Dividere non fa il bene della scuola

Dividere non fa il bene della scuola

In riferimento alla proposta delle regioni riportata pubblicamente dal Ministro dell’Istruzione e Merito G. Valditara di aumentare gli s:pendi degli insegnan: che lavorano al Nord, DiSAL evidenzia le seguen: considerazioni.

Dal punto di vista del merito

Finché non ci sarà un sistema di valutazione del personale della scuola e quindi dei docen: non potrà esserci valutazione obieGva del merito professionale dello stesso personale e quindi una differenziazione s:pendiale. Il merito in ambito educa:vo non si misura automa:camente in relazione a un contesto più o meno complesso sia territoriale che scolas:co nel quale lavora il docente o il dirigente scolas:co, ma valutando oggeGvamente il raggiungimento di obieGvi di efficacia organizza:va, forma:va e didaGca dello stesso personale dirigente e docente e su aspeG di tecnicalità professionale.

Dal punto di vista dell’equità del tra4amento s5pendiale

È difficile stabilire che chi lavora in un certo ambito geografico ‘merita’ di più di chi lavora in un altro: quali sarebbero i parametri di complessità da valutare? quali le agevolazioni di cui godrebbero o meno i docen: dei diversi territori? come ‘graduare’ vantaggi e svantaggi a cui sono soPopos: taluni docen: rispePo ad altri?

Dal punto di vista della regionalizzazione del sistema scolas5co e della ges5one del personale della scuola

Il tema della differenziazione s:pendiale dei docen: tra le diverse aree geografiche italiane – semmai di questo si volesse parlare – rientra nel tema dell’inquadramento della ges:one del personale scolas:co (reclutamento, carriere, riconoscimen: economici) all’interno di una riforma del sistema delle autonomie regionali. Tema questo, assai complesso, da valutare in un confronto tra forze poli:che in Parlamento, luogo deputato a introdurre eventuali nuove norme in materia, anche guardando a modelli già ad oggi in essere, come quelli delle regioni a statuto speciale o le province autonome di Trento e Bolzano.

Dal punto di vista della differenziazione del tra4amento economico dei docen5

La vera differenziazione di cui ha bisogno la scuola è quella delle carriere degli insegnan: che tenga conto della realtà effeGva della scuola di oggi, in cui mol: docen: si assumono già diverse responsabilità, ruoli, funzioni e specifiche competenze u:li a far funzionare la scuola e a rispondere alle esigenze educa:ve di studen: e famiglie, queste sì da oggeGvare anche sul piano del riconoscimento professionale ed economico in modo coerente e adeguato alla diversità di impegno richiesto e di raggiungimento di obieGvi quan:ficabili.

È questo un tempo prezioso per costruire proposte valorizzan: tuPo il personale scolas:co, per favorire la collaborazione tra le diverse figure che lavorano nelle scuole e non per introdurre ipotesi che rischiano, invece, di demo:vare e contrapporre coloro che in esse insieme offrono alla formazione dei giovani idealità e passione professionale.

Dividere non fa il bene della scuola.