In attesa del 9 maggio!

In attesa del 9 maggio!

di Maurizio Tiriticco

9 maggio 1945! La fine di un incubo! La sconfitta del nazifascismo! La Giornata della Vittoria! In russo День Победы, Den’ Pobedy. In ucraino День Перемогі, traslitterato Den’ Peremohi! In bielorusso Дзень Перамогi, Dzen’ Peramohi! La Giornata del 9 maggio viene celebrata in ricordo della capitolazione della Germania nazista nella seconda guerra mondiale. Che è conosciuta anche come la Grande guerra patriottica sia in Russia che in alcuni Stati post-sovietici. La resa fu firmata nella tarda sera dell’8 maggio 1945 (già il 9 maggio a Mosca), in seguito alla capitolazione concordata in precedenza con le forze alleate sul fronte occidentale. Il governo sovietico annunciò la vittoria la mattina del 9 maggio, dopo la cerimonia della firma avvenuta a Berlino. Tuttavia, è solo dal 1965 che la Giornata della vittoria è stata proclamata festa nazionale.

Ai tempi dell’Unione Sovietica, il Giorno della Vittoria (9 maggio) era festeggiato in tutti i Paesi del blocco orientale, ed è diventata una festa ufficiale proprio a partire dal 1965. La guerra è diventata un tema di grande importanza nel cinema, nella letteratura, nelle lezioni di storia a scuola, nei mass media e nella produzione artistica. Il rituale della celebrazione ha gradualmente raggiunto un carattere distintivo con una serie di manifestazioni: incontri cerimoniali, discorsi, conferenze, ricevimenti e fuochi d’artificio.

Nel corso degli anni ’90 il Giorno della Vittoria era commemorato con feste molto più modeste. Ma, da quando è salito al potere Vladimir Putin, la situazione è profondamente cambiata. Perché Putin ha iniziato a promuovere, in parallelo, il prestigio storico e culturale della Russia. Pertanto le feste e le commemorazioni nazionali sono diventate una forte occasione di orgoglio per l’intero popolo russo. In effetti i festeggiamenti per il 60º anniversario del Giorno della Vittoria in Russia nel 2005 diventarono la più grande festa nazionale e popolare. Ma è nel 2015 che il 70º anniversario della vittoria sulla Germania nazista ha espresso una grande ondata di orgoglio nazionale di fronte alle inedite sfide geopolitiche ed economiche. Ben 16.000 soldati russi, 1.300 militari provenienti da dieci Paesi, circa 200 mezzi corazzati, 150 aerei ed elicotteri da combattimento hanno sfilato a Mosca in quella che è stata la più imponente parata della Russia contemporanea. Facendo gli onori di casa, il Presidente Putin, oltre al tradizionale discorso, annunciò un minuto di silenzio in memoria delle vittime sovietiche: che furono ben 27 milioni!

Pare che il prossimo 9 maggio sulla Piazza Rossa volerà l’aereo cosiddetto “fine del mondo” L’aereo, progettato per evacuare il Presidente Russo in caso di guerra nucleare, in questi giorni è stato coinvolto nelle esercitazioni per la parata militare. Pertanto in questa “Giornata della memoria per i caduti della grande guerra patriottica”, l’aereo “fine del mondo” sorvolerà la Piazza Rossa – almeno sembra – come già avvenne nel 2010. Il velivolo in questione si chiama Ilyushin Il-80, fu costruito nel 1987 ed è stato pensato per essere un “Cremlino volante”, un centro di comando per il Presidente della Federazione Russa e per le altre alte cariche dello Stato in caso di guerra nucleare.

A Mosca l’orgoglio nazionale patriottico pare essere molto alto! Non so ciò che accadrà nelle altre Capitali dei Paesi convolti nella seconda guerra mondiale! Festeggiare è necessario! Non solo per ricordare! Ma anche e soprattutto per rafforzare quei legami di collaborazione che in molti Paesi di questo Pianeta oggi così instabile problematico sembrano abbastanza sfilacciati. Perché – è bene ricordarlo sempre – nelle precedenti guerre mondiali ci siamo precipitati tutti forse senza neanche renderci conto! E le leggerezze si pagano care!

E allora, che la festa trionfi! Ma che sia la Festa della Pace! Quella Vera! Ovunque nel mondo e, soprattutto… per sempre!