DAD anche in futuro? Istat: un ragazzo su due ha problemi di connessione in casa

da La Tecnica della Scuola

Di Carla Virzì

Perché la DaD in futuro andrà adoperata con cautela? Perché in molti casi la didattica a distanza ha accentuato disagi e discriminazioni nel nostro Paese. Lo testimonia un recente rapporto Istat, datato maggio 2022.

Il rapporto fa il punto su quella che è stata l’esperienza di didattica a distanza degli alunni negli ultimi due anni.

Cosa si evince dal rapporto? Il 50,9% degli studenti segnala di avere tuttora problemi di connessione in casa. I maggiori problemi li rivelano i ragazzi stranieri, che hanno sperimentato continue difficoltà di accesso alla DaD e più spesso segnalano un peggioramento delle condizioni economiche familiari.

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Tendenzialmente i ragazzi stranieri hanno dovuto gestire situazioni logistiche più complesse durante la didattica a distanza. Mentre seguivano le lezioni da casa hanno ad esempio più frequentemente condiviso la stanza con fratelli e sorelle.

Un’ulteriore differenza tra alunni italiani e stranieri riguarda il device adoperato per la DaD: in particolare, nell’a.s. 2020/2021 – leggiamo nel report Istat – i ragazzi stranieri hanno utilizzato in misura minore rispetto ai loro coetanei italiani il PC per seguire la DAD: la quota è del 72,1% contro l’85,3% degli italiani; di conseguenza gli alunni stranieri hanno fatto maggiormente ricorso al cellulare per seguire le lezioni (64,3% contro 53,7%).

Un disagio che si ripete anche nel confronto tra nord e sud Italia. Svantaggiati rispetto agli strumenti per la didattica a distanza sembrano infatti anche gli studenti del Mezzogiorno rispetto a quelli del Centro-nord. Nel Sud e nelle Isole la quota di coloro che si sono collegati utilizzando tra gli strumenti anche il PC è dell’ 80,1% contro l’84,8% del Centro, l’85,8% del Nord-ovest e l’89,9% del Nord-est.

Quale giudizio sulla DaD dei ragazzi?

Complessivamente – conclude il rapporto – nonostante i giovanissimi facciano ampiamente ricorso a internet per numerose attività, la didattica a distanza non ha convinto la larga maggioranza degli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il 67,7% preferisce la didattica in presenza, il 20,4% ritiene uguali le due tipologie di didattica e solo l’11,9% predilige la didattica a distanza; con una lieve differenza di genere, dato che sono le ragazze a sostenere di più la didattica in presenza (69,5%) rispetto ai ragazzi (66,1%).