Per 2 prof su 3 «no» ad aumenti solo a chi fa formazione, «sì» a scatti stipendiali automatici

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

Il mondo della scuola predilige gli aumenti stipendiali automatici e a pioggia, che scattino su base temporale. E dice «no» all’introduzione di eventuali altri criteri. Dopo i sindacati e una parte delle forze politiche, un forte segnale in questa direzione arriva dagli insegnanti, che si oppongono alla possibilità di avere aumenti di stipendio legati alla formazione più che all’anzianità di servizio. Il dato arriva da un ampio sondaggio della Tecnica della Scuola, a cui hanno partecipato 3.437 lettori: oltre il 60% si è detto contrario alla proposta presentata prima di Pasqua e sulla quale permangono già diversi dubbi sulla effettiva fattibilità. Con un altro 30% che si è espresso favorevolmente ma solo qualora non vengano cancellati gli attuali “scatti” automatici. L’opposizione al nuovo modello di aumenti, che il ministro dell’Istruzione vorrebbe fare confluire in un decreto, tra l’altro, accomuna tutti, docenti e non docenti, con una leggera differenza tra insegnanti di ruolo (tra loro i no salgono a quasi 7 su 10) e insegnanti precari.

Il sondaggio

A rispondere al sondaggio del portale specializzato sono stati in prevalenza docenti di ruolo, l’86,6%; un 9,2% di risposte è stato prodotto dai docenti precari. Solo 4 risposte su 100 arrivano invece dalle altre categorie (dirigenti, genitori, Ata, studenti). La maggior parte degli insegnanti sono in servizio nella scuola secondaria di secondo grado (quasi il 40% di risposte). I meno interessati al tema gli insegnanti della scuola dell’infanzia (appena il 7,5%). Prevalentemente le risposte sono giunte dal Sud Italia, che rappresenta oltre il 40% di risposte, se includiamo anche le isole. Buona anche la risposta del Nord (31,8%).