TFA E DIPLOMI ABILITANTI

TFA E DIPLOMI ABILITANTI

A Camere sciolte, a venti giorni dalle votazioni, il Ministro Profumo, come la sua predecessora Gelmini, ha deciso di dare l’ultimo colpo al precariato nella scuola.
Si presume infatti, che senza neanche il parere complessivo delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, Profumo e CO. tirino dritto per il loro nuovo obiettivo i TFA speciali.

Vediamo nell’insieme le criticità del provvedimento:

540 giorni per potervi rientrare: vengono considerati 3 anni “solari” di servizio quando, 360 giorni sono sempre stati sufficienti per prendervi parte;
costi esorbitanti per i partecipanti senza esenzione dal servizio e calcolo ISEE;
mancata attuazione della direttiva europea36/05 che ci risparmierebbe tutto questo bel progettino, riconoscendo la professionalità raggiunta e quindi l’abilitazione ai soggetti in possesso dei requisiti (per la scuola secondaria di I e II Grado ed ITP;
terzo punto e forse il più’ dolente LA DISABILITAZIONE PERMANENTE DEL TITOLO DEL  DIPLOMA DI SCUOLA ED ISTITUTO MAGISTRALE.

Infatti, da una disamina del provvedimento, nell’ ART. 15 commi 16 e 27 bis del modificato DM 249/10 sarebbe racchiusa LA SOLUZIONE FINALE PER COLLEGHI CON QUESTI TITOLI che per poter insegnare nella scuola statale, paritaria e per poter partecipare ai concorsi, dovrebbero superare questa riabilitazione. Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica (non d’Italia, visto che era normale prassi durante il Fascismo) eliminare una legge con effetto retroattivo Sarebbe come se un giorno, qualcuno si svegliasse e togliesse ai geometri la loro facoltà di operare.
Ma come mai tutto questo accanimento nei confronti dei diplomati magistrali?
Forse il MIUR che svariate volte ha preferito non difendersi in sede amministrativa per ripristinare nel reclutamento la validità del titolo abilitante, sente di poter perdere?
Forse perché i funzionari di Viale Trastevere sentono in qualche modo di aver prodotto falso in atto pubblico?
Forse perché è meglio licenziare in tronco 10mila diplomati magistrali operanti anche a tempo indeterminato nella scuola paritaria e nella scuola pubblica per poter cancellare l’errore decennale?

La CUB scuola si propone di continuare  nelle sedi opportune nella difesa di tutti i soggetti danneggiati dalle azioni intraprese a “beneficio dei precari” e diffida il MIUR da compiere atti illeciti lesivi dei diritti sanciti dalle fonti del diritto e dalle Sentenze dei Tribunali.

Per la CUB Scuola Università Ricerca

Barbara Bernardi
Giulia Bertelli