Smart working per i fragili nella PA, arriva la proroga fino al 31 dicembre 2023

da OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino

A quanto si apprende in Consiglio dei Ministri è stata approvata la proroga del lavoro agile per i lavoratori fragili. La misura viene prorogata fino al 31 dicembre 2023, dando la possibilità per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione, come del settore privato, di svolgere la propria attività in modalità di lavoro agile.

La norma, proposta dal ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, è stata inserita nel dl ‘proroga termini’ approvato questa sera in Consiglio dei ministri. La scadenza del 30 settembre slitta quindi di tre mesi, allineando sul punto il lavoro pubblico al lavoro privato.

 “Non ho mai avuto preclusioni ideologiche nei confronti dello smart working, che durante la pandemia ha garantito la continuità di moltissimi servizi e che ancora oggi rappresenta una opportunità – ha detto in una nota, il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo –. Molte aziende stanno continuando a utilizzarlo, non vedo quindi perché la stessa cosa non possa e non debba valere per la Pubblica amministrazione, tanto più nei confronti di chi è esposto a gravi rischi non dovuti soltanto al Covid-19″.

“Sono convinto dell’opportunità di dare maggiore attenzione ai cosiddetti fragili, ma ora che non siamo più nella fase emergenziale serve un differente approccio. Per questo motivo con la contrattazione collettiva nazionale per il comparto pubblico ci siamo occupati di regolamentare il lavoro agile come forma di prestazione lavorativa organizzata – aggiunge Zangrillo –. La nuova disciplina prevede la sottoscrizione di accordi individuali tra singoli dipendenti e il dirigente responsabile, con l’indicazione degli obiettivi da raggiungere e dei risultati collegati. Un sistema che mette al centro il rapporto di fiducia con il dirigente, che è responsabile della performance del proprio dipendente, dell’individuazione degli obiettivi da assegnare e della misurazione di questi ultimi attraverso il controllo e il monitoraggio dell’attività svolta” Una vera rivoluzione, che ribadisce il ruolo del dirigente come gestore di persone con la responsabilità di valorizzare il capitale umano”.