Personale scolastico e diritto alla mensa gratuita

Personale scolastico e diritto alla mensa gratuita
Stato dell’arte e ricognizione normativa

di Leon Zingales

Con l’inizio della mensa scolastica, in numerose Istituzioni scolastiche, sono nati forti interlocuzioni con gli Enti locali per quanto concerne l’individuazione del personale scolastico con diritto della mensa gratuita. L’obiettivo di questo contributo è focalizzare l’attenzione sullo stato dell’arte normativo.

Il punto di riferimento assoluto è l’articolo 21 del CCNL relativo al personale del Comparto Scuola per il quadriennio normativo 2006-2009 tuttora applicabile

Art. 21 CCNL 2006-2009 Individuazione del personale avente diritto di mensa gratuita. 1. Il diritto alla fruizione del servizio di mensa gratuita riguarda il personale docente in servizio in ciascuna classe o sezione durante la refezione. 2. Laddove, per effetto dell’orario di funzionamento adottato dalle singole scuole, nella sezione risultino presenti contemporaneamente due insegnanti, entrambi hanno diritto al servizio di mensa. 3. Nella scuola elementare ne hanno diritto gli insegnanti assegnati a classi funzionanti a tempo pieno e a classi che svolgano un orario settimanale delle attività didattiche che prevede rientri pomeridiani, i quali siano tenuti ad effettuare l’assistenza educativa alla mensa nell’ambito dell’orario di insegnamento. 4. Nella scuola media ne hanno diritto i docenti in servizio nelle classi a tempo prolungato che prevedono l’organizzazione della mensa, assegnati sulla base dell’orario scolastico alle attività di interscuola e i docenti incaricati dei compiti di assistenza e vigilanza sugli alunni per ciascuna classe che attui la sperimentazione ai sensi dell’art. 278 del decreto legislativo n. 297/1994. 5. Il personale ATA di servizio alla mensa usufruisce anch’esso della mensa gratuita. 6. Ulteriori, eventuali modalità attuative possono essere definite in sede di contrattazione integrativa regionale, ferme restando le competenze del MIUR per quanto concerne le modalità di erogazione dei contributi ai Comuni.

In altre parole, usufruiscono del diritto alla mensa gratuito tutti i docenti e gli ATA in servizio in ogni ordine di scuola ove è presente la refezione scolastica.

Ai sensi dell’articolo 3 della legge 14 gennaio 1999, n. 4, recante “Disposizioni riguardanti il settore universitario e della ricerca scientifica nonche’ il servizio di mensa nelle scuole”, si è disposto che vi sia, da parte dello Stato, l’obbligo di provvedere a erogare un contributo agli enti locali per le spese sostenute in relazione al servizio di mensa scolastica offerto al personale insegnante, dipendente dallo Stato o da altri enti.

Più recentemente il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 (convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135), con l’articolo 7, comma 41, ha così disposto: “Il contributo dello Stato alle spese, di competenza degli enti locali, di cui all’articolo 3 della legge 14 gennaio 1999, n. 4, è assegnato agli enti locali in proporzione al numero di classi che accedono al servizio di mensa scolastica, con riferimento all’anno scolastico che ha termine nell’anno finanziario di riferimento”.

Di conseguenza, il contributo che lo Stato riconosce per le spese sostenute per i pasti del personale statale per la mensa, di cui trova iscrizione nel pertinente capitolo dello stato di previsione del MIUR, è pagato direttamente ai Comuni in proporzione al numero di classi che accedono al servizio di mensa scolastica.

Poiché il contributo è in proporzione al numero delle classi che accedono al servizio a prescindere dalla platea del personale statale avente diritto alla mensa, si registra un importo riconosciuto di gran lunga inferiore alla spesa complessiva effettivamente sostenuta dagli Enti Locali. In particolare l’Anci stima che la spesa effettivamente sostenuta sia almeno il doppio, e la differenza viene sostenuta con risorse proprie dei Comuni. Ed è proprio questa la vera ragione dei contenziosi tra Enti locali ed Istituzioni scolastiche.

L’ultima emissione autorizzata dal Ministero dell’Istruzione, a titolo di rimborso ai Comuni delle spese per la mensa del personale scolastico statale, si è registrata con i Decreti Direttoriale nn.2346-2347-2348 del 26 novembre 2021. In tali decreti, considerando il diverso calendario scolastico dei differenti gradi di scuola e la diversa incidenza del personale scolastico tra l’istruzione primaria, secondaria di primo grado e dell’infanzia che può fruire della mensa, si è ritenuto di attribuire un peso specifico per i vari ordini di scuola in ragione del numero dei giorni del calendario scolastico nei differenti gradi di istruzione per il numero di pasti fruiti dal personale al giorno per classe (2 unità nella scuola dell’infanzia, 1 alla primaria, 0,4 alla secondaria di primo grado).

In tali decreti, il contributo complessivamente pari a 62.776.678,00 mln di euro, è stato assegnato direttamente ai Comuni, secondo le modalità e i criteri di cui al comma 41, art.7 della legge 135/2012.

Le risorse assegnate sono consultabili al link:

https://www.anci.it/wp-content/uploads/PUBBLICAZIONE-Contributo-Mensa-Annualita-2021.xls

Bibliografia

  • Art.21 CCNL 2006-2009;
  • Legge n.4 del 14 gennaio 1999;
  • Decreto Legge n.95 del 6 luglio 2012
  • Legge n.135 del 7 agosto 2012;
  • Decreti Direttoriale nn.2346-2347-2348 del 26 novembre 2021