Mobilità docenti 2023, la bozza conferma vincoli trasferimento per i neoassunti. Contratto durerà due anni

da OrizzonteScuola

Di redazione

Nuovo contratto sulla mobilità per il personale scolastico in vista dell’anno scolastico 2023-24. Mercoledì scorso si è tenuta una riunione tra i rappresentanti del Ministero e i sindacati. L’amministrazione, segnala la Uil Scuola, ha presentato alle organizzazioni sindacali una bozza di testo che di fatto è quello annullato dal TAR modificato in alcune sue parti.

In particolare, ha cancellato le parti che riguardavano la titolarità di sede dei docenti che si otteneva con il trasferimento; ha introdotto una durata biennale del contratto (a.s 2023/24 e 2024/25) e i nuovi blocchi di mobilità previsti dal Decreto-Legge 36/2022 per tutti i docenti neo immessi in ruolo a partire dall’anno scolastico 2022/23.

La bozza prevede anche un altro blocco, quello di 3 anni per tutti i docenti che per l’anno scolastico 2022/23 hanno ottenuto un trasferimento interprovinciale su qualunque sede espressa.

La Uil Scuola, in una nota, specifica di aver ribadito al Ministero “come il decreto-legge n. 36 annulli tutta la materia relativa ai vincoli di legge, compreso il blocco triennale per tutti coloro che hanno ottenuto una mobilità interprovinciale per l’anno scolastico 2022/23 in una qualsiasi preferenza espressa nella domanda. Per tali motivi riteniamo che comunque i vincoli sulla mobilità introdotti dal decreto-legge n. 36 potranno riguardare eventualmente solo i docenti vincitori dei nuovi concorsi che ancora non sono stati banditi anche a seguito della mancata emanazione dei relativi decreti attuativi. Abbiamo altresì ribadito come in ogni caso tale materia può sempre essere derogata dai Contratti e dalla contrattazione”.

Da parte del ministero, segnala la Flc Cgilsi è manifestata la volontà di aprire un confronto esteso e con tempi congrui, anche se dettati dall’esigenza di un cronoprogramma serrato in grado di anticipare gli esiti dei movimenti rispetto agli anni passati.

L’organizzazione sindacale diretta da Francesco Sinopoli “propone di partire dall’ultimo testo condiviso, il CCNI 2019/22, e lavorare sui punti più problematici, tenendo in considerazione che le modifiche normative si prestano ad interpretazioni diverse e che, comunque, rimane nostro obiettivo regolare per contratto la continuità didattica e di servizio, superando i vincoli imposti unilateralmente dalla legge”.

LCisl Scuola, nel corso dell’incontro, “ha affermato, in premessa, la piena validità delle operazioni di mobilità per l’a.s.2022/23, che hanno consentito – e questo è ciò che conta – a oltre 15.000 docenti “vincolati” di ottenere il trasferimento. Ha inoltre evidenziato come, indipendentemente dalla sentenza, il CCNI del 27 gennaio avrebbe dovuto comunque essere aggiornato alla luce delle nuove disposizioni di legge – già prima ricordate – che hanno nel frattempo eliminato i vincoli previsti in precedenza per tutti gli assunti fino al 2021/22″.

Il sindacato guidato da Ivana Barbacci ha infine sottolineato “come la sottoscrizione del nuovo CCNL, per il quale è in corso la trattativa all’ARAN, comporterà comunque, come logica conseguenza, la necessità di definire un nuovo CCNI per disciplinare le operazioni di mobilità a partire dal 2023/2024 con le regole che saranno previste dal CCNL, sciogliendo anche i nodi che al tavolo di trattativa con l’ARAN saranno in discussione per quanto riguarda il complesso rapporto tra legge e contratto in materia di mobilità del personale“.

Il ministero ha convenuto sulle proposte anticipando una prossima convocazione a breve per cominciare la discussione sui punti maggiormente critici.