Incontrarsi per ricominciare

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Incontrarsi per ricominciare

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Innovare per innovarsi, magari nelle piccole cose, nelle scelte che fanno la differenza in una scuola quella italiana, alla ricerca di una sua nuova identità.

Dopo due anni di pandemia e di didattica a distanza, di smart working, di organi collegiali in videoconferenza, la scuola italiana si riappropria della dimensione umana, di quell’incontrarsi per viversi, conoscersi, che rende unico il nostro Paese.

E’ nella giovialità degli organi collegiali, primo fra tutti il collegio docenti, che ogni insegnante della comunità educante si riconosce, dove nascono le collaborazioni più proficue, dove ci si incontra e a volte ci si scontra, per una scuola, la nostra, oggi più che mai alla ricerca di una nuova identità, di un nuovo modo di fare scuola.

Due istituti distanti, ma vicini, nel modo di pensare, di innovare, di ricercare nuove strade, nuovi percorsi, per una nuova generazione di alunni sempre più distante dalle piazze e dall’aria aperta cosi com’è concentrata nel mondo digitale dei telefonini, nel virtuale che sempre più si surroga al reale, facendo perdere quello che di più bello c’è nella nostra umanità, l’incontrarsi, il riconoscersi appunto, anche nelle piccole cose.

Dalla lande collinari della provincia di Padova, in quel Nord Est, che arricchisce l’Italia, il  preside D’Ambrosio, dell’Istituto Comprensivo Lozzo Atestino dei Comuni di Lozzo Atestino, Cinto Euganeo e Vo’ ha invitato i suoi insegnanti il 1° settembre presso  Villa Alessi, sui colli Euganei, con la ferma convinzione della necessità di rendere l’ambiente di lavoro sempre più stimolante e accogliente, per il primo collegio docenti, unendo al momento collegiale una bellissima e rigenerante passeggiata nel verde della natura del bosco.

Dalla piccola cittadina di Milazzo, al Sud in una Sicilia, che incanta e stupisce per la sua immensa bellezza,  con un mare azzurro come il cielo che si confonde all’orizzonte dove le isole Eolie incantano e stupiscono, facendoci perdere in infinite emozioni, il preside  Bruno Lorenzo Castrovinci, con una visione sagace e lungimirante, sceglie la splendida Cittadella fortificata come cornice per il secondo collegio docenti, un incontro di lavoro e di confronto di valide e riconosciute professionalità.

Ancora una volta l’Istituto Tecnico Tecnologico di Milazzo “Ettore Majorana” fa parlare di sé per le sue scelte coraggiose e innovative, una città nella città con i suoi 1650 alunni, che ogni mattina varcano felici l’ingresso principale. Eh si! Perché la scuola è anche e soprattutto questo, un mondo di relazioni, un luogo dove crescere e diventare grandi, nell’ottimismo di un futuro possibile fatto di tecnologia, ma anche e soprattutto di rapporti umani.

Così come il suo collega D’Ambrosio, anche il Dirigente Scolastico Castrovinci, sorprende piacevolmente i suoi docenti con una circolare di convocazione del secondo collegio in una sede a dir poco sorprendente, il Duomo antico presso il castello di Milazzo.

Grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale, con cui l’istituto mamertino vanta un continuo dialogo e una proficua collaborazione, l’intero corpo docenti, dopo un periodo sfiancante e difficile di incontri online, potrà godere della reciproca compagnia, guardarsi e dedicarsi del tempo, in uno scenario suggestivo di grande pregio storico, archeologico e naturalistico.

Si diffonde così dal nord al sud della nostra Italia, la convinzione della necessità della promozione del benessere psico-fisico dei docenti e per immediata ricaduta dei discenti.

Incontri formali che si uniscono a quelli informali, oggi più che mai necessari per ricucire un mondo di relazioni fortemente compromesso dall’isolamento determinato dalla pandemia.

Ed è proprio in questi momenti, d’incontro, ai quali si aggiungono, i pranzi, le cene, gli incontri in presenza per la formazione, che nascono quelle relazioni che fanno la differenza nel rapporto con i discenti.

Dopotutto un docente con il sorriso attrae e seduce, apre al fantastico mondo della conoscenza, allevia e rende bello questo tempo inquieto dell’adolescenza, diventa di fatto una componente essenziale e irrinunciabile degli ambienti di apprendimento, fondamentali per il successo formativo, e il miglioramento professionale degli insegnanti che passa inevitabilmente dal benessere organizzativo.

La visione sagace e lungimirante dei due dirigenti e di quante altre comunità educanti hanno seguito il solco da loro tracciato, ci mostra una scuola italiana viva, dinamica, con tanta voglia di innovarsi e con un corpo docenti sempre pronto a promuovere e a fare proprie le idee e le azioni tali da arricchire e rendere ancora più organici e completi i percorsi formativi costituenti la propria offerta curriculare ed extracurriculare.

Soffia il vento delle Avanguardie Educative e attraversa l’intero stivale, mostrando una scuola dinamica e vivace, alla ricerca di momenti di aggregazione, di scambio, di presenza e finalmente di sorrisi.