Arretrati del contratto: i veri importi netti. Le tabelle di Tuttoscuola

print

da Tuttoscuola

A metà dicembre gli arretrati netti del contratto scuola saranno corrisposti a parte, rispetto allo stipendio del mese e alla tredicesima mensilità. In queste ultime ore alcuni siti hanno pubblicato tabelle con gli importi degli arretrati ritenuti netti ma non esatti; altri siti hanno riportato gli importi degli arretrati calcolati probabilmente con difetti di impostazione. Tuttoscuola, grazie anche alla interlocuzione con la Cisl-scuola, ha verificato la corretta interpretazione contrattuale e ha accertato questi dati fondamentali:

  • I valori mensili lordi da utilizzare per calcolare gli arretrati 2019, 2020 e 2021 sono esattamente quelli riportati nelle tabelle dell’ipotesi contrattuale, e non altri, ottenuti, invece, per differenza da quelli dell’anno precedente.
  • La somma degli importi annuali per il 2019, il 2020, il 2021 e il 2022, comprensivi della 13.a mensilità, non viene utilizzata integralmente per definire l’arretrato tabellare, ma soltanto al 95%, come concordato all’ARAN come elemento precauzionale in vista del completamento della contrattazione a gennaio.
  • A questo arretrato tabellare calcolato al 95% va aggiunto per il 2022 l’arretrato (12 mensilità) per l’aumento della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e il Compenso Individuale Accessorio (CIA) per il personale ATA.

Dopo avere ottenuto in modo corretto per ogni figura professionale l’importo lordo complessivo dell’arretrato, si è proceduto a calcolare il netto previdenziale che si ottiene detraendo dal lordo l’importo dell’11,1% (somma di tutti i contributi previdenziali e assistenziali); per i docenti di infanzia e primaria l’importo va maggiorato del contributo ENAM (0,80%) portandolo complessivamente a 11,9%.

Sul netto previdenziale va infine applicata la ritenuta erariale (IRPEF), determinata per ciascuna posizione in base allo stipendio annuo. La maggior parte del personale scolastico ha una retribuzione annuale compresa tra i 15mila e i 28 mila che comporta l’applicazione del 25% di IRPEF; per retribuzioni superiori e comunque entro il limite di 50 mila euro l’IRPEF è del 35%.

Di seguito vengono riportate le tabelle con gli arretrati lordi e netti (clicca sulla tabella per ingrandirla).