Haruki Murakami, Prima persona singolare

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Haruki Murakami si confessa

di Antonio Stanca

   Haruki Murakami è uno scrittore, traduttore e accademico giapponese. E’ nato a Kyoto nel 1949 ed ora, a settantatré anni, vive a Ōiso. Oltre all’attività letteraria si dedica pure alla corsa e molte maratone ha fatto. In verità avventurosa è stata la sua vita a cominciare da quando, ancora piccolo, stava in famiglia ed aveva dovuto seguire gli spostamenti del padre e della madre entrambi insegnanti. Avrebbe compiuto gli studi universitari a Tokyo, nell’Università di Waseda, dove si sarebbe laureato in drammaturgia nel 1975. Gli anni dell’Università erano stati quelli della contestazione giovanile e Murakami, spirito irrequieto, aveva vissuto per conto proprio, in maniera solitaria, quelle tendenze rivoluzionarie. Sposatosi nel 1971, con la moglie aveva aperto a Tokyo un locale pubblico, un jazz bar, che poi era diventato anche un negozio di dischi. La musica e la letteratura gli si rivelano come le sue passioni e dal 1978 comincia a scrivere romanzi. I primi formeranno la Trilogia del Ratto ed avranno un notevole successo. Altri ne scriverà negli anni seguenti tra altri spostamenti e altre attività. Molti saranno i riconoscimenti che gli verranno attribuiti. Trasferitosi in Usa diventerà ricercatore associato nell’Università di Princeton e poi professore associato. Dopo essere stato in un’altra Università a Santa Ana, in California, nel 2001 rientra definitivamente in Giappone e si stabilisce a Ōiso. Molte opere, soprattutto di scrittori inglesi e americani, ha tradotto in giapponese.  

    Col tempo la sua narrativa subisce una modifica, un’inversione. Murakami più che all’esterno rivolge l’attenzione all’interno, esamina quanto è accaduto e accade nel suo animo, nel suo spirito, si sofferma ad osservarsi, a seguire i movimenti, gli sviluppi dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti. Di questo nuovo corso è prova la breve opera Prima persona singolare. E’ del 2020 e ad Agosto di quest’anno è uscita nella serie “I libri del Corriere della Sera”. Si compone di otto racconti dove lo scrittore dice di sé passando tra tempi, luoghi, eventi diversi della sua vita. Da quando era bambino ad ora, che è un uomo maturo, si sposta il suo discorso. Recupera persone, situazioni lontane ed altre più vicine, dice di come abbiano influito sul suo spirito, di quanto siano state importanti per la sua formazione, di quanto difficile sia stata questa per un ragazzo cresciuto tra molte attenzioni e, tuttavia, smanioso di una vita propria, di uno stato di indipendenza, di libertà. Ogni racconto dedica Murakami a quelli che erano stati gli aspetti più importanti della sua vita, lo studio, l’amore, il sesso, il lavoro, i viaggi, il matrimonio, la professione, l’arte, lo sport. E’ come se volesse scoprirsi, confessarsi, mettersi a nudo, come se avesse bisogno delle sue verità.

  Quanto mai semplice, chiaro riesce. Capace si mostra di attirare il lettore con un linguaggio confidenziale. E’ delle sue cose più intime che sta parlando e non poteva farlo diversamente!