Smartphone in classe, in arrivo circolare per le scuole

da Tuttoscuola

Penso di intervenire sulla vicenda dei cellulari in classe con una circolare, vedremo se fare altre iniziative. Già una circolare del ministro Fioroni nel 2007 aveva vietato i cellulari nelle classi, 15 anni fa, autorizzando sanzioni, a cui non sono favorevole, nei confronti di chi li usava in classe. La ministra Fedeli invece approvò una sorta di decalogo che liberalizzava i cellulari ma poi non divenne operativa.Parlando del bullismo parliamo di qualcosa che ha effetti devastanti, tra cui abbandono scolastico, depressione, demotivazione. Non possiamo rimanere inerti. Io ho proposto lavori socialmente utili, lavoro di pubblica utilità, anche se ci sono difficoltà giuridiche, ma credo che sia un passaggio necessario perché il ragazzo deve concepire che il suo ego ha dei limiti, credo sia fondamentale che un ragazzo lavorando per la collettività si renda conto che è inserito in una dinamica in una dinamica sociale più ampia. Non può’ essere lasciato solo col suo ego ipertrofico”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ospite di Bruno Vespa a ‘Porta a porta’ su Rai1, parlando del contrasto al bullismo. “Se sospendiamo un ragazzo lo perdiamo – ha aggiunto il ministro rivolgendosi al presidente di Anp Antonello Giannelli – il ragazzo va aiutato a responsabilizzarsi e ad essere recuperato; va quindi va modificato lo Statuto degli studenti”, ha concluso il ministro”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è tornato sulla questione smartphone a scuola nel corso del suo intervento a Porta a Porta, nella serata dello scorso 6 dicembre.

”E’ fondamentale rispettare quello che è già previsto dal nostro ordinamento: evitare che in classe si faccia altro” ha detto ancora  il ministro, aggiungendo che: “E’ una questione di rispetto. La sfida di ridare autorevolezza ai docenti è fondamentale”.

La trasmissione di Bruno Vespa è poi stata per il Ministro occasione per parlare meglio della proposta di far fare i lavori socialmente utili ai bulli: “Parlando del bullismo parliamo di qualcosa che ha effetti devastanti, tra cui abbandono scolastico, depressione, demotivazione. Non possiamo rimanere inerti. Io ho proposto lavori socialmente utili, lavoro di pubblica utilità, anche se ci sono difficoltà giuridiche, ma credo che sia un passaggio necessario perché il ragazzo deve concepire che il suo ego ha dei limiti, credo sia fondamentale che un ragazzo lavorando per la collettività si renda conto che è inserito in una dinamica in una dinamica sociale più ampia. Non può essere lasciato solo col suo ego ipertroficoSe sospendiamo un ragazzo lo perdiamo. Il ragazzo va aiutato a responsabilizzarsi e ad essere recuperato; va quindi va modificato lo Statuto degli studenti”, ha concluso il ministro.