Per la scuola un mese di stop and go

da lastampa.it

Per la scuola un mese di stop and go

Verso un febbraio difficile: il ministero organizza il nuovo “concorsone” per insegnanti nei giorni di Carnevale. E molti istituti saranno sede di seggio per le elezioni
maria teresa martinengo
torino

Febbraio sarà un mese «a singhiozzo» per la scuola, con vacanze e incombenze straordinarie che qua e là imporranno la sospensione dell’attività didattica: c’è la chiusura di Carnevale dall’8 al 12 febbraio, poi un paio di giorni di stop per le elezioni, fissate «fuori stagione» il 24 e 25. E ora si è aggiunta una novità non prevista: le prove scritte del concorsone degli insegnanti, dall’11 al 21. Con la sovrapposizione dei primi due giorni con le vacanze di Carnevale previste dal calendario regionale.

 

Dopo la preselezione

Dopo la preselezione del 17 e 18 dicembre, che ha ammesso «in tempo reale» allo step successivo circa cinquemila docenti, il Miur ha calendarizzato due giorni fa a livello nazionale gli scritti. Nei primi due giorni, quelli in cui in Piemonte quasi tutte le scuole saranno prive di studenti e insegnanti, sono previste le prove di due scaglioni particolarmente numerosi: i docenti di scuola dell’infanzia e scuola primaria. A Torino – le prove si svolgono soltanto nel capoluogo di regione – dovranno essere esaminati rispettivamente 1193 e 1559 insegnanti. Che faranno, inevitabilmente, riaprire una parte delle scuole.

 

Problemi e soluzioni

«Abbiamo segnalato al Ministero che in Piemonte abbiamo le vacanze di Carnevale – spiega il direttore reggente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Silvana Di Costanzo – ma ci è stato risposto che purtroppo non è possibile variare il calendario. Le prove sono nazionali e devono essere concluse prima delle elezioni». Chi conosce l’organizzazione, le regole – scritte e non – e le consuetudini del mondo della scuola sa che il problema non è di poco conto. «Dovremo precettare docenti perché i comitati di vigilanza sono indispensabili. Le norme comunque lo prevedono», prosegue la dottoressa Di Costanzo. «Cercheremo soluzioni per dare il minor disagio possibile, il mio staff sta lavorando a questo. Sappiamo che dovremo occupare tre istituti per le prove della scuola dell’infanzia e quattro per la primaria. Cercheremo di usare i corridoi, come si fa durante la Maturità, invece delle aule, in modo da ridurre il numero dei gruppi di vigilanza».

 

Studenti a casa

Un’altra giornata «di affollamento» sarà il 18, quella della prova comune di italiano per le classi di concorso A043 e A050, oltre un migliaio con bis nel pomeriggio con matematica per le classi A047 e A049. «Abbiamo l’obbligo di fare tutto a Torino, ma non è più necessario avere a disposizione – prosegue il direttore – un computer per candidato: si userà la carta. Ci sarà, quindi, una turnazione delle scuole che dovranno sospendere le lezioni. Chi ha lasciato a casa gli studenti per le preselezioni, non lo farà questa volta».

 

Incertezza

Ma per i dirigenti, è soprattutto l’idea di precettare gli insegnanti nei giorni di Carnevale a preoccupare. Tommaso De Luca, presidente dell’Asapi, l’associazione delle scuole autonome del Piemonte è esplicito: «I docenti sarebbero “a disposizione” anche a Natale, ma tutti sanno che è una faccenda complicata far rientrare qualcuno. Già in occasione della preselezione del concorso, i Cobas hanno preso posizione sostenendo che durante la sospensione delle lezioni se l’attività per cui si chiede il rientro non è inserita nel piano dell’offerta formativa, i docenti non possono essere precettati. È vero che c’è una norma che riguarda i pubblici concorsi, ma non sarà facile. Forse, si dovrebbe ipotizzare un incentivo. Ma se penso che per le spese della preselezione sono arrivati mille euro per tutte le scuole della città…». I docenti contano su un monte ferie di 36 giorni. «Sull’orario di servizio nessuno ha mai fatto chiarezza. Alla fine – conclude De Luca – saremo noi dirigenti a dover provvedere la sorveglianza. Come sceglieremo?».