PARtime

PARtime, servizi per l’infanzia e scuole imparano a combattere gli stereotipi di genere

La scuola è, per eccellenza, il luogo delle pari opportunità e dell’uguaglianza di diritti, dove si educa al rispetto delle differenze e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere, e sono dunque centrali il ruolo e la formazione di chi ci lavora.

È questa la ragione principale per cui è nato PARtime, il percorso di formazione e ricerca sulla cultura del rispetto e della parità, coprogettato da Regione Toscana e INDIRE e rivolto, grazie alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e Anci Toscana, a docenti, dirigenti scolastici, personale Ata delle scuole di ogni ordine e grado e a educatrici ed educatori dei servizi per l’infanzia (0-6) del territorio toscano.

Il progetto è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa in Palazzo Strozzi Sacrati dall’Assessora a Istruzione e Pari Opportunità Alessandra Nardini, da alcuni rappresentanti del gruppo di ricerca INDIRE Maria Teresa Sagri e Daniela Bagattini, dal direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Ernesto Pellecchia e da Eleonora Ducci, responsabile Anci Toscana per politiche sulla parità di genere e Sindaca di Talla.

PARtime è organizzato su piattaforma moodle per una “frequenza” in piena autonomia, attraverso videolezioni on demand e kit didattici scaricabili. Al termine, iscritte e iscritti, che potranno partecipare gratuitamente, conseguiranno un attestato che riconoscerà 25 ore di formazione. Il percorso è stato curato da esperte/i di Indire e del mondo dell’Università, dei Centri antiviolenza, della Giustizia.

Sono previste lezioni teoriche e laboratoriali. Le prime permettono di avere un quadro sintetico ma completo sul tema dell’educazione di genere, con particolare riguardo alla didattica curricolare e al ruolo della scuola nella prevenzione degli stereotipi e della violenza di genere, come previsto dalla Convenzione di Istanbul. Le lezioni teoriche sono obbligatorie al fine del conseguimento dell’attestato e sono suddivise in quattro moduli composti da videolezioni.  

Le lezioni laboratoriali sono specificamente declinate per le scuole di ogni ordine e grado, offrono idee, suggerimenti e materiali da adottare nella didattica quotidiana.

Le iscrizioni sono aperte dallo scorso 22 settembre al seguente link: https://partime.indire.it/
A oggi sono in circa 400 tra docenti, educatori e educatrici, personale Ata, ad aver aderito. Sarà possibile iscriversi fino all’8 ottobre prossimo mentre la piattaforma on line sarà attiva dall’11 ottobre. Nei prossimi mesi, è in programma la riapertura dei termini per le adesioni.

La partecipazione alla formazione prevede la compilazione di due questionari: uno propedeutico all’iscrizione, uno a conclusione della formazione, al fine di rilevare aspettative e bisogni del personale educativo e scolastico su queste tematiche e una valutazione del corso.

Per supporto e informazioni: partimesupporto@indire.it

“L’educazione alle differenze e alla parità di genere – afferma l’assessora a istruzione e pari opportunità Alessandra Nardini – riveste un ruolo cruciale per destrutturare gli stereotipi e combattere i pregiudizi, tra le principali cause di molti fenomeni: dalla segregazione orizzontale e verticale delle donne nel mondo del lavoro, al divario retributivo, fino alla violenza di genere”. “Per questo – prosegue Nardini – stiamo rafforzando il nostro impegno nel promuovere, a partire dall’educazione dalle bambine e dei bambini, la cultura del rispetto e della parità, nel solco tracciato dalla legge regionale 16 del 2009 sulla cittadinanza di genere, con cui la Toscana si è posta all’avanguardia su questi temi. In questa legislatura abbiamo potenziato il nostro impegno sul fronte dell’educazione anche attraverso i PEZ, i Progetti Educativi Zonali, nelle cui linee guida, dallo scorso anno, abbiamo voluto inserire un’attenzione particolare riservata al contrasto degli stereotipi di genere, che dovrà permeare tutti i progetti, nella prospettiva della promozione delle pari opportunità. Con PARtime ci impegniamo sul fronte della formazione di docenti, educatrici e educatori e di tutte e tutti coloro che lavorano nei servizi per l’infanzia e nelle scuole toscane. Ringrazio Indire per la competenza del gruppo di lavoro impegnato in questo progetto, l’Ufficio Scolastico Regionale e Anci, con cui stiamo cercando di favorire la massima partecipazione”.

“Cogliamo l’occasione per portare i saluti della nostra Presidente INDIRE Cristina Grieco – ha affermato Maria Teresa Sagri, primo ricercatore INDIRE, che oggi è intervenuta assieme alla ricercatrice Daniela Bagattini – e ci auguriamo che questa iniziativa offra l’opportunità di creare un’azione sinergica con il territorio; che sia anche una prima spinta, dopo la formazione dei docenti, a proseguire con il coinvolgimento degli alunni e di tutta la comunità”.

“Questo progetto – spiega il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia – è importante e significativo perché rafforza le azioni già in atto sul fronte della cultura della parità. Siamo ben lieti di cooperare alla diffusione e al sostegno di questo progetto che sta già ricevendo un grande interesse da parte di tutto il personale scolastico. Le modalità di formazione molto efficaci e snelle hanno una valenza concreta e forniscono dei validi spunti e strumenti per la didattica”.

“È importantissimo che la decostruzione degli stereotipi di genere inizi in tenera età, come ci dice la stessa letteratura scientifica – ha commentato Eleonora Ducci, responsabile Anci Toscana per politiche sulla parità di genere e sindaca di Talla -. Intervenire anche nei nidi, che tra l’altro sono di più stretta competenza comunale, diventa fondamentale. Ringrazio la Regione e l’Ufficio scolastico regionale perché la regia generale che sono in grado fornire consente di annullare le differenze tra i territori, poiché non da tutte le parti c’è la stessa sensibilità sui temi della parità. Questa regia è anche un modo per ribadire che il contrasto agli stereotipi è una questione che non può essere messa in discussione a seconda degli orientamenti politici che possono avvicendarsi nelle nostre istituzioni”.