Continuità didattica e valorizzazione dei docenti: l’incentivo spettante dopo 5 anni di permanenza nella stessa sede

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Si è svolto nella mattinata di oggi, 28 settembre, l’incontro di informativa sullo schema di decreto del Ministro dell’istruzione recante “Individuazione dei criteri per l’attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente ai sensi del decreto-legge 36/2022, articolo 45, comma 12.

Nella seduta del 25 agosto scorso, il CSPI, Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, aveva espresso parere negativo sul decreto in quesitone.

Pur condividendo “la volontà del legislatore di riconoscere adeguato valore alla continuità didattica, educativa e progettuale a garanzia dello sviluppo personale di ciascun allievo“, il CSPI aveva tuttavia evidenziato che “la continuità non è principio esclusivo di qualità dell’azione formativa poiché su questa ultima incidono anche altre variabili come, ad esempio, la formazione, la ricerca e la sperimentazione. La continuità deve essere vista nell’ottica dello sviluppo di una progettualità di scuola che crea comunità di pratiche, grazie anche alla stabilità dell’assetto organizzativo che
permette il miglioramento dell’offerta formativa
“.

Nel parere era stato inoltre evidenziato come lo schema di decreto risulti “poco efficace e foriero di contraddizioni e problematiche per il personale e per la scuola. Il rischio è quello di introdurre misure inefficaci rispetto ad un obiettivo di gran rilievo come quello di garantire e valorizzare la continuità dell’insegnamento“.

Nel corso dell’informativa di oggi, la FLC CGIL ha sottolineanto come il MI, nel nuovo articolato, abbia operato aggiustamento “di buon senso”.

Tuttavia – sottolinea il Sindacato – resta l’inopportunità della pubblicazione di un Decreto Ministeriale, tenuto conto che la materia della continuità è di competenza contrattuale e la stessa legge indica lo strumento del decreto “nelle more dell’aggiornamento contrattuale” da adottarsi entro il termine del 30 giugno“.

Ma non solo c’è il problema dello strumento: la FLC CGIL sottolinea infatti che l’incentivo spettante dopo 5 anni di permanenza nella stessa sede ammonterebbe a meno di 1.000 euro lordi.