Blocco scatti di anzianità: qualcuno ha finito di scontare i due anni di purgatorio

da Tecnica della Scuola

Blocco scatti di anzianità: qualcuno ha finito di scontare i due anni di purgatorio
di Lucio Ficara
Per qualche docente che avrebbe dovuto ricevere l’aumento tabellare stipendiale, perché maturava lo scatto di anzianità nel gennaio 2011, è finalmente finito il purgatorio biennale previsto dalla legge n. 122/2010.
Adesso per costoro, espiata questa ingiusta pena biennale, è giunto il momento dell’incasso dello scatto di anzianità, che, a prescindere dalla legge 122/2010, avrebbero dovuto incassare 24 mesi or sono.
Ricordiamo infatti che questo ritardo biennale è stato provocato dall’art. 9 comma 23 della legge n. 122/2010, emanata dal governo Berlusconi, che cancellava l’utilità degli anni solari 2010, 2011 e 2012, ai fini della maturazione degli scatti stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti, a tutto quanto il personale scolastico.
Questa legge ha cancellato con un tratto di penna, tre anni solari di servizio, creando un buco nella carriera degli insegnanti, sia dal punto di vista economico che da quello giuridico. Per porre rimedio ad una così brutta norma legislativa, incalzato dai sindacati e dall’indignazione di un’intera categoria, il 19 gennaio 2010, il governo Berlusconi intervenne con un Decreto Interministeriale che stabiliva alcune dinamiche per il ripristino degli scatti di anzianità maturati dal personale della scuola nel 2010, e lanciava le basi per l’eventuale ripristino dei medesimi scatti per il 2011 e 2012. L’art. 2 del decreto interministeriale n. 3 del 14 gennaio 2011, disponeva che le risorse finanziarie ricavate dall’art.64 della legge n. 133 /2008, per una somma di euro 320 milioni venivano destinate al recupero dell’utilità dell’anno 2010 ai fini della maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali e dei relativi incrementi economici del personale docente, educativo ed Ata.
Nello stesso decreto interministeriale si provvedeva all’art. 4 di indicare che le risorse di cui all’art. 64, comma 9, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, relative agli esercizi finanziari successivi al 2010, sono prioritariamente dedicate alle medesime finalità di cui all’art. 2, entro il limite di quanto effettivamente reso disponibile ai sensi dell’ultimo periodo del medesimo articolo 64 comma 9. Per gli esercizi finanziari 2011 e 2012, queste risorse sono risultate totalmente insufficienti e poco significative per determinare lo sblocco degli scatti di anzianità maturati per il 2011 e per il 2012.
Si arriva così a piccole tappe all’accordo del 12 dicembre 2012, che per ripristinare gli scatti maturati nel 2011 propone il taglio del 25% a regime dei fondi contrattuali che diventerà del 50% per sbloccare gli scatti del 2012. Adesso il Governo si trova nella posizione dell’”Asino di Buridano”, che per l’indecisione di scegliere quale cumulo di fieno mangiare tra due posti ad uguale distanza morì di fame. Non comprendiamo questa indecisione governativa sulla scelta da attuare, tra il taglio al fondo d’istituto e lo sblocco degli scatti, non vorremmo che alla fine i lavoratori della scuola si ritrovino senza scatti e con il taglio dei fondi contrattuali compiuto. Nel frattempo una cosa è sicuramente certa chi ha scontato il castigo biennale del blocco degli scatti, si è trovato finalmente nel proprio cedolino di gennaio 2013, l’aumento tabellare stipendiale, come regolarmente è previsto dal contratto.