Crisi di Governo

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che รจ stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il voto รจ previsto per il 25 settembre 2022, la prima riunione delle Camere avrร  luogo il giorno 13 ottobre 2022.

Dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo la firma del decreto di scioglimento delle Camere

(Palazzo del Quirinale, 21/07/2022) Come รจ stato ufficialmente comunicato, ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinchรฉ vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione.

Lo scioglimento anticipato del Parlamento รจ sempre lโ€™ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nellโ€™interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si รจ determinata ha condotto a questa decisione.

La discussione, il voto e le modalitร  con cui questo voto รจ stato espresso ieri al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e lโ€™assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere.

Il Governo ha presentato le dimissioni. Nel prenderne atto ho ringraziato il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i Ministri per lโ€™impegno profuso in questi diciotto mesi.

รˆ noto che il Governo, con lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni, incontra limitazioni nella sua attivitร . Dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e lโ€™insediamento del nuovo Governo che sarร  determinato dal voto degli elettori.

Ho il dovere di sottolineare che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dellโ€™aumento dellโ€™inflazione che, causata soprattutto dal costo dellโ€™energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese.

Interventi indispensabili, dunque, per fare fronte alle difficoltร  economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni piรน deboli. Indispensabili per contenere gli effetti della guerra della Russia contro lโ€™Ucraina sul piano della sicurezza dellโ€™Europa e del nostro Paese. Indispensabili per la sempre piรน necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale.

A queste esigenze si affianca โ€“ con importanza decisiva – quella della attuazione nei tempi concordati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno.

Nรฉ puรฒ essere ignorato il dovere di proseguire nellโ€™azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa.

Per queste ragioni mi auguro che – pur nellโ€™intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale – vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato; nellโ€™interesse superiore dellโ€™Italia.


Il 21 luglio 2022 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceve al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, reitera le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne prende atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti.

Il 21 luglio 2022 il Presidente del Consiglio interviene alla Camera dei Deputati per chiedere, alla luce del voto espresso dal Senato della Repubblica, di sospendere la seduta, perchรฉ in procinto di recarsi dal Presidente della Repubblica per comunicare le proprie determinazioni.

Il 20 luglio 2022 il Presidente del Consiglio rende delle comunicazioni al Senato della Repubblica. Il governo ottiene la fiducia con 95 sรฌ e 38 no.

Comunicazioni del Presidente del Consiglio alle Camere

Signor Presidente, onorevoli senatrici e senatori, giovedรฌ scorso ho rassegnato le mie dimissioni delle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questa decisione รจ seguita al venir meno della maggioranza di unitร  nazionale che ha appoggiato questo Governo fin dalla sua nascita. Il Presidente della Repubblica ha respinto le mie dimissioni e mi ha chiesto di informare il Parlamento di quanto accaduto, una decisione che ho condiviso.

Le comunicazioni di oggi mi permettono di spiegare a voi e a tutti gli italiani le ragioni di una scelta tanto sofferta quanto dovuta. Lo scorso febbraio il Presidente della Repubblica mi affidรฒ l’incarico di formare un Governo per affrontare le tre emergenze che l’Italia aveva davanti: pandemica, economica e sociale. Un Governo – furono queste le sue parole – di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica; un Governo che faccia fronte con tempestivitร  alle gravi emergenze non rinviabili. Tutti i principali partiti, con una sola eccezione, decisero di rispondere positivamente a quell’appello. Nel discorso di insediamento che tenni in quest’Aula feci esplicitamente riferimento allo spirito repubblicano del Governo, che si sarebbe poggiato sul presupposto dell’unitร  nazionale. In questi mesi l’unitร  nazionale รจ stata la miglior garanzia della legittimitร  democratica di questo Esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un Presidente del Consiglio che non si รจ mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno piรน ampio possibile. Questo presupposto รจ ancora piรน importante in un contesto di emergenza, in cui il Governo deve prendere decisioni che incidono profondamente sulla vita degli italiani.

L’amplissimo consenso di cui il Governo ha goduto in Parlamento ha permesso di avere quella tempestivitร  nelle decisioni che il Presidente della Repubblica aveva richiesto.

A lungo le forze della maggioranza hanno saputo mettere da parte le divisioni e convergere con senso dello Stato e generositร  verso interventi rapidi ed efficaci per il bene di tutti i cittadini.

Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, ai provvedimenti di sostegno economico a famiglie e imprese, siamo riusciti a superare la fase piรน acuta della pandemia e a dare slancio alla ripresa economica.

La spinta agli investimenti e la protezione dei redditi delle famiglie ci ha consentito di uscire piรน rapidamente di altri Paesi dalla recessione provocata dalla pandemia.

Lo scorso anno l’economia รจ cresciuta del 6,6 per cento; il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo รจ sceso di 4,5 punti percentuali. La stesura del Piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato a larghissima maggioranza da questo Parlamento, ha avviato un percorso di riforme e investimenti che non ha precedenti nella storia recente.

Le riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco, degli appalti, oltre alla corposa agenda di semplificazioni, sono un passo avanti essenziale per modernizzare l’Italia. A oggi tutti gli obiettivi dei primi due semestri del PNRR sono stati raggiunti. Abbiamo giร  ricevuto dalla Commissione europea 45,9 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane ulteriori 21 miliardi, per un totale di quasi 67 miliardi.

Con il forte appoggio parlamentare della maggioranza e dell’opposizione, abbiamo reagito con assoluta fermezza all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La condanna delle atrocitร  russe e il pieno sostegno all’Ucraina hanno mostrato come l’Italia possa e debba avere un ruolo guida all’interno dell’Unione europea e del G7.

Allo stesso tempo, non abbiamo mai cessato la nostra ricerca della pace; una pace che dev’essere accettabile per l’Ucraina, sostenibile, duratura. Siamo stati tra i primi a impegnarci perchรฉ Russia e Ucraina potessero lavorare insieme per evitare una catastrofe alimentare e allo stesso tempo aprire uno spiraglio negoziale. I progressi che si sono registrati la settimana scorsa in Turchia sono incoraggianti e auspichiamo possano essere consolidati.

Ci siamo mossi con grande celeritร  per superare l’inaccettabile dipendenza energetica dalla Russia, conseguenza di decenni di scelte miopi e pericolose. In pochi mesi abbiamo ridotto le nostre importazioni di gas russo dal 40 a meno del 25 per cento del totale e intendiamo azzerarle entro un anno e mezzo: รจ un risultato che sembrava impensabile, che dร  tranquillitร  per il futuro dell’industria e alle famiglie; rafforza la nostra sicurezza nazionale, la nostra credibilitร  nel mondo.

Abbiamo accelerato, con semplificazioni profonde e massicci investimenti, sul fronte delle energie rinnovabili per difendere l’ambiente e aumentare la nostra indipendenza energetica e siamo intervenuti con determinazione per proteggere cittadini e imprese dalle conseguenze della crisi energetica, con particolare attenzione ai piรน deboli. Abbiamo stanziato 33 miliardi in poco piรน di un anno, quasi due punti percentuali del PIL, nonostante i nostri i nostri margini di finanza pubblica fossero ristretti.

Lo abbiamo potuto fare grazie a una ritrovata credibilitร  collettiva, che ha contenuto l’aumento del costo del debito anche in una fase di rialzo dei tassi di interesse. Il merito di questi risultati รจ stato vostro, della vostra disponibilitร  a mettere da parte le differenze e a lavorare per il bene del Paese, con pari dignitร , nel rispetto reciproco. La vostra รจ stata la migliore risposta all’appello dello scorso febbraio del Presidente della Repubblica e alla richiesta di serietร , al bisogno di protezione, alle preoccupazioni per il futuro che arrivano dai cittadini. Gli italiani hanno sostenuto a loro volta questo miracolo civile e sono diventati i veri protagonisti delle politiche che, di volta in volta, mettevamo in campo. Penso al rispetto paziente delle restrizioni per frenare la pandemia e alla straordinaria partecipazione alla campagna di vaccinazione. Penso all’accoglienza spontanea offerta ai profughi ucraini, accolti nelle case e nelle scuole, con affetto e solidarietร . Penso al coinvolgimento delle comunitร  locali al PNRR, che lo ha reso il piรน grande progetto di trasformazione dal basso della storia recente. Mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano.

L’Italia รจ forte quando sa essere unita. Purtroppo, con il passare dei mesi, a questa domanda di coesione che arrivava dai cittadini, le forze politiche hanno opposto un crescente desiderio di distinguo, di divisione. Le riforme del Consiglio superiore della magistratura, del catasto, delle concessioni balneari hanno mostrato un progressivo sfarinamento della maggioranza sull’agenda di modernizzazione del Paese. In politica estera, abbiamo assistito a tentativi di indebolire il sostegno del Governo verso l’Ucraina, di fiaccare la nostra opposizione al disegno del presidente Putin. Le richieste di ulteriore indebitamento si sono fatte piรน forti, proprio quando maggiore era il bisogno di attenzione alla sostenibilitร  del debito. Il desiderio di andare avanti insieme si รจ progressivamente esaurito e con esso la capacitร  di agire con efficacia, con tempestivitร , nell’interesse del Paese.

Come ho detto in Consiglio dei ministri, il voto di giovedรฌ scorso ha certificato la fine del patto di fiducia che ha tenuto insieme questa maggioranza. Non votare la fiducia a un Governo di cui si fa parte รจ un gesto politico chiaro, che ha un significato evidente. Non รจ possibile ignorarlo, perchรฉ equivarrebbe ad ignorare il Parlamento. Non รจ possibile contenerlo, perchรฉ vorrebbe dire che chiunque puรฒ ripeterlo. (Applausi). Non รจ possibile minimizzarlo, perchรฉ viene dopo mesi di strappi e ultimatum.

L’unica strada, se vogliamo ancora restare insieme, รจ ricostruire da capo questo patto con coraggio, altruismo e credibilitร . A chiederlo sono soprattutto gli italiani.

La mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, associazioni e territori a favore della prosecuzione del Governo รจ senza precedenti ed impossibile da ignorare. Ha coinvolto il terzo settore, la scuola, l’universitร , il mondo dell’economia, delle professioni, dell’imprenditoria e dello sport: si tratta di un sostegno immeritato, ma per il quale sono enormemente grato.

Due appelli mi hanno colpito in modo particolare: il primo รจ quello di circa duemila sindaci, autoritร  abituate a confrontarsi quotidianamente con i problemi delle loro comunitร . Il secondo รจ quello del personale sanitario, gli eroi della pandemia, verso cui la nostra gratitudine รจ immensa.

Questa domanda di stabilitร  impone a noi tutti di decidere se sia possibile ricreare le condizioni con cui il Governo puรฒ davvero governare. รˆ questo il cuore della nostra discussione di oggi, รจ questo il senso dell’impegno su cui dobbiamo confrontarci davanti ai cittadini.

L’Italia ha bisogno di un Governo capace di muoversi con efficacia e tempestivitร  su almeno quattro fronti. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza รจ un’occasione unica per migliorare la nostra crescita di lungo periodo, creare opportunitร  per i giovani e le donne, sanare le disuguaglianze a partire da quelle tra Nord e Sud. Entro la fine di quest’anno dobbiamo raggiungere 55 obiettivi, che ci permetteranno di ricevere una nuova rata da 19 miliardi di euro. Gli obiettivi riguardano temi fondamentali, come le infrastrutture digitali, il sostegno al turismo, la creazione di alloggi universitari e borse di ricerca, la lotta al lavoro sommerso. Completare il PNRR รจ una questione di serietร  verso i nostri cittadini e verso i partner europei. Se non mostriamo di saper spendere questi soldi con efficienza e onesta, sarร  impossibile chiedere nuovi strumenti comuni di gestione delle crisi.

L’avanzamento del PNRR richiede la realizzazione di tanti investimenti che lo compongono, dalle ferrovie alla banda larga, dagli asili nido alle case di comunitร . Dobbiamo impegnarci per realizzare tutti i progetti che abbiamo disegnato con il contributo decisivo delle comunitร  locali. Dobbiamo essere uniti contro la burocrazia inutile, quella che troppo spesso ritarda lo sviluppo del Paese, e dobbiamo assicurarci che gli enti territoriali, a partire dai Comuni, abbiano tutti gli strumenti necessari per superare eventuali problemi di attuazione. Al tempo stesso dobbiamo procedere spediti con le riforme, che insieme agli investimenti sono il cuore del PNRR.

La riforma del codice degli appalti pubblici intende assicurare la realizzazione in tempi rapidi delle opere pubbliche e il rafforzamento degli strumenti di lotta alla corruzione. Dobbiamo tenere le mafie lontane dal PNRR. รˆ il modo migliore per onorare la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

รˆ il modo migliore per onorare la memoria di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e degli uomini e donne delle loro scorte, a trent’anni dalla loro barbara uccisione. La riforma del codice degli appalti รจ stata approvata ed รจ in corso il lavoro di predisposizione degli schemi di decreti delegati, che devono essere licenziati entro marzo del prossimo anno. La riforma della concorrenza serve a promuovere la crescita, ridurre le rendite, favorire gli investimenti e l’occupazione. Con questo spirito, abbiamo approvato norme per rimuovere gli ostacoli all’apertura dei mercati e per la tutela dei consumatori. La riforma tocca i servizi pubblici locali, inclusi i taxi e le concessioni di beni e servizi, comprese le concessioni balneari. Il disegno di legge deve essere approvato prima della pausa estiva per consentire, entro la fine dell’anno, l’ulteriore approvazione dei decreti delegati come previsto dal PNRR. Ora c’รจ bisogno di un sostegno convinto all’azione dell’Esecutivo, non di un sostegno a proteste non autorizzate e talvolta violente contro la maggioranza di governo.

Per quanto riguarda la giustizia, abbiamo approvato la riforma del processo penale, del processo civile e delle procedure fallimentari, e portato in Parlamento la riforma della giustizia tributaria. Queste riforme sono essenziali per avere processi giusti e rapidi, come ci chiedono gli italiani. รˆ una questione di libertร , democrazia e anche prosperitร .

Le scadenze segnate dal PNRR sono molto precise: dobbiamo ultimare entro fine anno la procedura prevista per i decreti di attuazione della legge delega civile e penale; la legge di riforma della giustizia tributaria รจ in discussione al Senato e deve essere approvata entro fine anno. Infine, l’autunno scorso il Governo ha dato il via al disegno di legge delega per la revisione del fisco. Siamo consapevoli che in Italia il fisco รจ complesso e spesso iniquo: per questo non abbiamo mai aumentato le tasse sui cittadini; tuttavia, per questo occorre procedere con uno sforzo di trasparenza. Intendiamo ridurre le aliquote IRPEF a partire dai redditi medio-bassi, superare l’IRAP, razionalizzare l’IVA. I primi passi sono stati compiuti con l’ultima legge di bilancio, che ha avviato la revisione dell’IRPEF e la riforma del sistema della riscossione. In Italia, l’Agenzia delle entrate-riscossione conta 1.100 miliardi di euro di crediti residui, cioรจ non riscossi, pari a oltre il 60 per cento del prodotto interno lordo nazionale: una cifra impressionante. Dobbiamo quindi approvare al piรน presto la riforma fiscale, che include il completamento della riforma della riscossione, e varare subito dopo i decreti attuativi.

Accanto al PNRR, c’รจ bisogno di una vera agenda sociale che parta dai piรน deboli, come i disabili e gli anziani non autosufficienti. L’aumento dei costi dell’energia e il ritorno dell’inflazione hanno causato nuove disuguaglianze che aggravano quelle prodotte dalla pandemia. Fin dall’avvio del Governo abbiamo condiviso con i sindacati e le associazioni delle imprese un metodo di lavoro che prevede incontri regolari e tavoli di lavoro. Questo metodo รจ giร  servito per gestire alcune emergenze del Paese: dalla ripresa delle attivitร  produttive nella fase pandemica fino alla sicurezza del lavoro, su cui molto รจ stato fatto e molto resta ancora da fare. Oggi รจ essenziale proseguire in questo confronto e definire, in una prospettiva condivisa, gli interventi da realizzare nella prossima legge di bilancio. Quest’anno l’andamento della finanza pubblica รจ migliore delle attese e ci permette di intervenire, come abbiamo fatto finora, senza nuovi scostamenti di bilancio.

Bisogna adottare entro i primi giorni di agosto un provvedimento corposo per attenuare l’impatto su cittadini e imprese dell’aumento dei costi dell’energia e poi rafforzare il potere d’acquisto, soprattutto delle fasce piรน deboli della popolazione. Ridurre il carico fiscale sui lavoratori, a partire del salari piรน bassi, รจ un obiettivo di medio termine. Questo รจ un punto su cui concordano sindacati e imprenditori. Con la scorsa legge di bilancio, abbiamo adottato un primo e temporaneo intervento, dobbiamo aggiungerne un altro in tempi brevi, nei limiti consentiti dalle nostre disponibilitร  finanziarie. Occorre anche spingere il rinnovo dei contratti collettivi: molti, tra cui quelli del commercio e dei servizi, sono scaduti da troppi anni. La contrattazione collettiva รจ uno dei punti di forza del nostro modello industriale per l’estensione e la qualitร  delle tutele, ma non raggiunge ancora tutti i lavoratori.

A livello europeo, รจ in via di approvazione definitiva una direttiva sul salario minimo ed รจ in questa direzione che dobbiamo muoverci, insieme alle parti sociali, assicurando livelli salariali dignitosi alle fasce di lavoratori piรน in sofferenza. Il reddito di cittadinanza รจ una misura importante per ridurre la povertร , ma puรฒ essere migliorato per favorire chi ha piรน bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro. C’รจ bisogno di una riforma delle pensioni che garantisca meccanismi di flessibilitร  in uscita e un impianto sostenibile ancorato al sistema contributivo.

L’Italia deve continuare a ridisegnare la sua politica energetica come ha fatto in questi mesi. Il vertice di questa settimana ad Algeri conferma la nostra assoluta determinazione a diversificare i fornitori, spingere in modo convinto sull’energia rinnovabile. Per farlo, c’รจ bisogno delle necessarie infrastrutture. Dobbiamo accelerare l’istallazione dei rigassificatori a Piombino e a Ravenna. Non รจ possibile affermare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi allo stesso tempo protestare contro questa infrastruttura. Si tratta di impianti sicuri, essenziali per il nostro fabbisogno energetico, per la tenuta del nostro tessuto produttivo. In particolare, dobbiamo ultimare l’installazione del rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera, รจ una questione di sicurezza nazionale. Allo stesso tempo, dobbiamo portare avanti con la massima urgenza la transizione energetica verso fonti pulite: entro il 2030, dobbiamo installare circa 70 gigawatt di impianti di energia rinnovabile.

La siccitร  e le ondate di calore anomalo che hanno investito l’Europa nelle ultime settimane ci ricordano l’urgenza di affrontare con serietร  la crisi climatica nel suo complesso. Penso anche agli interventi per migliorare la gestione delle risorse idriche, la cui manutenzione รจ stata spesso gravemente deficitaria. Il PNRR stanzia piรน di 4 miliardi per questi investimenti, a cui ho affiancato un piano acqua piรน urgente.

Per quanto riguarda le misure per l’efficientamento energetico e, piรน in generale, i bonus per l’edilizia, intendiamo affrontare le criticitร  nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generositร  dei contributi. Come promesso nel mio discorso di insediamento e da voi sostenuto in quest’Aula, questo Governo si identifica pienamente nell’Unione europea, nel legame transatlantico. La nostra posizione รจ chiara e forte nel cuore dell’Unione europea, del G7, della NATO.

Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina in ogni modo, come questo Parlamento ha impegnato il Governo a fare con una risoluzione parlamentare. Come mi ha ripetuto ieri al telefono il presidente Zelensky, armare l’Ucraina รจ il solo modo per permettere agli ucraini di difendersi.

Allo stesso tempo, occorre continuare a impegnarci per cercare soluzioni negoziali, a partire dalla crisi del grano.
Dobbiamo aumentare gli sforzi per combattere le interferenze da parte della Russia e delle altre autocrazie nella nostra politica e nella nostra societร . L’Italia รจ un paese libero e democratico. Davanti a chi vuole provare a sedurci con il suo modello autoritario dobbiamo rispondere con la forza dei valori europei. L’Unione europea รจ la nostra casa e al suo interno dobbiamo portare avanti sfide ambiziose.
Dobbiamo continuare a batterci per ottenere un tetto al prezzo del gas russo, di cui beneficeremmo tutti, e per la riforma del mercato elettrico, che puรฒ cominciare da quello domestico, anche prima di accordi europei. Queste misure sono essenziali per difendere il potere di acquisto delle famiglie e per tutelare i livelli di produzione delle imprese.
In Europa si discuterร  presto anche della riforma delle regole di bilancio e di difesa comune e del superamento del principio dell’unanimitร . In tutti questi campi l’Italia ha molto da dire con credibilitร , spirito costruttivo e senza alcuna subalternitร .
Ci sono altri impegni che l’Esecutivo vuole assumere, che riguardano ad esempio la riforma del sistema dei medici di base e la discussione per il riconoscimento di forme di autonomia differenziate, ma tutto questo richiede un Governo che sia davvero forte e coeso e un Parlamento che lo accompagni con convinzione, nel reciproco rispetto dei ruoli.
All’Italia non serve una fiducia di facciata che svanisce davanti ai provvedimenti scomodi; serve un nuovo patto di fiducia sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il Paese. I partiti e voi parlamentari siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi e che si รจ poi affievolito?
Siamo oggi in quest’Aula – sono qui oggi in quest’Aula – a questo punto della discussione solo perchรฉ gli italiani lo hanno chiesto.

Questa risposta a queste domande la dovete dare non a me, ma a tutti gli italiani.


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceve nella serata del 14 luglio 2022, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto.
Il Presidente della Repubblica non accoglie le dimissioni ed invita il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinchรฉ si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si รจ determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi nella medesima giornata presso il Senato della Repubblica.

In chiusura della riunione del Consiglio dei Ministri del 14 luglio 2022, il Presidente Mario Draghi comunica la decisione di rassegnare le dimissioni proprie e del Governo nelle mani del Presidente della Repubblica.