Aggressioni agli insegnanti, è situazione di emergenza. «Serve lo psicologo»

da Il Sole 24 Ore

In aumento di quasi il 50% i casi di bulimia e anoressia tra i giovanissimi, raddoppiano i casi di depressione e ansia
di Redazione Scuola

Aumentano di quasi il 50% i casi di bulimia e anoressia tra i giovanissimi, raddoppiano i casi di depressione e ansia ma è preoccupante anche il numero delle aggressioni ai docenti, quasi quotidiane, anche se le denunce da parte delle vittime sono ancora poche: la fragilità emotiva ed il disagio psicologico degli studenti, dopo il Covid, è cresciuto in modo esponenziale. «Le aggressioni ai professori sono ormai un bollettino di guerra», afferma allarmato il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che oggi (29 maggio), subito dopo il ferimento di una docente da parte di un suo studente all’Istituto superiore Alessandrini ad Abbiategrasso, ha posto il tema della necessità di riflettere sull’introduzione strutturale dello psicologo nelle scuole.

Non rinnovato il protocollo con l’Ordine degli psicologi

Per la verità negli anni scolastici 2020-21 e 2021-22, durante la pandemia, era stato siglato un protocollo tra l’ordine degli psicologi e il ministero dell’Istruzione per l’attivazione di consulenze psicologiche nelle scuole ed il 70% delle scuole lo ha fatto, con risultati positivi. Nel 2022 il protocollo non è stato rinnovato. «Ora, però, è necessario passare da una presenza emergenziale dello psicologo a scuola ad una sua presenza strutturale», dice il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, David Lazzari, il quale aggiunge che la forza numerica c’è: in Italia ci sono 125mila professionisti iscritti all’Ordine, e molti di questi hanno già maturato un’esperienza sul campo. Attualmente, tutti i paesi occidentali hanno un servizio di psicologia scolastica. «L’Italia – conclude il presidente degli psicologi – su questo fronte è ancora indietro».

La polemica politica

I Cinque stelle accusano il ministro Valditara: «Se avesse voluto sostenere l’introduzione dello psicologo nelle scuole avrebbe potuto e dovuto agire diversamente nei mesi scorsi. Ad oggi non risulta che la specifica norma per il servizio psicologico nelle scuole sia stata rifinanziata». «Il Parlamento è pronto a lavorare senza bandierine per dare risposte drammaticamente urgenti», dice dal canto suo il senatore del Pd Filippo Sensi. Secondo dati forniti recentemente dalla Uil scuola, nel 6 per cento degli istituti superiori lombardi è stato necessario ricorrere all’intervento della pubblica autorità e nel 7 per cento le intemperanze degli studenti hanno prodotto sanzioni economiche a carico delle famiglie. Nei tecnici e nei professionali le cose peggiorano.