Donna Assunta

Donna Assunta

di Maurizio Tiriticco

Dalla stampa —- E’ morta, all’età di 100 anni, Donna Assunta! O meglio, Raffaela Stramandinoli, detta Assunta, conosciuta come Donna Assunta Almirante. E stata la moglie del marchese Federico de’ Medici ed in seguito di Giorgio Almirante, fondatore e leader storico del Movimento Sociale Italiano: scomparso in Roma il 22 maggio del 1988. Pertanto Donna Assunta è stata da molti considerata la memoria storica della destra italiana. Ma, in realtà, chi è stato Giorgio Almirante? Andiamo indietro negli anni. In piena Era Fascista, ed esattamente il 14 luglio del 1938 (in quel giorno io compivo dieci anni), venne pubblicato a Roma il “Manifesto della razza”, firmato purtroppo anche da alcuni scienziati italiani. Era il documento costitutivo del fondamento ideologica e scientifico – si fa per dire – della politica razziale e razzista dell’Italia fascista. In seguito venne pubblicata la rivista antisemita intitolata “La difesa della razza”: ovviamente della presunta “razza bianca”, l’unica “pura” e destinata a governare il Mondo! Ne fu direttore fino al 1943 Telesio Interlandi; e vicedirettore il giovane Giorgio Almirante. Sì, proprio il marito di Donna Assunta nonché, più tardi, il padrino spirituale e politico di Giorgia Meloni!

Ma perché ne fu direttore solo fino al 1943? Perché il 25 luglio di quell’anno – stante il fatto che ormai su ogni fronte di guerra i nostri soldati segnavano solo sconfitte e che i bombardamenti angloamericani distruggevano fabbriche, porti, strade e nodi ferroviari– il Re Vittorio Emanuele III, nonché Re d’Albania ed Imperatore d’Etiopia, ritenne opportuno liquidare il governo fascista. Imprigionò Mussolini e pose fine alla ventennale dittatura fascista. Veniva così restaurata la democrazia, ma la guerra, purtroppo continuava. Continuava, sì, ma, sotto sotto, in gran segreto, si trattavano le condizioni dell’armistizio! Che fu infine reso pubblico la sera dell’otto settembre! Una delle giornate più infauste per l’Italia! Perché l’intero Paese, la popolazione e l’esercito vennero letteralmente abbandonati e lasciati al loro destino! Perché il Red’Italia… e d’Albania… e Imperatore d’Etiopia… questi i suoi titoli… e la sua corte fuggirono come lepri da Roma! In automobile, per tutta la Via Salaria, fino a Pescara, dove si imbarcarono sull’incrociatore Baionetta e fecero rotta fino a Brindisi, che già era stata liberata dalle truppe anglo-americane. Quale vergogna! Un re che abbandona e tradisce i suoi sudditi! E così l’Italia intera – quella gran parte ancora non liberata – divenne preda della feroce dominazione nazista.

In seguito, nell’Italia del centro-nord ancora occupata dai nazisti, il 23 settembre 1943 venne formalmente costituita la “Repubblica Sociale Italiana”, o meglio la cosiddetta “Repubblica di Salò”, alla quale aderì con entusiasmo Giorgio Almirante! Che si arruolò nella “Guardia Nazionale Repubblicana”. Non solo! Successivamente, il 30 aprile 1944, fu addirittura nominato capo gabinetto del Ministero della Cultura Popolare, presieduto da Fernando Mezzasoma. Dopo la guerra e la caduta del fascismo, Almirante, in forza di quella democrazia che aveva comunque contribuito a distruggere, fu tra i più autorevoli e convinti fondatori del Movimento Sociale Italiano, partito di chiara ispirazione neofascista, tollerato e addirittura riconosciuto dalla nostra Repubblica democratica. Almirante fu anche tra i fondatori del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano… e padre spirituale della nostra Giorgia Meloni!

E Donna Assunta fu moglie fedele e… fedele missina! Mai un ripensamento! Ovviamente, sempre grande rispetto a chi ci lascia. Perché, per dirla con Totò, “A morte ‘o ssaje che d’è? E’ una livella. ‘Nu rre, ‘nu maggistrato, ‘nu grand’ommo trasenno stucanciello ha fatt’o punto. Sti ppagliacciate ‘e ffannosulo ‘e vive. Nuje simmo serie, appartenimmo à morte”.