Taglio di istituzioni scolastiche: la precisazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito

da Tuttoscuola

In relazione al nostro articolo “Legge di bilancio. Taglio di 850 istituzioni scolastiche: -10% di posti di DS e DSGA” dello scorso 28 novembre, riceviamo e pubblichiamo di seguito la precisazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito in attesa di visionare il testo ufficiale della proposta normativa.

E’ stato pubblicato un articolo sul sito di Tuttoscuola in riferimento alla riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che ha, tra gli obiettivi assegnati all’Italia, il dimensionamento della rete scolastica, finalizzato all’armonizzazione delle reti scolastiche a livello regionale con il numero degli studenti, nell’arco temporale di dieci anni, favorendo una migliore programmazione pluriennale.

È doveroso precisare che alcuni riferimenti sono stati riportati in modo non esatto, tenendo conto di una versione non aggiornata della proposta normativa. Infatti, i numeri riportati nell’articolo non sono scaturiti dalla riforma ‘ex novo’, ma sono il frutto della volontà di mitigare gli effetti di una Legge già in vigore: senza questo intervento normativo, infatti, dal 1° settembre 2024 non troverebbe più applicazione la deroga prevista dall’articolo 1, comma 978, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 e, pertanto, il parametro dimensionale di riferimento (alunni per istituzione scolastica) per l’individuazione di scuole normodimensionate, sarebbe pari a 600/400: il che significherebbe una riduzione delle istituzioni scolastiche rispetto all’anno precedente ben più significativa rispetto al numero di scuole attivabili con DS e DSGA titolari, a seguito della riforma in discussione.

Numeri alla mano, si tratterebbe di 673 istituzioni scolastiche normodimensionate in meno rispetto al numero previsto nell’anno scolastico precedente. La modifica normativa contenuta nella proposta, invece, porterebbe a una riduzione pari a 583 istituzioni scolastiche, cioè verrebbero mantenute in essere 90 autonomie in più rispetto a quanto prevede la legislazione vigente.

Inoltre, la nuova disciplina favorisce la pianificazione pluriennale della rete scolastica, valorizzando il ruolo delle Regioni e delle specificità territoriali, senza più il vincolo dimensionale a livello di singola istituzione scolastica. A tutte le istituzioni scolastiche individuate potrà essere assegnato un DS e un DSGA titolari in via esclusiva. Ciò ridurrà drasticamente il fenomeno delle reggenze, oggi largamente diffuso e incompatibile con una gestione efficace ed efficiente del sistema scolastico.

È opportuno anche evidenziare che il calo demografico previsto nei prossimi anni impatterà inevitabilmente sull’organizzazione scolastica, ma produrrà anche risparmi di spesa che la norma proposta consentirà di riutilizzare a favore del sistema scolastico.

Infine, è importante sottolineare che nell’anno scolastico 2024/2025 il numero dei dirigenti scolastici in servizio, tenuto conto delle cessazioni per raggiunti limiti di età, sarà pari a 6.234: l’applicazione della nuova disciplina farà sì che non si determinino situazioni di soprannumero, rischio che invece sarebbe presente con la riduzione del numero di istituzioni scolastiche normodimensionate (600/400) secondo la Legge in vigore”.