e nella diffusione di missili strategici, pensò di schierare missili nucleari sovietici proprio a Cuba. Il che ovviamente preoccupò non poco gli Stati Uniti,che si sarebbero visti piazzare missili nucleari nel cuore del continente americano. Fu così che in quella primavera del 1962 fummo tutti sull’orlo dello scoppio di una nuova guerra mondiale. Comunque, la trattativa vinse e la crisi fu superata.

Ma perché questo ricordo? Perché allora il Presidente degli Stati Uniti minacciò fuoco e fiamme se non avessero subito tolto i missili nucleari “vicino a casa sua”! E perché oggi il Presidente della Russia non dovrebbe preoccuparsi se “vicino a casa sua” qualcuno possa pensare di cercare alleanze con la NATO? Ovviamente un conto è la preoccupazione, giustificabile, altro conto è l’azione intrapresa, il massacro di un popolo innocente! Assolutamente ingiustificabile!

Che dire? Speriamo che al più presto l’attività diplomatica messa in atto possa “tranquillizzare” Putin e porre così fine alla tragedia che il popolo ucraino sta vivendo in questi giorni. Spes ultima Dea?!