Scuola: una priorità dimenticata

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Scuola: una priorità dimenticata

Enrico Maranzana

La soppressione del MIUR, avvenuta nel 2020, è il riconoscimento ufficiale della divergenza tra la finalità delle università da quella dell’istituzione scolastica.

La divergenza è stata riconosciuta, punto!

Nessuno, proprio nessuno ne ha tratto le debite conseguenze, vitali per la scuola.

In questo scritto si restringerà il campo d’indagine ai concetti di disciplina e di materia d’insegnamento.

Una lettera, ricevuta ieri da un’amica, faciliterà la percezione della natura del problema.

Carissimo,

ti scrivo per chiederti aiuto.

Ieri, come rappresentante dei genitori della classe di Luca, che frequenta la terza media, ho accompagnato gli studenti a visitare un’azienda importatrice di pesce d’importanza nazionale.

Il proprietario ha inizialmente fatto una panoramica completa dell’azienda, sia illustrando i problemi di equilibrio interno [organizzazione, amministrazione, assunzione decisioni, politica del personale …], sia presentando l’ambiente in cui l’azienda opera [concorrenza, acquisto d’interi pescherecci nei porti dell’Europa settentrionale …].

Poi, prima del rinfresco, i ragazzi sono stati divisi in gruppi per un rapporto più diretto con i dipendenti. Al fuoco di domande si sono sottoposti: un matematico e un economista degli uffici marketing e controllo-ottimizzazione processi; un avvocato dell’ufficio legale; due ragionieri dell’ufficio amministrazione, l’addetto al ricevimento/conservazione/distribuzione delle merci; un laureato in legge che lavoro nell’ufficio personale.

La visita si è conclusa con la dimostrazione dell’interdipendenza di tutti i settori aziendali: il cassiere, che aveva ricevuto un ingente ordine di acquisto, ha richiesto l’emissione di una fattura per vendita in contanti. Gli effetti sugli altri uffici dell’operazione sono stati illustrati utilizzando un pannello luminoso.

Sulla via del ritorno sono stata avvicinata da una delle partecipanti che, forse per la mia professione, mi ha rivolto la seguente domanda, fedelmente trascritta:

Durate le tre ore di visita abbiamo saputo tante cose e abbiamo capito che in un’azienda possono trovare posto tutti, indipendentemente dal tipo di studi fatti.

Ma le materie scolastiche studiano la realtà … con essa hanno precisi legami …

Ebbene dove cominciano il diritto, l’economia aziendale, la matematica …

Alla ragazza ho dato una risposta abbastanza evasiva e, non essendo stata in grado di soddisfare la sua “giusta” curiosità le ho promesso di far visita alla sua classe la prossima settimana per rispondere con precisione al quesito.

Adesso sono imbarazzata, non so proprio come impostare il discorso e mi rendo conto che i problemi da affrontare sono almeno tre:

  1. Cos’è una materia d’insegnamento?  Cos’è una disciplina?
  2. Quali entità caratterizzano le materie/discipline? 
  3. Un merluzzo può essere considerato un oggetto della matematica?

Ti ringrazio per quanto farai per togliermi dai guai.

Un abbraccio, Lucia

Un primo raffinamento della questione posta

Concludendo.

L’analisi disciplinare è una priorità dimenticata nonostante il cambio di prospettiva della scuola: le competenze sono il fine mentre i saperi sono le palestre in cui esse sono promosse.

L’analisi disciplinare è una priorità dimenticata per cui non è stato identificato il nesso funzionale che lega le competenze al metodo disciplinare, la cui assenza riduce la formazione ad addestramento.

L’analisi disciplinare è una priorità dimenticata perché il ministero non l’ha posta nei piani di formazione e d’aggiornamento dei docenti.