Verifica finale PEI e ore di sostegno, non saranno quantificate in base ai range: niente tabelle C1 e C2. In arrivo la nota del Ministero

da OrizzonteScuola

Di Fabrizio De Angelis

“La nota ministeriale di questi giorni consentirà da subito di formulare delle proposte delle ore di sostegno senza utilizzare le tabelle C e C1”.

Lo ha detto Paola Frassinetti, sottosegretaria del Ministero dell’Istruzione con delega sulle politiche di inclusione, nel corso di un video messaggio rivolto all’associazione Articolo 26, che ha presentato un documento sottoscritto da decine di realtà della scuola e della disabilità – alcune delle quali promotrici dell’osservatorio 182, alla Camera.

Dal 2020 infatti – dice  Carlo Stacchiola, presidente di Articolo 26 – la normativa scolastica ha escluso molti alunni con disabilità dalle normali attività della classe e ha limitato la possibilità dei genitori di partecipare alla progettazione delle attività per i propri figli“.

Ringraziamo il sottosegretario al MIM, Paola Frassinetti, – conclude Stacchiola – che ha annunciato in questa occasione una nota ministeriale rivolta a tutte le scuole per richiamare la centralità della famiglia e la necessità della semplificazione burocratica, che permetterà di evitare il taglio discriminatorio di molte ore di sostegno a tutela del diritto allo studio dei più fragili e del ruolo educativo della famiglia in sinergia con la scuola“.

Ore di sostegno: una battaglia dura

Tutto nasce dal fatto che il decreto 182 del 2020 ha introdotto il nuovo PEI, al centro di un grande dibattito che ha coinvolto anche le sedi della giustizia amministrativa e il Consiglio di Stato.

Il Ministero ha dato indicazione di compilare il PEI per quanto concerne gli aspetti di programmazione educativo-didattico, mentre, per quanto riguarda la compilazione delle risorse, si richiede l’esistenza di un profilo di funzionamento che dovrebbe essere redatto sulla base delle linee guida pubblicate dal Ministero della Salute.

Dunque, si devono redigere i PEI che richiede una quantificazione delle ore sulla base di un profilo di funzionamento esistente. Peccato che il profilo funzionamento non esiste nel concreto.

E le famiglie, ma anche gli insegnanti, nei mesi scorsi hanno evidenziato che non è possibile quantificare le ore di sostegno sui cosiddetti range, dato che questi provengono dalla rilevazione del debito di funzionamento contenuti nel profilo di funzionamento che allo stato attuale non esiste.

In attesa di leggere la nota ministeriale con le indicazioni, dunque, appare probabile che le ore di sostegno possano essere attribuite sulla base della certificazione sanitaria, mancando il documento effettivo, ovvero il profilo di funzionamento. Si dovrebbe dunque partire dal presupposto che la certificazione grave prevede il massimo delle ore di sostegno. Ma per confermare ciò bisogna attendere le indicazioni ministeriali. Queste sono al momento delle ipotesi.