Curriculum studente, la metà dei maturandi non sa cosa sia

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da Il Sole 24 Ore

Sondaggio di Skuola: per molti studenti rischia di creare diseguaglianze
di Redazione Scuola

A un anno dall’introduzione del Curriculum dello Studente all’esame di Maturità, l’81% dei maturandi sa che nell’esame di quest’anno è nuovamente previsto. Tuttavia il 56% degli intervistati ne ignora lo scopo o addirittura la presenza all’esame di Stato 2022. A rivelarlo un recente sondaggio di Skuola.net che ha intervistato 1.500 alunni di quinto superiore su questo tema. Il 41% degli intervistati sostiene che sia lo studente, in autonomia, a dover compilare l’intero documento, mentre un altro 10% ritiene debba essere solo la scuola a farlo. Meno della metà (49%) sa correttamente che la compilazione spetta a entrambi, a seconda delle sezioni.

Il curriculum dello studente

I maturandi si spaccano esattamente a metà riguardo al giudizio sul Curriculum dello Studente. Il 50% lo considera in maniera negativa, soprattutto perché ritiene che crei diseguaglianze. L’altro 50% lo apprezza, specie perché aiuta a conoscere meglio lo studente. Il Curriculum dello Studente è stato pensato come il “biglietto da visita” dei maturandi, valutato durante gli esami e poi allegato al diploma.

Parlare con gli studenti

«Se provieni da una famiglia benestante – sotto il profilo economico e/o culturale – probabilmente hai più possibilità di arricchire il Curriculum dello Studente con attività extra-curricolari. Questa è purtroppo una realtà che esiste anche se non venisse certificata nel Curriculum dello Studente, ed è uno dei motivi principali per cui alla metà dei maturandi continua a non essere gradito, perché tacciato di aumentare le disuguaglianze tra gli studenti. Anche eliminandolo, esse comunque resterebbero in piedi. Allora forse sarebbe il caso di offrire agli studenti, fin dall’inizio delle scuole superiori, occasioni e spazi per ampliare il proprio Curriculum in vista della Maturità. Magari cominciando proprio a parlarne: la metà dei maturandi non ha chiaro a cosa serva esattamente», commenta Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net