Stipendio docenti, arriva indennità per continuità didattica e sede di lavoro. Bianchi firma il decreto

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da OrizzonteScuola

Di redazione

Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato il decreto con i nuovi criteri per l’attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente. Il provvedimento attua quanto previsto nell’ambito del PNRR, in particolare nella riforma del reclutamento e della formazione dei docenti, di recente approvata dal Parlamento, che è intervenuta anche sui criteri per la valorizzazione degli insegnanti.

Con il provvedimento firmato, viene dato peso nella valorizzazione degli insegnanti:

  • alla continuità didattica: si terrà conto del numero anni di permanenza nella medesima scuola che stia in una provincia diversa da quella della propria abitazione;
  • alla sede di lavoro: si valorizzerà il personale che insegna da più anni in istituti di territori che presentano condizioni socio-economiche più disagiate, maggiore dispersione o il rischio di spopolamento.

La presenza di entrambe le condizioni comporterà una valorizzazione economica maggiore.

Il decreto è stato trasmesso agli organi di controllo e sarà reso disponibile sul sito del Ministero appena registrato.

24 milioni di euro

Secondo quanto già pubblicato da Orizzonte Scuola, le risorse, pari a 24 milioni di euro, saranno destinate, per l’80% ai docenti che non hanno ottenuto mobilità, assegnazione provvisoria o utilizzazione nonché incarichi di insegnamento a tempo determinato nell’anno scolastico di riferimento ai fini del riconoscimento del compenso accessorio in parola. Non sono sottoposti a vincoli che precludono il ricorso alla mobilità ordinaria o alle assegnazioni provvisorie e utilizzazioni. Ai fini della validità dell’anno scolastico per il riconoscimento della continuità, il servizio deve essere stato effettivamente prestato per almeno 180 giorni, dei quali almeno centoventi per le attività didattiche.

Il no del CSPI

Sullo schema di decreto del Ministro dell’istruzione recante “Individuazione dei criteri per l’attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente ai sensi del decreto-legge 36/2022, articolo 45, comma” ad agosto era arrivata la bocciatura del CSPI. Per il CPSI il testo è “poco efficace e foriero di contraddizioni e problematiche per il personale e per la scuola. Il rischio è quello di introdurre misure inefficaci rispetto ad un obiettivo di gran rilievo come quello di garantire e valorizzare la continuità dell’insegnamento”.