Valutazione degli apprendimenti, risultati scolastici e prove standardizzate nella scuola secondaria di primo grado

a cura di Francesco Forliano e Lucia Portolano


INDICE

  1. Lo stato di salute della scuola secondaria di primo grado
  2. Lo stato di salute della scuola secondaria di primo grado. Gli esiti degli Esami di Stato ed i risultati Invalsi in Puglia
    1. I risultati nelle prove standardizzate del 2022
    2. Il trend nel periodo 2018-2022
  3. I risultati degli Esami di Stato 2022

1. Lo stato di salute della scuola secondaria di primo grado 

Il “Rapporto scuola media 2021” della Fondazione Agnelli,[1] curato da Barbara Romano con Martino Bernardi, Gianfranco De Simone, Andrea Gavosto e Marco Gioannini, pubblicato nel novembre 2021, restituisce un quadro insoddisfacente della scuola secondaria di primo grado, soprattutto con riferimento alla qualità dell’apprendimento degli studenti e alla loro difficoltà nei percorsi di orientamento alle scelte future. 

Con particolare riguardo alla qualità degli apprendimenti, l’indagine TIMMS del 2019[2], acronimo di Trends in International Mathematics and Science Study, che rileva l’apprendimento della Matematica e delle Scienze, nelle classi di quarta primaria (grado 4) e di terza secondaria di primo grado (grado 8) aveva già evidenziato che l’Italia è uno dei Paesi in cui gli apprendimenti scendono sotto la media dei Paesi OCSE e peggiorano in maniera significativa rispetto a quanto ci si aspetterebbe dai risultati della scuola primaria. A tal proposito, appare particolarmente significativo il fatto che gli alunni italiani, monitorati in Matematica dall’Indagine TIMMS del 2015 in quarta primaria, che si attestano su un punteggio di 515 punti, superiore alla media dei Paesi OCSE, peggiorano in terza secondaria di primo grado (TIMMS del 2019), con uno scarto di -18 rispetto alla scuola primaria, attestandosi su 497 punti, ben al di sotto della media dei Paesi OCSE. La scuola secondaria di primo grado “non riesce a ridurre e spesso accentua disuguaglianze sociali, divari territoriali e di genere, differenze di origine già evidenti nei risultati della scuola primaria. Il divario di apprendimento cresce soprattutto per i figli di genitori con licenza elementare o media. Si registrano anche consistenti gap di apprendimento per gli studenti di origine straniera rispetto ai coetanei con genitori italiani. Nel corso del triennio si rileva anche una diminuzione della soddisfazione e del coinvolgimento scolastico da parte degli studenti parallelamente a un aumento dello stress collegato alla scuola. Non più del 30% delle ragazze e del 25% dei ragazzi di prima media danno un giudizio molto positivo della scuola media. Quattro studenti su dieci si sentono stressati dal carico di lavoro. Inoltre, uno studente su quattro non ha le idee chiare su cosa fare dopo la scuola media. Anche in questo caso, le differenze sociali contano: i figli di genitori con titolo di studio più basso sono più indecisi dei figli di laureati”[3]

Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, nel presentare alla stampa, in data 27/09/2021,  il “Rapporto scuola media 2021”, ha così spiegato in sintesi il senso delle analisi e delle proposte in essocontenute: “Bisogna riportare la scuola secondaria di I grado al centro dell’attenzione pubblica per farle ritrovare una missione che garantisca efficacia ed equità: consentire a tutti gli studenti di acquisire apprendimenti di qualità, fare crescere la loro capacità di studiare in autonomia, orientare a scelte più consapevoli degli studi successivi”.

La Fondazione Agnelli suggerisce di avviare un profondo rinnovamento, elevando la qualità della didattica ed estendendo il tempo scuola. 

Relativamente all’estensione del tempo scuola, appare utile richiamare la revisione operata dal DPR n.89/2009 che aveva riportato a 30 ore l’orario di base per 33 settimane (art.5, comma 5), rispetto al D. Lgs. n.59 del 2004. Il DPR n.89/2009 (art.5, comma 5) ha, inoltre, confermato in 36 ore settimanali elevabili a 40 comprensive della mensa il monte ore del tempo prolungato. In relazione a ciò, è interessante, tuttavia, riflettere sui dati relativi al tempo prolungato nella scuola secondaria di primo grado pugliese. Su 307 Istituti Comprensivi, solo 57 hanno il tempo prolungato; su 29 scuole secondarie di primo grado, solo 2 hanno il tempo prolungato. In Puglia, quindi, funzionano con il tempo prolungato solo 59 istituti su 336 complessivi.

Con particolare riguardo, invece, al miglioramento della qualità degli apprendimenti, occorre ridurre le disuguaglianze e orientare gli studenti a scelte più consapevoli. Le metodologie didattiche devono essere coerenti con l’evoluzione cognitiva degli alunni e devono poter intercettare i loro bisogni e le loro prospettive future.

Notizie incoraggianti, tuttavia, pervengono dai risultati conseguiti dagli alunni della scuola secondaria di primo grado, nell’anno 2022, nelle prove Invalsi. Nell’Editoriale curato dal Presidente dell’Invalsi, Dott. Roberto Ricci, si legge che su base nazionale: “I risultati del 2022 al grado 8 indicano che si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece stabili o in leggero miglioramento. A livello nazionale gli studenti che raggiungono risultati almeno adeguati, ossia in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono:  

Italiano: 61% (-1 punto percentuale rispetto al 2021) 

Matematica: 56% (invariato rispetto al 2021) 

Inglese-reading (A2): 78% (+2 punti percentuali rispetto al 2021) 

Inglese-listening (A2): 62% (+2 punti percentuali rispetto al 2021).”[4]

2. Lo stato di salute della scuola secondaria di primo grado. Gli esiti degli Esami di Stato ed i risultati Invalsi in Puglia.

La recente restituzione delle prove INVALSI[5] rappresenta un’importante occasione per avviare, all’interno delle istituzioni scolastiche, una riflessione in chiave autovalutativa, volta ad individuare punti di forza e criticità nelle aree degli apprendimenti, e a mettere in relazione i livelli raggiunti dagli alunni nelle prove standardizzate con i risultati scolastici, con lo scopo di migliorare la proposta didattica complessiva.

Il presente articolo riporta dati e informazioni sugli apprendimenti conseguiti nel 2022 dagli alunni pugliesi in uscita dal primo ciclo di istruzione, ricavati dall’analisi dei risultati messi a disposizione dall’INVALSI e dei risultati degli Esami di Stato del primo ciclo pubblicati dal Ministero dell’Istruzione.  L’ analisi dei risultati conseguiti dagli alunni frequentanti l’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado nelle scuole pugliesi, nei cinque livelli considerati dall’INVALSI, relativamente alle discipline dell’Italiano, della Matematica e dell’Inglese, ha permesso di effettuare un confronto con i risultati conseguiti dagli alunni a livello nazionale, di macroarea Sud e di macroarea Sud ed Isole.  Si sono estrapolate significative informazioni sugli esiti formativi degli alunni della regione Puglia, al termine della scuola secondaria di primo grado, nelle tre discipline considerate dall’INVALSI,

che permettono, peraltro, talune riflessioni sulla dispersione implicita, relativa alla quota di studenti che termina il percorso scolastico senza aver acquisito le competenze fondamentali.

Sulla base dei dati forniti dall’Invalsi, è possibile individuare quella quota non trascurabile di studenti che terminano il loro percorso scolastico, senza raggiungere i traguardi minimi previsti dalle indicazioni nazionali. Tali studenti potrebbero incontrare notevoli difficoltà nell’elaborare le informazioni a loro disposizione, nel prendere decisioni basate su dati di realtà e coerenti con i loro progetti di vita. “Le prove INVALSI permettono di fornire una prima quantificazione e rappresentazione della dispersione implicita, fin dalle sue prime manifestazioni al termine della scuola primaria”[6]

L’Invalsi misura, infatti, competenze fondamentali come la comprensione del testo, le elaborazioni logico- linguistiche e logico-matematiche, l’inglese nei livelli prescritti dalle Indicazioni Nazionali: tutti prerequisiti per l’accesso all’esercizio dei diritti di cittadinanza che devono indurre i docenti a riflettere sul proprio approccio didattico.

2.1 I risultati nelle prove standardizzate del 2022

In Italiano, la percentuale di alunni pugliesi che non raggiunge i traguardi previsti dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo (Livello 3) è pari al 42,5%, con uno scarto del 4% rispetto alla media nazionale che si attesta sul 38,5%. 

In Matematica, la percentuale di alunni pugliesi che non raggiunge i traguardi previsti dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo (Livello 3) è pari al 50,3%, con uno scarto del 6,7% rispetto alla   media nazionale   che si attesta sul 43,6%. 

In Inglese listening, la percentuale di alunni pugliesi che non raggiunge il livello A2 è pari al 49,9%, con uno scarto del 12,2% rispetto alla media nazionale che si attesta sul 37,7%. 

In Inglese reading, la percentuale di alunni pugliesi che non raggiunge il livello A2 è pari al 28,2%, con uno scarto del 6,1% rispetto alla media nazionale che si attesta sul 22,1%.

I dati percentuali dei livelli 1 e 2 lasciano intravedere la quota di studenti a rischio dispersione. 

Appare significativa, a tal proposito, la percentuale di alunni pugliesi che si attesta sul livello 1 in Matematica (26,1%), con uno scarto di +5 punti rispetto alla media nazionale (21,1%). Questo significa che più di un quarto degli alunni pugliesi, in Matematica, riesce soltanto ad utilizzare conoscenze elementari e abilità di base prevalentemente acquisite nei gradi scolari precedenti e a rispondere a domande formulate in maniera semplice, relative a situazioni scolastiche abituali (per esempio riguardanti l’individuazione e la lettura di dati rappresentati in diverse forme).7 

Migliore appare la situazione in Italiano e in Inglese. La percentuale di alunni che si attestano sul livello 1 in Italiano è pari al 16,4%, con uno scarto di +1,9 rispetto al dato nazionale (14,5); in Inglese listening, la percentuale di alunni che si attestano sul livello 1 è pari a 5,1%, con uno scarto di +1,5 rispetto al punteggio nazionale (3,6 %); in Inglese reading, la percentuale di alunni che si attestano sul livello 1 è pari a 5,9%, con uno scarto di +1,5 rispetto al punteggio nazionale (4,4%).

2.2   Il trend nel periodo 2018-2022

I materiali, messi a disposizione dall’INVALSI nell’area INVALSIOPEN del sito, hanno consentito la ricostruzione, a partire dal 2018, del trend dei risultati percentuali raggiunti dagli alunni nei livelli 3, 4, 5 in Italiano e in Matematica e del livello A2 in Inglese, tenendo presente il forte impatto rappresentato dall’emergenza pandemica. Tali livelli indicherebbero il raggiungimento dei Traguardi previsti dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo. Il trend è stato ricostruito per la Puglia, per l’Italia e per le macroaree del Sud e del Sud e Isole. 

Dall’analisi dei dati, si evince che, nel 2022, i risultati percentuali della Regione Puglia, (57,4), in Italiano, rivelano un lievissimo miglioramento rispetto al 2021 (+0,1) e un peggioramento rispetto agli anni precedenti (-7,5 rispetto al 2019 e -3,4 rispetto al 2018). La percentuale degli alunni che in uscita dal terzo anno della scuola secondaria di primo grado raggiungerebbe i traguardi previsti dalle Indicazioni Nazionali è comunque lontana dalla media nazionale del 61,5 (-4,1).

In Matematica, nel 2022, i risultati percentuali della Regione Puglia (49,7) rivelano un lieve peggioramento rispetto al 2021 (-0,4) e un peggioramento più consistente rispetto agli anni precedenti (-9 rispetto al 2019 e -2 rispetto al 2018). La percentuale degli alunni che in uscita dal terzo anno della scuola secondaria di primo grado raggiunge i traguardi previsti dalle Indicazioni Nazionali è comunque significativamente lontana dalla media italiana del 56,4 (-6,7)

In Inglese listening, nel 2022, i risultati percentuali (50,1) rivelano un miglioramento rispetto agli anni precedenti (+1,7 rispetto al 2021, + 1,5 rispetto al 2019 e + 11 rispetto al 2018).

La percentuale degli alunni che in uscita dal terzo anno della scuola secondaria di primo grado consegue il livello A2 previsto dalle Indicazioni Nazionali è comunque significativamente lontana dalla media italiana del 62,4 (-12,3)

In Inglese reading, nel 2022, i risultati percentuali (71,8) rivelano un miglioramento rispetto al 2021 (+3,1) e al 2018 (+6,2) e un peggioramento rispetto al 2019 (-2).

La percentuale degli alunni che in uscita dal terzo anno della scuola secondaria di primo grado consegue il livello A2 previsto dalle Indicazioni Nazionali è comunque significativamente lontana dalla media italiana del 78% (-6,2).

I dati percentuali del periodo 2018-2022 fanno certamente riflettere sull’influenza negativa che la pandemia ha avuto sugli apprendimenti, a causa dell’interruzione della didattica in presenza, ma sollecitano soprattutto un’attenzione particolare nei confronti degli alunni che terminano il primo ciclo di istruzione senza avere le competenze di base necessarie per proseguire gli studi. Tali studenti sono a forte rischio “dispersione” per le limitate prospettive di inserimento nella società. 

3. I risultati degli Esami di Stato 2022

Al termine del primo ciclo di istruzione, gli studenti sono chiamati a sostenere l’Esame di Stato finalizzato a valutare le competenze acquisite. Tale esame rappresenta un traguardo fondamentale del percorso scolastico dello studente ed il suo superamento costituisce titolo di accesso alla scuola secondaria di secondo grado o al sistema della formazione professionale regionale.

A partire dall’a.s.2017/18 lo svolgimento dell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione è disciplinato dal D. Lgs. n.62 del 2017. 

L’ammissione a sostenere l’Esame di Stato avviene con una decisione assunta dal consiglio di classe nello scrutinio finale dell’ultima classe del percorso di studi.

L’ammissione è consentita anche con l’insufficienza in una o più discipline; è necessario, però, che lo studente abbia frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale.

L’esame, per l’anno scolastico 2021-2022, ha previsto   due prove scritte, di Italiano e Matematica, predisposte dalle singole commissioni d’esame, a cui è seguito un colloquio a carattere pluridisciplinare durante il quale è stato possibile accertare le competenze in lingua straniera e in Educazione Civica.

Dai dati messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione è possibile ricavare alcune informazioni sui diplomati pugliesi.[7]L’analisi, dal punto di vista territoriale, mette in evidenza come i numeri degli ammessi all’esame finale e dei diplomati nella regione Puglia si collocano, mediamente, attorno ai valori nazionali.  

Dal confronto dei dati pugliesi con quelli nazionali, si evidenzia lo scarto di 2,9 punti percentuali dei dieci e lode rispetto alla media nazionale e di 2,8 punti percentuali dei dieci rispetto alla media nazionale. Rispetto ai dati percentuali relativi ai dieci e lode conseguiti dagli alunni delle diverse regioni italiane, il dato di 8,8 della Puglia è il più alto.

Il 39, 8% degli studenti pugliesi consegue valutazioni pari a nove, dieci e dieci e lode agli esami; tali dati richiedono un certo approfondimento, poiché non sembrano coerenti con i dati relativi alla percentuale di alunni che, nelle prove standardizzate, raggiungono i livelli 4 e 5, ossia i risultati di apprendimento più elevati, nelle discipline oggetto di misurazione da parte dell’Invalsi. Gli alunni che raggiungono i livelli 4 e 5 (top performer secondo Invalsi), infatti, si attestano nel 2022 sul 27,6% in Italiano e sul 25,4% in Matematica.


[1] Il rapporto è rintracciabile in formato digitale sul sito https://scuolamedia.fondazioneagnelli.it  

[2] L’indagine TIMSS, acronimo di Trends in International Mathematics and Science Study, è un’indagine internazionale promossa dalla IEA (International association for the Evaluation of Educational Achievement). L’indagine ha una cadenza quadriennale e il primo ciclo dell’indagine si è svolto nel 1995; il 2019 è stato il settimo ciclo. Alla rilevazione TIMSS 2019 hanno partecipato 64 paesi e otto entità subnazionali (i cosiddetti benchmarking participants). L’Italia vi partecipa fin dal primo ciclo.

[3] Cfr. “Rapporto scuola media 2021” della Fondazione Agnelli.

[4] L’Editoriale è rintracciabile nella sezione INVALSIOPEN sul sito https://www.invalsiopen.it.  

[5] I dati sono stati resi pubblici in data 6 luglio 2022

[6] Cfr. L’Editoriale di Roberto Ricci, La dispersione implicita, in Invalsiopen, pag. 2 7 Cfr Descrizione sintetica del Livello 1 di Matematica Invalsiopen

[7] Fonte M.I.