Docente tutor e orientatore, come viene determinato il compenso

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Tra le principali richieste di chiarimento inoltrate al Ministero dalle scuole, alcune riguardano il compenso spettante alle due nuove figure di docente tutor e orientatore.

Di seguito riportiamo due delle domande poste al MIM e le risposte fornite.

Cosa succede quando il numero di docenti formati non consente di rispettare il valore minimo del compenso?

I limiti finanziari in materia di compensi fissati dal decreto n. 63 del 5 aprile 2023 (nel caso dei docenti tutor, il compenso minimo ammonta a 2.850) sono da considerarsi inderogabili.

Al fine di individuare quali docenti nominare per ricoprire il ruolo di docenti tutor, è sempre possibile considerare i criteri già previsti dall’art. 5 del DM n. 63 del 5 aprile 2023 per l’avvio alla formazione dei docenti:

  • essere in servizio con contratto a tempo indeterminato con almeno cinque anni di anzianità di servizio maturata con contratto a tempo indeterminato/determinato;
  • aver svolto, in via prioritaria, compiti rientranti tra quelli attribuiti al tutor scolastico e all’orientatore (funzione strumentale ovvero referente per l’orientamento, per il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito del PCTO, per l’inclusione e attività similari e connesse a tali tematiche);
  • disponibilità ad assumere la funzione di tutor e di orientatore per almeno un triennio scolastico.

Come viene individuato il compenso per la valorizzazione del ruolo dei docenti tutor e del docente orientatore?

Il compenso per la valorizzazione del ruolo dei docenti tutor e del docente orientatore è forfettario e viene definito  da ciascuna istituzione scolastica mediante la contrattazione integrativa, tenendo conto:

  • Delle risorse finanziarie messe a disposizione;
  • Delle peculiarità organizzative e dello specifico contesto di riferimento;
  • Dei limiti massimi e minimi individuati dal DM n. 63 del 5 aprile 2023, che sono inderogabili.