E. Zanetti, Voglio andare a scuola!

print

Elena Zanetti, Voglio andare a scuola!
Edizioni Albatros, Roma, 2022

Ho venticinque anni; mi sono laureata in Scienze della Formazione Primaria nel 2020 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, diventando così maestra della scuola dell’infanzia e primaria.

Durante il lockdown causato dallapandemia Covid-19, mentre facevo lezione a distanza con i bambini, ho pensato a cosa potessero provare stando davanti ad un computer, così piccoli.

Quali erano le loro emozioni nel fare lezione distanti dai loro amici, dai maestri, dal mondo della scuola?

Mi sono così immedesimata in loro dando voce ad Azzurra, una bambina di classe terza della scuola primaria, che ho immaginato potesse rappresentarli.

Azzurra scrive un diario personale dove racconta della sua esperienza di scuola a distanza e del suo vissuto quotidiano a casa, in famiglia. Racconta in particolar modo delle sue Emozioni.

Mi piace mettere la E maiuscola perché per me sono un aspetto importante della vita quotidiana.

Come sottolinea Daniel Goleman, padre statunitense dell’intelligenza emotiva, è fondamentale lo stare bene, soprattutto a scuola.

Provare emozioni come gioia, sorpresa e stupore è molto importante per poter apprendere in modo proficuo.

Al contrario, quando si apprende con paura, ansia e sconforto non si potrà giungere a risultati soddisfacenti e ogni volta che la mente andrà a recuperare il concetto appreso, ricorderà anche le emozioni legate ad esso mentre lo studiava.

La pandemia dovuta al Covid-19 ha spezzato lo stare bene a scuola e le relazioni e Azzurra nel suo piccolo diario lo racconta, anche attraverso alcuni disegni e filastrocche che realizza per passatempo.

Non mancano poi i “super eroi” della salute: mascherina, distanziamento ed igienizzazione a cui dedica anche una filastrocca nel rientro a scuola dopo il lockdown che l’hanno aiutata a riprendere la routine quotidiana.

Spero che questo piccolo libro possa fare del bene ai bambini, ai docenti, ai genitori, alla scuola, a chi ha vissuto la didattica a distanza, per poter sdrammatizzare questo periodo della nostra storia e poter cogliere quelli che sono stati i vissuti dei bambini e mi auguro che le relazioni e lo stare bene a scuola non vengano più compromessi.

Elena Zanetti


Dare voce ai bambini

di Mario Maviglia

Molto si è scritto del periodo del Covid e soprattutto dei particolari momenti di chiusura delle scuole che hanno costretto docenti, alunni e famiglie a fare i conti con la didattica a distanza, ossia con un modo affatto diverso di fare scuola e tutto sommato poco conosciuto.

Molti hanno sottolineato gli aspetti didattici di questo approccio, i particolari problemi organizzativi, le questioni legati alla tecnologia, la difficile situazione delle dotazioni informatiche.

La maestra Elena Zanetti ha scelto un angolo visuale del tutto particolare per parlare di tutto ciò, ossia quello dei bambini.

In questo modo l’autrice, dando voce ad Azzurra, un’immaginaria bambina frequentante la classe terza della scuola primaria, cerca di sondare i pensieri, i sentimenti e soprattutto le emozioni che i bambini hanno vissuto durante il lockdown e le particolari situazioni vissute nel fare scuola fuori dalla scuola.

L’autrice-insegnante ci restituisce in tal modo l’universo mentale ed affettivo dei bambini in questa speciale e inedita condizione, quella della pandemia e della conseguente didattica a distanza.

Attraverso lo stratagemma del “diario”, l’insegnante dà voce a chi etimologicamente voce non ha (infanzia = “che non può parlare”), offrendoci un interessante e stimolante quadro caratterizzato da un profondo senso di decentramento e di empatia.

Mettersi nei panni del bambino è forse una delle operazioni pedagogiche più difficilied è incoraggiante che ciò venga proposto da un’insegnante alle sue prime armi.