Più brave a scuola, poi nel lavoro sono penalizzate, anche le laureate Stem

da Il Sole 24 Ore

Rapporto 2023 sul Profilo dei Diplomati di Almalaurea. Il divario di genere si attenua ma persiste sul piano professionale, sia in termini occupazionali che retributivi

di Redazione Scuola

Le ragazze sono più brave a scuola dei ragazzi, più pronte ad esperienze all’estero e dedite al sociale e ad attività culturali ma poi, nel mondo del lavoro, sono penalizzate, soprattutto se hanno figli, anche se si laureano nelle discipline Stem o seguono percorsi formativi che hanno un maggior riscontro sul mercato del lavoro, come i percorsi dei gruppi Ingegneria industriale, Architettura e ingegneria civile, Medico-sanitario, farmaceutico ed Economico. È quanto emerge da Focus Gender Gap 2023 di Almalaurea dal quale si vede come le differenze tra studenti e studentesse emergono chiare fin dall’approccio allo studio nel corso della scuola media e superiore.

Il successo delle studentesse tra i banchi

Il Rapporto 2023 sul Profilo dei Diplomati di Almalaurea mostra infatti che tra i diplomati del 2022 il 43,9% delle ragazze alla scuola media inferiore ottiene un voto d’esame superiore o uguale a 9 (percentuale pari al 31,5% tra i ragazzi) e quando arrivano sui banchi delle superiori, che siano quelli di un liceo, un istituto tecnico o un professionale, raggiungono ottimi risultati. Il 94% delle studentesse non fa ripetenze (è il 90% per i ragazzi) e conclude la scuola secondaria superiore con un voto medio di diploma pari a 83,2 su cento (è 78,7 per i ragazzi). Il 37,2% delle ragazze dedica allo studio e ai compiti a casa più di 15 ore settimanali rispetto a al 17,3% dei ragazzi; inoltre, il 22% delle studentesse compie esperienze internazionali (è il 14,3% dei ragazzi), in particolare organizzate dalla scuola. D’altronde le ragazze intraprendono in maggior misura percorsi formativi linguistici e per questo conseguono anche un maggior numero di attestati linguistici (41,7% delle studentesse rispetto al 34% degli studenti).

Tempo libero

Sono inoltre impegnate in attività di carattere sociale: il 14,1% delle ragazze svolge attività di volontariato rispetto al 10% dei ragazzi. Nel tempo libero si dedicano ad attività culturali, non perché devono ma perché lo vogliono: le svolgono il 54,4% delle ragazze, in larga parte su iniziativa personale, rispetto al 42,7% dei ragazzi. Sono interessate a proseguire gli studi soprattutto all’università: si tratta dell’ 80,2% delle diplomate rispetto al 64,3% dei diplomati.

Il lavoro dopo la laurea

Ma una volta laureate le donne, che costituiscono il 59,4% dei laureati, sono penalizzate sul mercato del lavoro, soprattutto se hanno figli. Il divario di genere si attenua ma persiste, sia in termini occupazionali che retributivi, anche tra i laureati delle discipline Stem. A cinque anni dal conseguimento del titolo di laurea infatti, il tasso di occupazione è pari al 94,1% per gli uomini e del 90,9% per le donne che guadagnano circa 200 euro in meno al mese dei colleghi anche se è un divario minore rispetto a chi si laurea in altre discipline.