55.000 i titoli di studio esteri valutati nel 2022

GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’ISTRUZIONE: NEL 2022 VALUTATI 55.000 TITOLI DI STUDIO ESTERI

I diplomi esteri esaminati in Italia riflettono la situazione geopolitica: tra i Paesi con il maggior numero di attestati di comparabilità rilasciati Iran (789) e Ucraina (399)

Lantero, DG CIMEA: “Fondamentale promuovere strumenti per garantire l’integrazione degli studenti e la valorizzazione delle loro competenze”

Roma, 23 gennaio 2023 – Solo nell’ultimo anno in Italia sono 55.000 i titoli di studio esteri che sono stati valutati e che hanno portato, dopo un esame attento, al rilascio di 11.839 attestati di comparabilità e 5.481 attestati di verifica, per permettere ai possessori di tali qualifiche di continuare il percorso universitario in Italia o entrare nel mercato del lavoro del Paese.Questa è la fotografia scattata da CIMEA, Centro di Informazione su Mobilità ed Equivalenze Accademiche, in occasione della Giornata Internazionale dell’Istruzione, che si celebra il 24 gennaio, per sottolineare come l’ambito accademico sia un attore fondamentale per l’inclusione.

CIMEA, che si occupa della valutazione delle qualifiche e del rilascio degli attestati di comparabilità, documenti che inquadrano i titoli di studio esteri all’interno del sistema italiano di istruzione superiore, e degli attestati di verifica, che certificano l’autenticità del diploma estero di laurea, negli ultimi 12 mesi ha rilasciato 17.320 attestati.

Nel 2022 il maggior numero di certificati, per un totale di 6.991 attestati di comparabilità e 2.882 attestati di verifica, è stato rilasciato per titoli provenienti da Pakistan, Bangladesh, India, Stati Uniti d’America, Iran, Regno Unito, Afghanistan, Ucraina, Cina e Camerun.

L’alto numero di richieste registrate da CIMEA da parte di alcune regioni del mondo riflette le instabilità geopolitiche dello scorso anno. Non è un caso che sia Ucraina che Iran compaiano tra i primi 10 Paesi per numero di attestati rilasciati. CIMEA ha infatti rilasciato 399 attestati di comparabilità per titoli ucraini (vs 80 nel 2021) e 789 per i titoli iraniani (vs 166 nel 2021).

Proprio per garantire un riconoscimento equo anche a coloro che sono in possesso di documentazione parziale, CIMEA promuove un ulteriore strumento di inclusione quale l’EQPR (European Qualifications Passport for Refugees), documento che riassume le informazioni riguardanti le qualifiche ottenute dai rifugiati, che non hanno con sé la relativa documentazione per dimostrarlo. Dal 2018, anno in cui il progetto è diventato effettivo in Italia, CIMEA ha supportato il Consiglio d’Europa nel valutare 300 richieste e rilasciato 289 EQPR. Grazie a questo documento, in questi cinque anni nel nostro Paese sono stati 52 gli studenti rifugiati in possesso di EQPR immatricolati in istituzioni della formazione superiore e 8 iscritti a corsi singoli.

“È fondamentale promuovere iniziative che permettano l’integrazione di quante più persone nel nostro Paese e, da sempre, il mondo accademico si fa da portavoce di tali progetti” ha dichiarato Luca Lantero, Direttore Generale del Centro. “Come CIMEA abbiamo da subito accolto gli appelli lanciati dalle Istituzioni per garantire una valutazione equa ed efficace di chiunque, al fine di permettere l’inclusione del maggior numero possibile di studenti nel nostro Paese. E strumenti come l’EQPR ne sono la prova. I vantaggi si riscontrano sia sulle persone che lo ottengono, che in questo modo possono valorizzare un potenziale che rischierebbe di rimanere nascosto, sia sulla società, perché così i rifugiati sono nelle condizioni di poter contribuire allo sviluppo delle comunità in cui vivono come studenti o professionisti”.

Il maggior numero di attestati, sia di comparabilità che di verifica, è stato rilasciato per titoli provenienti dall’Asia (7.977), seguiti dall’Europa (4.710), America Centrale e Sud America (1.639), Africa (1.494), America del Nord (1.416) e Oceania (84).

Veronica Bigicchi