Se la scuola online «boccia» i nuovi tagli

da Il Sole 24 Ore

Se la scuola online «boccia» i nuovi tagli

Tutte le forze politiche, in campagna elettorale, dicono che per la scuola è finita l’era dei tagli. Se fosse così, si partirebbe con il piede giusto.

Il debutto delle iscrizioni online obbligatorie a scuola è senza dubbio un primo passo verso la modernizzazione del Paese. Una strada che si è tentato di intraprendere in passato; e che ora viene accelerata dalla spending review. Alle scuole viene chiesto di recuperare gli anni persi. Bisognerà adottare registri e pagelle digitali, e si dovrà sfruttare al massimo il canale telematico per le comunicazioni con le famiglie. Le intenzioni sono condivisibili. Ma rischiano di essere poco comprese dagli stessi istituti scolastici. E anche le famiglie sono in difficoltà a disbrigarsi con le procedure online, visto che solo poco più della metà possiede un pc o una connessione a internet. Per le iscrizioni, è facile prevedere che molti genitori si rivolgeranno alle segreterie delle scuole, già ridotte all’osso per via dei tagli all’istruzione praticati negli scorsi anni. Ma anche la digitalizzazione della didattica e dei servizi ha bisogno di robusti interventi per decollare. Alle medie sono poco meno del 30% le classi che possiedono un pc e si scende a poco più dell’11% alle superiori. Il ministro Profumo ha accelerato sulle innovazioni digitali. Ma ogni rivoluzione ha bisogno di tempo e di risorse per funzionare bene. Tutte le forze politiche, in campagna elettorale, dicono che per la scuola è finita l’era dei tagli. Se fosse così, si partirebbe con il piede giusto.