Accordo su fondo istituto: i conti non tornano

da Tecnica della Scuola

Accordo su fondo istituto: i conti non tornano
di R.P.
Per ora nei contratti di istituto le scuole potranno contare solamente sull’acconto. Il saldo arriverà forse ad aprile e, a quel punto, potrebbe risultare difficile da impegnare. Ci saranno avanzi per il prossimo anno?
Nell’accordo del 30 gennaio sul fondo di istituto c’è qualcosa che non torna e che i sindacati non dicono in modo chiaro.
Intanto la “rimodulazione” del taglio complessivo delle risorse che i sindacati rivendicano come una propria conquista si riduce a ben poco cosa.
Inizialmente, infatti, a causa del taglio di 375milioni di euro, era previsto che le risorse complessive del fondo per il MOF fossero pari a 690milioni di euro per il periodo gennaio/agosto 2013 e a 345milioni per il periodo settembre/dicembre 2013. Con l’accordo i sindacati hanno ottenuto di spostare sul 2013/2014 una parte del taglio complessivo: a questo punto ci saranno 741milioni per i primi 8 mesi e 294milioni per gli ultimi 4 mesi.
Come si può constatare la “rimodulazione” non cambia di molto i termini della questione. L’accordo prevede anche che alle scuole venga erogato nelle prossime settimane un primo acconto che possa permettere l’avvio della contrattazione. L’acconto sarà di 553milioni di euro (per il 2012/2013 è prevista una erogazione complessiva di 924milioni di euro). Si deve però considerare che quasi certamente fino ad aprile il Ministero non sarà in grado di dare il via libera alla quota restante (371milioni, pari appunto alla differenza fra 924 e 553milioni). Questo significa che per il momento nelle scuole si potranno stipulare i contratti facendo affidamento solo sull’acconto e che ad aprile si potrà contrattare il “saldo” del finanziamento. E’ del tutto evidente, quindi, che quest’anno non si può più fare una programmazione seria delle attività. Ma forse non tutti i mali vengono per nuocere: se nelle prossime settimane nelle scuole si faranno contratti basati solo sull’acconto può darsi persino che la quota erogata “a saldo” risulti difficile da impiegare o non venga spesa del tutto. In questo modo per il 2013/2014 potrebbe esserci qualche risorsa in più derivante proprio dal risparmio forzoso di quest’anno.