LIM, scuola digitale, e soluzioni a costo zero

da L’Espresso.it

LIM, scuola digitale, e soluzioni a costo zero

Questo è un post squisitamente tecnico, destinato in qualche modo ai colleghi insegnanti che si ritrovano in classe uno di quegli aggeggi, le LIM, e non sanno bene cosa farsene.

Perché le LIM, diciamolo, quando ci vengono date e così come ci vengono date, sono degli strumenti un po’ zoppi. Hanno la possibilità di essere usate come lavagne, con il dito al posto del gessetto ed un programma dentro apposta, che consente di salvare gli schemi e le cose che vengono scritte. Ok, ma dopo che le ho salvate, che me ne fo? Perché il problema del docente è questo. Molte LIM salvano in un formato tutto loro, che non è condivisibile facilmente, perché se cerco di uplodarlo (perdonatemi, lo so che è un verbo orrendo: caricarlo, va’) su un qualsiasi altro sito, blog, o pagina della scuola non si legge, si legge male o perde le formattazioni.

Poi c’è il problema che non tutte le scuole hanno un sito dove caricare i materiali salvati, anche se sono fatti banalmente in power point o word; al che nasce un bel problema: io in classe faccio assieme agli alunni un sacco di bei materiali, ma poi, con loro, come li condivido? Come permetto loro di avere a casa, consultabili, gli appunti del giorno fatti in classe?

La maggioranza dei professori sceglie il metodo della “Chiavetta”: cioè si fanno a casa delle slide o dei documenti di word, le caricano su una chiavetta, poi le scaricano sul pc della LIM a scuola. Però questa cosa pone due problemi: primo, che io ho delle lezioni molto “congelate”, nel senso che le slide sono state fatte prima, senza poter raccogliere quegli spunti che magari vengono fuori dal dibattito in classe. Sono lezioni frontali quindi con una serie di appunti dati a priori, poco adattabili alle pieghe che qualche volta la lezione di fronte agli alunni prende. Il secondo guaio è che sono problematiche da condividere: o finita la lezione io faccio una copia per ogni alunno su una chiavetta che mi fornisce lui (il che vuol dire che ci si perdono le mezz’ore, se la classe è di 25/30 alunni), oppure posso inviargliele tramite mail, ma con il rischio che se lui a casa ha un altro programma rispetto a quello usato a scuola, poi non riesca ad aprirle, perda le formattazioni, etc.

Insomma, per usare un termine tecnico, un casino.

Be’, da qualche giorno sto sperimentando nelle mie classi un sistema a costo zero, anche perché soldi per comprare programmi non ce n’erano. Ci ho pensato per dieci giorni, poi ho deciso di sfruttare qualcosa che c’è già, ovvero Google drive.

Ho fatto un account per la mia classe, e ho detto a tutti i miei alunni di farsi una casella mail su Google. Poi ho messo le loro caselle mail fra quelle che possono condividere i materiali della mail di classe.

Grazie a Google Drive, io mi trovo on line un programma per fare slide, uno di word e volendo (ma io non lo uso) anche un foglio di calcolo. Volendo posso mettere nella cartella, salvate come pdf, anche eventuali appunti volanti della lavagna fatti con wordpad.

Quindi, cosa faccio? Quando arrivo in classe, apro la LIM e mi collego all’account su Google Drive: posso quindi in tempo reale creare slide, scrivere  documenti di word, condividere con loro, tramite un semplice copia-incolla testi, persino dare loro link a formati (spezzoni di film, canzoni, etc) su You Tube. Il tutto viene condiviso immediatamente sulle loro caselle di posta elettronica: loro lo possono consultare da casa, scaricarselo sul pc se vogliono, o guardarlo on line. Ogni volta che io carico un nuovo documento o modifico uno già presente, gli arriva una mail di notifica in tempo reale. Ho risolto il problema dei testi in fotocopia che poi venivano persi, e anche degli appunti per gli assenti che dovevano essere recuperati tramite telefonate ai compagni: no, basta, tutto quello che fornisco o spiego in classe se lo ritrovano nella loro casella mail.

Questa mattina, per dire, siamo partiti da un documento word in cui avevo copinicollato un passo delle Confessioni di un Italiano. Abbiamo letto il testo in classe dalla LIM, poi lo abbiamo commentato assieme. Abbiamo scritto assieme le note per spiegare il significato delle parole difficili, poi scritto un piccolo commento al testo e le note grammaticali. Il tutto in tempo reale, mentre lo facevamo. Tutto quello che si diceva io lo digitavo sul documento: quando sono andati a casa, i ragazzi si sono ritrovati il documento aggiornato accessibile dalla loro mail.

Non ho più nemmeno bisogno, volendo, dell’Antologia e del libro di testo: mi scelgo i passi che voglio, costruisco i percorsi didattici come mi è più utile, e non devo far acquistare materiale in più dagli alunni, fotocopiarlo o distribuirlo.

Il tutto a costo zero per la scuola e per gli alunni.

A me ha dato una immensa soddisfazione. Il metodo, per ora, funziona alla grande, e i ragazzi sono interessatissimi e si divertono.

Incrocio solo le dita che il collegamento internet regga, ma anche se si impalla per un giorno, posso sempre salvare le cose che faccio in classe e caricarle in un secondo momento.

Ecco, cari colleghi, questo post è un modo per indicare una strada per rendere digitale una classe senza investimento alcuno (se non quello della wifi della scuola o del collegamento ad internet della LIM).

Se qualcun altro lo vuole provare a sperimentare, me lo dica, che così magari proviamo a vedere se si può migliorare ancora e creare ancora più materiali.

Ciao.