Esiti della riunione con l’Amministrazione sulla legge di bilancio 2023

print

Esiti della riunione con l’Amministrazione sulla legge di bilancio 2023

Si è svolta oggi, in modalità mista, la riunione promossa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sulle misure di stretto interesse per la scuola contenute nel testo del disegno di legge di bilancio – anno 2023. 

L’Amministrazione, rappresentata dal Capo di Gabinetto G. Recinto e dal Capo Dipartimento J. Greco, ha incontrato le OO.SS. rappresentative dell’area dirigenziale “istruzione e ricerca” per raccoglierne le osservazioni in vista della prevista discussione parlamentare.  

L’ANP, in premessa, ha evidenziato come il disegno di legge contempli poche e limitate misure relative al settore istruzione. Riteniamo che sia stata persa un’occasione per riconoscere alla scuola la centralità che le spetta.  

Pur consapevoli della necessità che il legislatore contrasti gli effetti negativi dell’attuale severa congiuntura politico-economica, a nostro avviso manca, nel testo in esame, una visione di ampio respiro che migliori concretamente il sistema educativo. Un sistema che è diventato, specialmente negli ultimi anni, un solido riferimento per alunni e famiglie, agenzia al tempo stesso formativa e sociale, presidio dello Stato in territori in grande sofferenza. I dirigenti scolastici, in particolare, hanno svolto un ruolo decisivo assumendosi grandi responsabilità pur di garantire costantemente l’erogazione del servizio, assicurando così la piena fruizione del diritto allo studio. Sorprende, dunque, che nel disegno di legge manchi del tutto il riferimento alle legittime aspettative della categoria e che non si superino quelle incertezze retributive penalizzanti e mortificanti.  

L’ANP ha chiesto, pertanto, che nel testo della legge siano stanziate le risorse destinate a incrementare strutturalmente il FUN, col duplice scopo di garantire ai colleghi una retribuzione stabile e pienamente paragonabile a quella degli altri dirigenti della medesima area contrattuale. A tal fine, abbiamo chiesto all’Amministrazione di stilare un vero e proprio “piano di armonizzazione” per raggiungere tale obiettivo e sanare, così, un divario retributivo insostenibile. 

Per quanto riguarda le risorse economiche derivanti dall’articolo 99 del disegno di legge, abbiamo ribadito la necessità che esse vengano destinate esclusivamente a incrementare il FUN nonché l’indennità di direzione dei DSGA. 

Abbiamo anche richiesto che il disegno di legge contempli le risorse per il rinnovo del CCNL dell’area “istruzione e ricerca”. Anche a causa della crescente inflazione, il pesante ritardo della sottoscrizione contrattuale penalizza ulteriormente i dirigenti scolastici il cui onere lavorativo, peraltro, risulta aggravato. 

Circa la spinosa questione del dimensionamento, riteniamo fondamentale contemperare l’esigenza dell’efficientamento con quella della qualità del servizio: il dirigente scolastico deve essere messo nelle condizioni di gestire e organizzare al meglio la scuola, presidiandola in modo diretto. Nelle istituzioni scolastiche multi-plesso e dall’ampio raggio territoriale, la qualità può essere fortemente compromessa. È necessario, a tal fine, che la determinazione del contingente dei dirigenti tenga conto anche degli indicatori di capitale sociale – forniti dall’ISTAT – per risultare sostenibile nei territori con maggiori fragilità.  

L’ANP, infine, ha sottolineato alcune problematicità derivanti dalla realizzazione del PNRR. Abbiamo quindi chiesto che i dirigenti scolastici e le scuole ricevano tempestive informazioni sulle modalità attuative e di rendicontazione dello stesso. Trattandosi di linee di investimento strategiche, il dirigente dovrà adeguatamente coinvolgere e valorizzare il personale. 

L’Amministrazione ha manifestato grande attenzione su tali temi. Sul FUN e sul rinnovo contrattuale ha garantito che saranno poste in essere, quanto prima, misure strutturali per dare stabilità alle retribuzioni dei dirigenti. Alla stessa stregua, tramite un’azione sistemica, supporterà il loro lavoro con azioni di semplificazione burocratica (a titolo di esempio, il miglioramento della digitalizzazione delle procedure al SIDI) e di supporto nella gestione delle risorse del PNRR. 

Per quanto concerne il dimensionamento, l’Amministrazione ha riconosciuto la necessità di prevedere ulteriori elementi correttivi per salvaguardare la qualità dell’offerta formativa in ciascun territorio.