PNRR, Valditara: “Nonostante i ritardi del governo precedente, rispetteremo le scadenze del 31 dicembre”

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da OrizzonteScuola

Di redazione

Giornata dedicata al PNRR per il governo Meloni. Due incontri per il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, il primo con il Presidente dell’Anci Antonio Decaro.

La discussione è stata incentrata sulle esigenze poste dall’Anci rispetto alle scadenze e allo stato di aggiornamento del PNRR, e ha prodotto una piena intesa sui seguenti punti:

– Sul piano per gli asili nido e scuole dell’infanzia, preso atto dei ritardi accumulati in precedenza, il Ministro ha recepito le istanze di ANCI e si è concordato di posticipare la scadenza interna dal 31 marzo 2023 al 31 maggio 2023. Si è condiviso comunque l’impegno a valutare l’opportunità di una proroga della milestone europea del 30 giugno, sempre in raccordo con le istituzioni europee.

– Sul piano per la messa in sicurezza, il Ministro ha recepito le istanze di ANCI e si è impegnato a fissare per decreto la definizione dei termini entro il 15 settembre 2023.

– In riferimento ai ribassi d’asta, raccolte le richieste di ANCI, il Ministro si impegna a valutare una proposta normativa che consenta la loro applicazione anche ai progetti in essere.

– Per quanto riguarda la messa in sicurezza e riqualificazione degli impianti scolastici, il Ministro ha preannunciato la possibilità di implementare a breve un piano ambizioso e significativo sull’edilizia scolastica.

“Sono molto soddisfatto del dialogo costruttivo con il Presidente Decaro e con i Comuni italiani” – dichiara il Ministro Valditara –.“La grande Alleanza per la Scuola e per il Merito che ho lanciato, e in cui credo fortemente, non può che avere tra i suoi interlocutori privilegiati le istituzioni più di prossimità, più vicine alle esigenze quotidiane dei territori e delle famiglie. Da questo punto di vista, oggi facciamo il primo passo significativo e concreto di un percorso che intende colmare i ritardi accumulati da esperienze precedenti e ottimizzare al massimo le possibilità di sviluppo offerte dal PNRR”.

“Abbiamo avuto con il ministro Valditara un incontro positivo– ha commentato Antonio Decaro – nel corso del quale abbiamo esaminato lo stato di avanzamento dei progetti del PNRR per asili nido e scuole dell’infanzia affidati alla realizzazione dei Comuni. Alla luce dell’incontro, come ANCI siamo fiduciosi che si sia intrapresa la strada giusta per la realizzazione di opere così importanti per i nostri concittadini. Sarà importante proseguire nel percorso di piena collaborazione tra le istituzioni per verificare l’attuazione dei progetti e per affrontare di volta in volta le questioni che si porranno”.

Cabina di regia sul PNRR con gli altri membri del governo

“È stato un positivo e propositivo incontro di coordinamento, figlio anzitutto dell’intenzione del governo di ottimizzare nel miglior modo possibile tutte le opportunità di sviluppo offerte dal PNRR” dichiara il Ministro Valditara“Da parte mia” prosegue il Ministro “ho anzitutto garantito che, nonostante le criticità pregresse e i ritardi accumulati dal precedente governo, rispetteremo le scadenze imminenti, quelle del 31 dicembre, che coinvolgono snodi fondamentali per il nostro sistema dell’istruzione. Mi riferisco anzitutto al tema del dimensionamento, dove si agirà attraverso norma primaria; a quello dell’orientamento, rispetto a cui appena entrato in carica ho costituito un Gruppo di lavoro con la missione di mettere concretamente a terra le linee-guida che saranno alla base del decreto, con particolare attenzione al contrasto alla dispersione scolastica e alla prevenzione del fenomeno dei Neet; a quello dell’incentivazione delle competenze Stem, dove si procederà sempre con norma primaria”. “Inoltre” conclude il Ministro “abbiamo condiviso la necessità di sviluppare in prospettiva un confronto più ampio sulle questioni rilevanti per il PNRR Istruzione, che potranno dare vita a interventi ulteriori e anche correttivi, nel costante dialogo con la Commissione Europea”.

Istruzione

Con il decreto-legge n. 36 del 2022 è stata realizzata la riforma della carriera dei docenti, che ha l’obiettivo di introdurre nuovi criteri di reclutamento per attrarre e motivare insegnanti altamente qualificati.

Gli obiettivi del traguardo riguardano, in particolare:

– la previsione di un’elevata specializzazione nel campo della didattica ai fini dell’accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado;
– la regolamentazione della mobilità degli insegnanti nel primario interesse della continuità dell’insegnamento;
– la previsione di una progressione di carriera collegata alla valutazione delle prestazioni e allo sviluppo professionale continuo.

Il Ministero dell’istruzione ha anche adottato il piano Scuola 4.0, al fine di favorire la transizione digitale del sistema scolastico italiano. Il Piano è articolato in due sezioni e prevede in primo luogo, la trasformazione di 100.000 classi delle scuole primarie e secondarie in ambienti di apprendimento innovativi, adattabili e flessibili, connessi e integrati con tecnologie digitali, fisiche e virtuali.

In secondo luogo, si prevede la creazione di laboratori per le nuove professioni digitali in tutte le scuole del secondo ciclo di istruzione, con laboratori interconnessi con imprese e start-up innovative per la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore delle nuove professioni digitali.

Nell’ambito del secondo semestre del 2022 dovranno realizzarsi numerosi adempimenti riferiti alle riforme che interessano il sistema di istruzione primaria e secondaria.

In particolare, la normativa primaria, che dovrà contenere scadenze precise anche per l’emanazione degli atti di normazione secondaria, si pone l’obiettivo di migliorare i risultati scolastici con interventi di:

− riforma dell’organizzazione del sistema di istruzione al fine di adeguarlo agli sviluppi demografici (numero di scuole e rapporto studenti/docenti);
− riforma del sistema di orientamento al fine di ridurre al minimo il tasso di abbandono scolastico nell’istruzione terziaria;
− rafforzamento del sistema dell’istruzione tecnica e professionale, anche tramite l’adozione di nuovi curricula e il loro orientamento verso l’innovazione introdotta dal piano nazionale Industria 4.0;
− integrazione di attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare e rafforzare le competenze STEM, digitali e di innovazione in tutti i cicli scolastici, dall’asilo nido alla scuola secondaria di secondo grado, con l’obiettivo di incentivare le iscrizioni ai curricula STEM terziari, in particolare per le donne.

In relazione a tale traguardo, con la legge di bilancio per il 2022 si è intervenuti sulla riduzione del numero di alunni per classi ed è stata approvata la legge che ha previsto l’istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore.

Con il recente decreto-legge n. 144 del 2022 è stata completata l’adozione delle norme primarie necessarie alla riforma del sistema degli istituti di istruzione secondaria tecnica e professionale. È in corso di definizione l’iter per l’adozione del decreto ministeriale che definirà le linee guida per la riforma del sistema di orientamento.

Devono, infine, essere ancora adottate le norme relative al dimensionamento della rete scolastica.

L’adozione di tutte le norme di rango secondario necessarie per l’attuazione di queste riforme dovrà intervenire entro la fine del 2023.

È stato poi già raggiunto il traguardo relativo alla costruzione di un sistema di formazione di qualità per le scuole e alla istituzione della Scuola di alta formazione.

Il traguardo è conseguito con le disposizioni del decreto-legge n. 36 del 2022 in materia di formazione del personale docente e di istituzione della Scuola di alta formazione dell’istruzione.

Le riforme

Riforma degli istituti tecnici professionali

La riforma mira ad allineare i curricula degli istituti tecnici e professionali alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo del Paese, in particolare verso l’output di innovazione del piano nazionale Industria 4.0 e la profonda innovazione digitale in atto in tutti i settori del mercato del lavoro.

L’elevata qualità del curriculum offerto incoraggerà l’occupabilità, grazie anche all’armonizzazione dei programmi di formazione in base alle esigenze di ciascun territorio.

La riforma investe sul capitale umano in un approccio mirato e adeguato alle condizioni geografiche, economiche e sociali di ogni contesto locale, con benefici diretti di breve e lungo termine sulle potenzialità di crescita del Paese.

Riforma dell’orientamento

La riforma introdurrà moduli di orientamento nelle scuole secondarie di I e II grado (non meno di 30 ore per le studentesse e gli studenti del IV e V anno) e verrà realizzata una piattaforma digitale di orientamento relativa all’offerta formativa terziaria degli Atenei e degli ITS. Mettere in sinergia il sistema di istruzione, quello universitario e il mondo del lavoro favorisce una scelta consapevole di prosecuzione del percorso di studi o di ulteriore formazione professionalizzante e contrasta dispersione scolastica e crescita dei neet.

Nella riforma è previsto anche l’ampliamento della sperimentazione dei licei e tecnici quadriennali, con ulteriori 1.000 classi in altrettante scuole (in aggiunta rispetto alle 100 attuali).

La riforma sarà adottata entro il 2022.

Riorganizzazione del sistema scolastico

La riforma intende intervenire su due aspetti strategici: il numero delle studentesse e degli studenti per classe e il dimensionamento della rete scolastica.

Il numero degli iscritti alle scuole diminuirà nei prossimi anni a causa della denatalità, comportando una riduzione della necessità di personale scolastico: uno scenario che offre l’occasione per ripensare l’organizzazione del sistema scolastico.

Il risultato finale sarà una riduzione del numero medio di studentesse e studenti per classe, a vantaggio della qualità dell’insegnamento.

Riforma del sistema ITS

La riforma mira a semplificare il modello organizzativo e didattico, aumentare il numero degli istituti e degli iscritti, migliorare la qualità del collegamento con la rete degli imprenditori nei territori, al fine di colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.

Gli ITS, grazie anche a partnership con imprese, università, centri di ricerca ed Enti Locali, potranno offrire così corsi terziari job-oriented sempre più avanzati per la formazione di tecnici che gestiscono sistemi e processi ad alta complessità in sei aree: efficienza energetica; mobilità sostenibile; nuove tecnologie della vita; nuove tecnologie per il Made in Italy; tecnologie innovative per il patrimonio culturale e attività connesse; tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

La piena attuazione della riforma, che sarà adottata entro il primo semestre del 2022, è prevista nel 2025.

Asilo nido e Scuola dell’Infanzia

3 miliardi di euro per il Piano per gli asili nido e le Scuole dell’infanzia: l’obiettivo è ridurre il divario esistente nei servizi educativi per la prima infanzia e potenziarli su tutto il territorio nella fascia di età 0-6 anni. I 3 miliardi saranno così divisi: 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni (il 55,29% di queste risorse andrà al Mezzogiorno) e 600 mln per la fascia 3-5 (40% al Mezzogiorno). Si tratta della seconda tranche di uno stanziamento complessivo di 4,6 miliardi previsti nel PNRR per questo capitolo, grazie ai quali si realizzeranno complessivamente 1.800 interventi di edilizia scolastica e saranno creati 264.480 nuovi posti per accogliere bambine e bambini, migliorando il servizio offerto alle famiglie a supporto, anche, dell’occupazione femminile.

Scuole innovative

800 milioni di euro per il Piano di costruzione di 195 nuove scuole che sostituiranno vecchi edifici (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno). Si tratterà di scuole innovative dal punto di vista architettonico e strutturale, altamente sostenibili e con il massimo dell’efficienza energetica, inclusive e in grado di garantire una didattica basata su metodologie innovative e su una piena fruibilità degli ambienti didattici. Una volta individuate le aree per la costruzione delle scuole, il Ministero dell’Istruzione bandirà un concorso di progettazione.

Mense scolastiche

400 milioni di euro per il potenziamento del tempo pieno attraverso l’incremento delle mense scolastiche (il 57,68% delle risorse andrà al Mezzogiorno). Lo stanziamento consentirà di realizzare circa mille interventi, costruendo nuovi spazi o riqualificando quelli esistenti.

Palestre

300 milioni di euro (il 54,29% delle risorse andrà al Mezzogiorno) per aumentare l’offerta di attività sportive attraverso la costruzione di palestre o la riqualificazione di quelle esistenti, per un totale di 230.400 metri quadrati da realizzare o riqualificare.

Messa in sicurezza delle scuole

710 milioni di euro per il Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno): le Regioni individuano gli Enti da ammettere a finanziamento sulla base delle programmazioni regionali per garantire la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico esistente.

Ecco il sito del Pnrr per l’istruzione con un portale unico che consentirà al mondo scuola di trovare dati, avvisi pubblici, informazioni.

Istruzione e Ricerca: stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro, di cui 17 per la scuola (30,9 miliardi dal Dispositivo RRF e 1 dal Fondo) con l’obiettivo di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico.

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