Il “modello” non inizia dall’adolescenza

Il “modello” non inizia dall’adolescenza

di Adriana Rumbolo

Spesso sono messe sotto accusa  le modelle per le loro taglie minimaliste come causa scatenante di disordini alimentari

Come si sa il bambino fin dai suoi primi vagiti percepisce tutto quanto lo circonda

Se nei primissimi mesi la figura predominante è quella della mamma,  poi vari modelli si avvicenderanno  nella sua vita relazionale

Il bambino sarà attratto da un modello, più che da un altro per tanti motivi, alcuni completamente sconosciuti e non intenzionali da parte del modello  preferito o respinto.

Quando Freud parlò della sessualità presente fin dalla nascita suscitò grandi reazioni scandalizzate, ma certamente fu una grande intuizione.

Mi è capitato pochi giorni  fa di osservare una bambina, di tredici mesi , che passando dalle braccia della mamma a quelle del papà ha cambiato, in poco tempo,  espressione mandandogli,  con molta grazia, messaggi di seduzione femminile come non era avvenuto con la madre.

La sessualità ha bisogno di un identità.

Il percorso dell’infanzia è molto importante come se  si  formassero le radici e il tronco di un albero.

Quando una bambina si affaccerà  all’adolescenza osserverà cambiamenti nel proprio corpo che non potrà ignorare

Se il  suo corpo gli sembrerà simile al  modello rifiutato nell’infanzia, come negativo  deciderà di non nutrirlo.

La mente poi eserciterà un inganno:ogni volta che il soggetto s’imbatterà in una superficie  riflettente si vedrà in sovrappeso.

Non sarebbe quindi una sottilissima modella da una copertina di moda a scatenare  in poco tempo un atteggiamento aggressivo della mente sul corpo fino  a distruggerlo.

Anche a scuola è possibile ed è importante percepire subito,  per la tempestività di intervenire,  questi gravi disagi perché si accompagnano spesso a una ossessiva attività  intellettuale e fisica  e una diminuzione di peso che solo all’inizio,  potrebbe passare inosservata

Molti sono i centri dove personale altamente specializzato. e motivato sarà al fianco del soggetto in gravi difficoltà alimentare.

Qualche volta è possibile che alcuni soggetti possano fare pace con il loro corpo.

Forse sarebbe opportuno parlare con i futuri mamma e papà di questi gravi disagi  alimentari: la prevenzione potrebbe dimostrarsi ancora una volta  efficace anche in queste gravi e ancora non  del tutto chiarite problematiche.

 

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