No dei sindacati all’autonomia differenziata: indebolisce unità del Paese

da Il Sole 24 Ore

Avviata una raccolta di firme per una Proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare di modifica dell’articolo 116, comma 3, della Costituzione
di Redazione Scuola

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, insieme alle organizzazioni sindacali della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams, avvia una raccolta di firme per una Proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare di modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione che riconosce alle Regioni forme e condizioni particolari di autonomia. «Siamo contrari al disegno di “autonomia differenziata”, questo progetto, invece di consolidare il carattere unitario e nazionale, ad esempio del sistema pubblico di istruzione, ripropone un’ulteriore frammentazione indebolendo l’unità del Paese».

La posizione comune

«Siamo contrari al disegno di “autonomia differenziata”, inizialmente avanzato dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e rilanciato dalla attuale maggioranza di governo. Quel progetto, invece di consolidare il carattere unitario e nazionale, ad esempio del sistema pubblico di istruzione, rafforzando la capacità di risposta dello Stato di cui si è avvertita l’estrema necessità durante la recente pandemia, ripropone un’ulteriore frammentazione degli interventi indebolendo l’unità del Paese, col rischio di aumentare le disuguaglianze senza garantire la tutela dei diritti per tutti i cittadini e ampliando i divari territoriali», scrivono il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, insieme alle organizzazioni sindacali della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams.

 

La proposta di legge

«La nostra proposta di legge – proseguono – prevede in primo luogo la modifica dell’art. 116 della Costituzione ponendo un vincolo alla richiesta di autonomia, che può essere concessa solo se “giustificata dalla specificità del territorio». Inoltre, viene esclusa la possibilità di una generica Legge quadro in ambito nazionale che lasci sostanzialmente campo libero a intese tra Stato e singole Regioni. Per elevare il livello della partecipazione democratica, si prevede inoltre che possa essere richiesto un referendum popolare approvativo della legge attributiva dell’autonomia prima della sua entrata in vigore, ed eventualmente un referendum abrogativo in tempi successivi.
Sulla potestà legislativa viene modificato l’articolo 117 della Costituzione specificando che sanità, istruzione ed infrastrutture devono restare di competenza esclusiva dello Stato. Infine viene introdotta la clausola di supremazia dello Stato per garantire «l’unità giuridica ed economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale», concludono. La raccolta di firme partirà nei prossimi giorni attraverso una piattaforma digitale e anche tramite moduli cartacei.