I diritti intergenerazionali

I diritti intergenerazionali
L’attualità della Costituzione nelle linee di priorità PNRR  

di Mariacristina Grazioli

V. Hugo : L’avvenire è la porta, il passato ne è la chiave.

In Italia vi è stato un grande e recente passaggio nei diritti intergenerazionali della Costituzione.

 La Rete per l’equità intergenerazionale ha lavorato per la costruzione di un legame tra presente e futuro e oggi “ l’interesse delle future generazioni” è al centro dei provvedimenti messi in campo con il Pano di resilienza come investimento per i Giovani. [1] Il progetto di legge costituzionale si compone di tre articoli. L’articolo 1 introduce un nuovo comma all’articolo 9, al fine di riconoscere nell’ambito dei Principi fondamentali enunciati nella Costituzione un principio di tutela ambientale. Pertanto, accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione, richiamato dal secondo comma, si attribuisce alla Repubblica anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Viene infine inserito un principio di tutela degli animali, attraverso la previsione di una riserva di legge statale che ne disciplini le forme e i modi. L’articolo 2 modifica l’articolo 41 della Costituzione in materia di esercizio dell’iniziativa economica: interviene sul secondo comma e stabilisce che l’iniziativa economica privata non possa svolgersi in danno alla salute e all’ambiente, premettendo questi due limiti a quelli già vigenti, ovvero la sicurezza, la libertà e la dignità umana. La seconda modifica investe, invece, il terzo comma dell’articolo 41, riservando alla legge la possibilità di indirizzare e coordinare l’attività economica, pubblica e privata, a fini non solo sociali, ma anche ambientali. L’articolo 3 reca una clausola di salvaguardia per l’applicazione del principio di tutela degli animali, come introdotto dal progetto di legge costituzionale, alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano.(documenti.camera.it)

La tutela del “paesaggio” costituzionalmente sancita dall’articolo 9 è stata declinata dalla giurisprudenza costituzionale come tutela paesaggistico-ambientale con una lettura ‘espansiva’. In tale prospettiva l’ambiente si configura non come mero bene o materia competenziale bensì come valore primario e sistemico. La Corte ha altresì fatto riferimento (nella sentenza n. 179 del 2019) ad un “processo evolutivo diretto a riconoscere una nuova relazione tra la comunità territoriale e l’ambiente che la circonda, all’interno della quale si è consolidatala consapevolezza del suolo quale risorsa naturale eco-sistemica non rinnovabile, essenziale ai fini dell’equilibrio ambientale, capace di esprimere una funzione sociale e di incorporare una pluralità di interessi e utilità collettive, anche di natura intergenerazionale[2] .Il secondo periodo del comma aggiuntivo previsto dalla proposta di legge costituzionale C. 3156 che ha ad oggetto la tutela degli animali, attraverso l’introduzione di una riserva di legge statale che ne disciplini forme e modi. Per la prima volta è così introdotto nella Costituzione il riferimento agli animali, prevedendo una legge che ne definisca le forme e i modi di tutela.

Il principio di equità intergenerazionale si realizza con una specificità per i progetti dedicati ai

Giovani. Parte dei fondi PNRR sono attinti a debito perciò è nel 2023 (anno dei target) che vedremo la piena attuazione degli obiettivi. La politiche socio economiche devono perciò essere a lungo termine e consentire una valutazione di impatto (vedi comitato per la valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche per le giovani generazioni) per evitare il disorientamento degli interventi. Ecco perché pare davvero interessante la nuova riscrittura dei patto di solidarietà intergenerazionale proprio a partire agli articoli Costituzionali. Nel processo eco- sistemico che lega economia e progresso, assume valore e significato il tema della proprietà privata di costituzionale memoria.

L’art 41 della Costituzione garantisce l’iniziativa economica priva e la contempera poiché non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.  Nel Testo modificato da A.C. 3156 […] la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e alla tutela della salute e dell’ambiente; inoltre la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali.

La rinnovata attenzione per l’art 41 della Costituzione spinge la riflessione allo sviluppo del concetto di solidarietà intergenerazionale. “Una società fondata su una cultura della solidarietà, non può essere appiattita sull’idea ottocentesca di un assistenzialismo paternalistico dello Stato, ma deve rispondente più ad una logica di stabilità sociale, ad un sincero sentimento solidaristico, e si sostanzia necessariamente di una cittadinanza attiva, di una partecipazione condivisa”[3]. Si legge su FUTURA “Italia Domani è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano, un piano di trasformazione del Paese che lascerà una preziosa eredità alle generazioni future, dando vita a una crescita economica più robusta, sostenibile e inclusiva. Italia Domani fa parte di Next Generation EU, il programma di rilancio economico attivato dall’Unione Europea e dedicato agli stati membri. Con Italia Domani il Paese avrà una pubblica amministrazione più efficiente e digitalizzata, trasporti più sostenibili e diffusi, una sanità pubblica più moderna e vicina alle persone, una maggiore coesione territoriale, con un mercato del lavoro più dinamico e senza discriminazioni di genere e generazionali, maggiore investimento sulla ricerca, un sistema di istruzione più innovativo e inclusivo. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza costituisce un’opportunità unica per la crescita del Paese e per un rilancio economico a favore delle generazioni future. Il PNRR costituisce anche una sfida importante per la pubblica Amministrazione e per i singoli Ministeri, chiamati ad attuare un Piano articolato e ambizioso[4]”.

 Nel sistema delle tutele costituzionali e dello sviluppo delle azioni proattive di solidarietà sociale, l’Educazione goal 4 pare centrale e teso a favorire il principio fondativo di equità inter generazionale. Spetta all’Educazione garantire percorsi per il raggiungimento di competenze riconosciute a livello europeo intese come NON FORMALI. Queste competenze sono collegate allo sviluppo delle sensibilità personali e aspirano alla riformulazione degli obiettivi collettivi.  Sistemi formativi basati sulla “co- decisione” e sulla “co- progettazione” si collegano e si saldano alla azioni pubbliche di supporto alla partecipazione attraverso, per esempio, ad una rinnovata disponibilità al servizio civile universale (Papier Asvis su goal 16 su servizio civile universale, giovani, cittadinanza e pace). Un esempio di un diverso approccio nella gestione del N. G. Eu è rappresentato dalla Francia. Qui la scelta politica è stata quella di realizzare politiche armoniche, dedicando un pilastro intero ai Giovani; ma l’Italia investe l’8% sulla giovani generazioni quindi con un investimento più ampio connotato, tuttavia, da una trasversalità che può portare a problematiche di mancata o scarsa conoscenza degli obiettivi specifici di riferimento finanziati.

Quali le urgenze secondo l’osservazione Asvis nella conferenza di chiusura del Festival delle Sostenibilità? Anzitutto il tasso di disoccupazione, imperante al sud, ma ora anche diffuso al nord. L’approdo a un livello interessante delle “competenze giovanili” – che vengono a maturare nell’ambito degli studi sul territorio italiano, ma che se ne devono andare per il problema degli stipendi nazionali. Le competenze maggiormente richieste nel 2030 sono tutte legate alla digitalizzazione e al green: il tema è la “mancanza di certezze” (vedi ricerca Giovani, pandemia e benessere globale Consiglio Nazionale dei Giovani). 

Un ulteriore elemento di preoccupazione è l’impatto della pandemia sul disagio psicofisico nella condizione di incertezza. Si usa il termine SINDEMIA: la salute è determinata da fattori biologici ma la gestione di questi eventi ha a che fare con l’interazione degli ambienti con cui decliniamo anche i livelli di considerazione e attenzione per i concetti di “rischio” e “danno”. Un dato importante in questo contesto di disagio è rappresentato dalla povertà (considerato che salute ed istruzione sono i driver per raggiungere il benessere) Istat non sottace un dato di evidenza allarmante: 1,4% dei giovani sono in povertà assoluta.  

Come garantiamo l’equità alle fasce più svantaggiate? Quali gli strumenti socio economici per dare risposte attive e costanti alle necessità di benessere fisico e benessere psicologico? L’Istituto Toniolo offre dati sui giovani italiani piuttosto pessimisti[5] che vale la pena interpretare nel designer delle offerte compensative con i fondi PNRR.

L’Istituto Nazionale per la Sanità lavora sul concetto di Benessere soggettivo nel rapporto del 2021; quali iniziative per il benessere mentale? Sicurezza del reddito e condizione di vita.  Una vita sana e prospera in Italia deve essere garantita da supporto emozionale- supporto economico- abilità a sviluppare competenze e qualificazione – sviluppo relazioni di qualità nelle condizioni di abitabilità. La popolazione giovane è una priorità; in un paese come l’Italia “denatalizzato” i giovani sono il bene più prezioso.  La literacy come alfabetizzazione garantisce la possibilità di conoscere e di fare le scelte consapevole sulla propria salute. Nel contesto dei diritti intergenerazionali allora lo spetto delle povertà fa capolino e spaventa gli osservatori nazionali ed internazionali: la Banca mondiale parla di 2,15 dollari al giorno come soglia di povertà. In Africa esiste il 35% dei i giovani che versano in questa povertà estrema sotto soglia. Il PNRR, in un’ottica mondiale, non può disgiungersi dai Movimenti che chiedono a gran voce un Manifesto supporto delle economie più fragili.

Anche Invalsi descrive un impatto sull’educazione in Italia: un evidente calo degli apprendimenti nelle scuole secondarie, una “tenuta” delle primarie ed un “ritorno” ai dati del 2018, che certamente non era già confortanti. E’ pure sempre povertà quella descritta nei report sulle scuole italiane. Abbattere le frontiere per essere cittadini del mondo: basta uno smartphone? La tensione verso la cittadinanza globale delle giovani generazioni verso il digitale e la relativa cittadinaza è nota, ma occorre fare sistema e garantire le competenze necessarie al “governo” delle proprie azioni individuali e per supportare le azioni collettive in ottica intergenerazionale.

Dignità umana, salute, ambiente, fini sociali delle scelte economiche sono i baraicetri fondativi della azioni PNRR su cui le scuole devono potere programmare partendo proprio delle fragilità rilevata nei propri microcontesti. Qui il Report Save the Children del 2021 è impietoso: c’è un grave problema di competenze.[6]

IM-POSSIBLE? Non è pensabile non affrontare i nodi irrisolti, che impediscono a molti bambini del nostro paese di accedere alle opportunità essenziali per crescere e vivere una vita attiva. Il piano di resilienza e ripresa rappresenta, in tal senso, un’occasione imperdibile, per dare una risposta incisiva e strutturale al dramma delle povertà – economica ed educativa – dei minori e delle loro famiglie.[7] Adesso tocca alla Scuole: quale migliore ambiente di riflessione profonda sul senso dei nuovi diritti intergenerazionali nell’attualità della Costituzione Italiana? La sfida è iniziata.


[1] la tutela ambientale, degli animali e la giustizia intergenerazionale hanno vinto il loro posto in Costituzione in seguito all’approvazione, da parte della Camera, della proposta di riforma costituzionale depositata in Parlamento nell’ottobre 2021. Oggetto della modifica sono stati gli articoli 9 e 41 della Costituzione, che adesso presentano rispettivamente un nuovo comma ed un nuovo inciso. ttp://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/AC0504c.pdf?_1644396380410

[2] L’ambiente come valore costituzionalmente protetto (e come entità organica complessa: sentenza n. 378 del 2007) fuoriesce da una visuale esclusivamente ‘antropocentrica’. Nella formulazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera s), ambiente ed ecosistema non si risolvono in un’endiadi, in quanto, “col primo termine si vuole, soprattutto, fare riferimento a ciò che riguarda l’habitat degli esseri umani, mentre con il secondo a ciò che riguarda la conservazione della natura come valore in sé” (sentenza n. 12 del 2009).

[3] S. RODOTÀ, Solidarietà. Un’utopia necessaria, Roma-Bari, Laterza, 2014, pp. 148.in www.nomos-leattualitaneldiritto.it/wpcontent/uploads/2015/05/4-Mainardi-1-2015.pdf

[4] https://pnrr.istruzione.it/

[5] https://www.rapportogiovani.it/ Oltre l’emergenza della pandemia, di Alessandro Rosina

[6] https://s3.savethechildren.it/public/files/uploads/pubblicazioni/impossibile2022ilreport_2.pdf

[7] La povertà educativa in Italia “POVERTÀ EDUCATIVA: NECESSARIO UN CAMBIO DI PASSO NELLE POLITICHE DI CONTRASTO”  Save the Children – maggio 2022