Fasce nazionali di complessità

Fasce nazionali di complessità delle istituzioni scolastiche: prosegue il confronto al Ministero dell’istruzione

L’ANP ha partecipato oggi, in videoconferenza, alla prosecuzione, promossa dal Ministero dell’istruzione, del confronto sulle fasce di complessità delle istituzioni scolastiche. 

L’Amministrazione, rappresentata dai Capi Dipartimento Stefano Versari e Jacopo Greco e dai Direttori generali Filippo Serra e Antonella Tozza, ha sottoposto all’attenzione delle organizzazioni sindacali la simulazione della distribuzione delle istituzioni scolastiche su tre fasce di complessità nazionali e la proiezione dei conseguenti effetti retributivi. 

La simulazione dell’articolazione delle scuole in fasce nazionali, richiesta anche dall’ANP nel corso del precedente incontro, è stata calibrata sull’organico provvisoriamente previsto per il 2022/2023 (8007 scuole) e sui criteri formulati dal Ministero per valorizzare la complessità delle istituzioni scolastiche. Essa consente di verificare la tenuta della retribuzione dei dirigenti scolastici in esito all’adozione dei criteri nazionali per la determinazione delle fasce di complessità, come previsto dall’art. 42 del CCNL 2016-2018. 

Sulla base dei dati e dei detti criteri proposti dall’Amministrazione nel corso delle precedenti sedute, il 22% delle istituzioni scolastiche sarebbe compreso nella prima fascia nazionale di complessità, il 51% nella seconda e il 27% nella terza. Un eventuale passaggio alla fascia inferiore rispetto a quella attuale, peraltro, non implicherebbe necessariamente retribuzioni inferiori se confrontate con quelle attualmente in godimento.  

Secondo questa simulazione circa il 70% dei dirigenti vedrebbe incrementata la propria retribuzione di posizione quota parte variabile, che invece subirebbe un ribasso, di varia consistenza, in riferimento al restante 30% dei colleghi. 

L’ANP ha chiesto che l’Amministrazione condivida tutti i dati utilizzati per la simulazione: solo così potremo effettuare le opportune valutazioni con particolare riguardo alle situazioni relative alle varie regioni. Perché l’operazione abbia buon esito, abbiamo ribadito la necessità che si provveda affinché nessun dirigente scolastico restituisca delle somme. Ciò potrà essere ottenuto accelerando al massimo la conclusione delle contrattazioni regionali 2019/2020, 2020/2021, 2021/2022 che presuppongono, ad oggi, la tempestiva certificazione dei FUN 2020/2021 e 2021/2022. Questo è l’unico modo per neutralizzare gli effetti dell’ultrattività e impedire restituzioni di quote retributive già percepite. 

Resta, comunque, da risolvere il problema decisivo: l’incremento finalmente strutturale delle risorse per la tenuta del fondo senza il quale la questione retributiva dei dirigenti scolastici continuerà ad essere caratterizzata dall’instabilità. 

L’ANP, inoltre, ha proposto all’Amministrazione di valutare, nella definizione dei criteri nazionali per la determinazione delle fasce nazionali, due fattori di indubbia rilevanza in quanto connessi alla responsabilità del dirigente in tema di sicurezza e di gestione amministrativo-contabile. Facciamo riferimento alla presenza di laboratori che necessitano di una gestione particolarmente complessa e alla movimentazione di ingenti risorse per la realizzazione dell’attività negoziale.  

Attendiamo, dunque, che l’Amministrazione fornisca i dati per farne le opportune valutazioni, segnalarne le eventuali criticità e proporre le necessarie soluzioni migliorative.