Controllo della qualità dell’aria in classe, le Regioni bocciano Bianchi: “L’applicazione delle linee guida è impraticabile”

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da OrizzonteScuola

Di redazione

La qualità dell’aria nelle scuole non è controllabile. A nulla sono valse le linee guida pubblicate ai primi di agosto da parte del Ministero dell’Istruzione. Sul Fatto Quotidiano aggiornamento in merito all’annosa questione riguarda l’aerazione delle aule.

Nessun controllo sarà previsto nelle prossime settimane, nessun dirigente scolastico potrà controllare o avanzare ai sindaci la richiesta di realizzare gli interventi necessari per migliorare la qualità dell’aria.

Nel provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si affidava ai presidi la possibilità di effettuare le attività preliminari di monitoraggio della qualità dell’aria e di individuazione delle soluzioni più efficaci da adottare in conformità con le presenti linee guida. Situazione che poi è stata confermata dal Ministero dell’Istruzione con il vademecum di fine agosto.

Le Regioni: “Illegittimità giuridica”

Mancano, però, le risorse e non solo. Il Fatto Quotidiano cita una lettera del direttore generale dell’area Welfare della Regione Lombardia che non lascia spazio ad equivoci: “In considerazione della complessa ed impegnativa attuazione delle misure raccomandate dal Governo con il suddetto provvedimento le Regioni nell’ambito del coordinamento interregionale hanno valutato impraticabile l’effettiva applicazione concreta delle linee guida, con riguardo agli aspetti organizzativi che a quelli economici, oltre che a una ravvisata illegittimità giuridica del provvedimento. Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, ritengono che allo stato attuale non vi siano le condizioni per assicurare il rispetto di quanto previsto dal Dpcm che, in assenza di specifiche risorse e di una apposita programmazione congiunta tra livello centrale ed interregionale, sia di fatto inapplicabile ed insostenibile da parte dei dipartimenti di Prevenzione delle Ats e dall’Arpa”

Senza tanti giri di parole, le Regioni boccia il provvedimento parlando addirittura di illegittimità giuridica.

Le linee guida

Le linee guida, pubblicate il 3 agosto in Gazzetta Ufficiale, sono state varata a seguito delle indicazioni tecniche redatte da un’equipe composta dal Centro Nazionale Sostanze Chimiche e protezione del Consumatore e dall’Istituto Superiore di Sanità.

LINEE GUIDA

ALLEGATO A

ALLEGATO B (SCHEDA TECNICA)

DPCM 

I tecnici hanno dato indicazioni alle scuole in merito ai dispositivi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria.

Gli esperti scrivono nella relazione tecnica, pubblicata da Orizzonte Scuola, che la scelta “sull’opportunità di utilizzo” della soluzione tecnica, deve effettuata da personale qualificato in considerazione della valutazione dei rischi e deve tenere anche presenti gli obiettivi che si intendono raggiungere (es. ricambio d’aria, abbattimento carica patogeni nell’aria e/o del materiale particellare), nel caso di utilizzo di apparecchi mobili, se l’uso è continuo o al bisogno.

I requisiti e le informazioni rappresentano un riferimento per la selezione dei sistemi e per le procedure da adottare all’interno delle strutture scolastiche. Alcuni Stati membri (es. Belgio e Germania) di recente hanno promosso iniziative ed emanato norme nazionali destinate a regolamentare gli aspetti tecnici legati al funzionamento delle tecnologie di purificazione/depurazione procedendo alla loro registrazione obbligatoria.

Come raccomandazioni generali, i dispositivi/apparecchi qualora destinati agli ambienti scolastici, devono essere chiaramente identificabili, sicuri, efficaci, utilizzabili in presenza di astanti se previsto dal costruttore e solo in condizioni di sicurezza, muniti, ove necessario, di dispositivi/sensori in (sottoprodotti) e, nonché di principali parametri microclimatici.

Possono essere utilizzati anche gli apparecchi polivalenti (es. strumenti che garantiscano sia il ricambio d’aria e/o filtrazione di particolato e/o abbattimento della carica dei patogeni e/o abbattimento di sostanze organiche o altri inquinanti chimici) anche combinati con prodotti/sistemi per la sanificazione delle superfici.

Ulteriori requisisti da prendere in considerazione sono: facile utilizzo e installazione; bassi costi di attivazione, operatività manutenzione per garantire le prestazioni iniziali e continue dei dispositivi (es. ridotti consumi elettrici e/o ridotti costi di componenti, di smaltimento dei filtri, lampade, ecc.); bassi livelli/classi emissive di rumorosità; impatto ambientale minimo (es. sostituzione dei filtri, lampade e sensori).

Gli apparecchi scelti dovrebbero essere sempre accompagnati da documentazione attestante test specifici che dimostrino: efficacia e sicurezza nelle condizioni di utilizzo, in ambienti simili agli ambienti scolastici in cui si intendono installare (es. volume degli ambienti testati, tassi di ricambio dell’aria, modello di occupazione); durata di funzionamento che influenza la capacità di abbassare la concentrazione degli inquinanti; frequenza della manutenzione per un corretto funzionamento; livello/classe rumore dB, durante il funzionamento alla massima portata d’aria.