Il salasso della Carta del Docente: da 500 a 374 euro

da Tuttoscuola

Prospettiva imprevista quella che attende la carta del docente (500 euro annuali esentasse), voluta sette anni dalla Buona Scuola (legge 107/2015) per favorire la formazione individuale dei docenti di ruolo. Da diverso tempo si è cercato di estendere la carta anche al personale supplente (almeno quello con contratto annuale), senza, però, ottenere successo. In Parlamento era stato bloccato all’ultimo momento un emendamento che prevedeva di estendere quel bonus ai precari; alcuni mesi fa è stato riconosciuto il diritto di avvalersene agli incaricati dell’insegnamento della religione cattolica; alcuni giudici del lavoro hanno riconosciuto il diritto a qualche supplente, senza contare una pronuncia della Corte di Giustizia europea che ha riconosciuto il diritto dei supplenti di avvalersene.

Mancherebbe soltanto una norma specifica e l’ok del MEF per sanare quella che a tanti sembra una disparità di trattamento per sostenere, in modo indistinto, la formazione di chi sta in cattedra. Ma, invece di allargare la cerchia dei beneficiari della carta del docente (caso mai riducendone l’importo), è arrivata un diverso utilizzo della carta che, riducendone nei prossimi anni l’importo individuale (sempre e soltanto a favore dei docenti di ruolo) servirà a sostenere altre attività del sistema.

Il decreto-legge 36/2022, convertito dalla legge 79, prevede, infatti, che a sostegno dell’attività di tutoraggio per la formazione iniziale dei docenti, sono previsti “19 milioni di euro per l’anno 2024 e 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015 n. 107″.

Pertanto, i 381.137.000 di euro previsti dalla Buona Scuola (calcolati per 762.274 docenti di ruolo) restano confermati per il 2022 e 2023, assicurando 500 euro pro-capite di carta del docente.

Dal 2024, però, i 19 milioni destinati al tutoraggio riducono il budget della carta del docente a 362.137.000 euro e, presumendo confermata la platea dei destinatari, determinano per quell’anno un minor importo della carta del docente a 475 euro pro-capite. Ma dall’anno dopo, per la stessa ragione, i 50 milioni riducono il budget della legge107/15 a 331.137.000 euro, con riduzione del valore della carta del docente a 434 euro.

Ma non è finita. La Scuola di Alta Formazione, finanziata inizialmente con i fondi del PNRR, dal 2027 utilizza, invece, i fondi della carta del docente: “è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023. Alla relativa copertura si provvede, per gli anni dal 2023 al 2026, mediante i fondi di cui alla Missione 4 – Componente 1 – Riforma 2.2 del PNRR e, a decorrere dall’anno 2027, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107.

Dal 2027 i due milioni tolti dal fondo residuo della carta del docente (dal 2025 finanzia anche il tutoraggio) ne riducono l’importo a 329.327.000 euro, fissando l’importo individuale della carta a 432 euro.

Ma dal 2028 il budget della carta del docente è sottoposto ad un altro salasso dell’importo di quasi 44 milioni per la formazione dei docenti: “quanto a euro 43.856.522 annui a decorrere dall’anno 2028, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107″.

L’importo del budget si riduce a 285.280.478 euro e il valore individuale della carta del docente scende a 374 euro (a decorrere dal 2028).

Questa la sequenza (assumendo che il numero di beneficiari resti invariato):