La certificazione delle competenze formali, non formali ed informali

La certificazione delle competenze formali, non formali ed  informali

 di Carmela De Marco

In ambito scolastico, la certificazione delle competenze costituisce l’esito di un processo che ha inizio con la progettazione e viene completato, in un primo momento, con la valutazione, e ,in un secondo momento , con la certificazione delle competenze.

Le scuole hanno l’obbligo di certificare le competenze al termine:

  • della 5^ classe di scuola primaria
  • del 1^ ciclo
  • del biennio della Scuola Secondaria  di 2^ grado

Quali competenze certificare

Il sistema scolastico italiano si propone che gli studenti acquisiscano “le competenze chiave per l’apprendimento permanente”  definite dal parlamento Europeo e dal Consiglio dell’UE.

Le otto competenze chiave a cui fa riferimento l’UE devono essere un punto di riferimento della programmazione non solo delle scuole italiane, ma di tutte le scuole europee.

Si tratta di competenze che consentono e promuovono la realizzazione e lo sviluppo personali,la cittadinanza attiva,l’inclusione sociale e l’occupazione.

Le Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo  d’istruzione  evidenziano che ,anche se per tutti gli stati dell’UE deve essere un  obiettivo comune  far raggiungere a tutti i cittadini le suddette competenze,ciò non implica l’adozione di Ordinamenti e Curricoli uguali, ma ,al contrario, può comportare l’adozione di modalità diverse  nella progettazione ,sia nella scelta degli  obiettivi, sia in quella dei contenuti, sia nei metodi, pur  tendendo sempre all’acquisizione delle stesse  competenze .

 

Certificazione delle competenze non formali ed informali

In attuazione della legge n.92/2012, riguardante la riforma del mercato del lavoro per la crescita, emanata per rispondere alle sollecitazioni rivolte dall’Unione europea ai Paesi membri perché, in un periodo di crisi economica globale, si dotino degli strumenti legislativi comuni che consentano al maggior numero di persone  di valorizzare le  competenze acquisite in contesti non formali e informali, soprattutto sul lavoro, nella vita quotidiana e nel tempo libero,in data 11 gennaio 2013 il Consiglio dei Ministri ha approvato un provvedimento sul Sistema nazionale di certificazione delle competenze.

Il decreto in questione si propone di rispondere alle esigenze dei giovani in cerca di prima occupazione e dei giovani neet (né al lavoro né in formazione), al fine di far emergere e far crescere il capitale umano rappresentato dalle competenze acquisite in tutti i contesti: sul lavoro,nella vita quotidiana e nel tempo libero.

Il Sistema nazionale di  certificazione delle competenze non formali e informali si propone, inoltre, di:

  • innalzare i livelli di istruzione e formazione delle persone adulte, in linea con gli impegni assunti dall’Italia in sede europea
  • promuovere  la mobilità geografica e professionale,
  • favorire l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro
  • favorire  ampia spendibilità delle certificazioni in ambito nazionale ed europeo.

Sicuramente si rende necessaria l’emanazione di ulteriori riferimenti normativi che chiariscano quali sono le competenze non formali e informali che possono essere certificate  e quali sono gli enti accreditati per la certificazione .

Si aprono, pertanto, nuovi scenari che vanno a completare quanto finora è stato fatto in Italia per adeguare la normativa sulla certificazione a quella dei paesi membri.

Il sistema nazionale di certificazione delle competenze potrà costituire, pertanto, una fondamentale infrastruttura di raccordo tra le politiche di istruzione, formazione, lavoro, competitività, cittadinanza attiva e welfare in sintonia con le dinamiche e gli indirizzi di crescita e sviluppo dell’Unione europea.